Roma, Teatro Quirino Vittorio Gasmann:” Riccardo III” dal 16 al 21 Maggio 2023

Roma, Teatro Quirino Vittorio Gasmann
Stagione 2022/ 2023

RICCARDO III
di William Shakespeare
Regia di Kriszta Székely
Riccardo III PAOLO PIEROBON

Elisabetta ELISABETTA MAZZULLO
Buckingham JACOPO VENTURIERO

Produzione Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale /
Teatro Stabile di Bolzano / ERT – Teatro Nazionale

Riccardo III da sempre affascina per la sua dimensione violenta, manipolatoria e solitaria; il duca di Gloucester è senza dubbio uno dei cattivi più iconici del repertorio shakespeariano. Con questa figura letteraria così imponente si confronterà la giovane e affermata regista ungherese Kriszta Székely che, dopo aver affrontato lo Zio Vanja di Čechov, torna al TST come regista associata. Per lei, questo dramma, attraverso le azioni estreme e radicali del protagonista, racconta l’ascesa inarrestabile di un uomo, ma anche la sua rapida discesa verso quel profondo e buio abisso che si spalanca oltre il potere stesso. Riccardo III, qui interpretato da Paolo Pierobon, con le sue contraddizioni, la sua intelligenza pericolosa, le sue capacità attoriali, la sua sofferenza esposta e usata come forma di coercizione per confondere gli altri, è la metafora perfetta della necessità del potere di blandire le coscienze per ottenere risultati spesso effimeri. In una dimensione internazionale così complessa, dominata da rigurgiti nazionalisti, intolleranza religiosa, razzismo, il dramma di Shakespeare si staglia per la sua drammatica attualità. Riccardo III seduce come un basilisco, con la pura forza dell’autostima concentrata in uno sguardo. Non è un capro espiatorio, ma insinua la sua volontà senza che le sue vittime riescano a sottrarsi, lo seguono alleati traditi e spossessati. Cosa spinge le persone a cadere nelle mani di un tiranno? Perché non ci si sottare collettivamente alla violenza e alla sopraffazione? Perché la sfrenatezza è affascinante, e perché solo pochi riescono a resistervi? Sono domande vicine al nostro tempo, come tutte le esplorazioni dell’umano che troviamo inoltrandoci nelle pagine del grande autore inglese. «I suoi drammi – suggerisce Stephen Greenblatt – sondano i meccanismi psicologici che conducono una nazione a dimenticare i propri ideali e persino il proprio interesse personale. Perché qualcuno, si chiede Shakespeare, dovrebbe appoggiare un leader paurosamente inadatto a governare, una persona pericolosa e impulsiva, malvagia e subdola, o indifferente alla verità?». Qui per tutte le informazioni.