Rivolgiamo ora l’attenzione alle opere scritte da Bach per Quarta domenica dopo la Pasqua, quella che nella liturgia d’un tempo veniva denominata “Dominica Cantata” dalla prima parola dell’Introito. Occorre rilevare che questa è la seconda domenica di un ciclo di quattro domenice che precedono la Pentecoste, la festa che segna la discesa dello Spirito Santo e insime il coronamento della Pasqua di resurrezione. Conseguentemente, le letture evangeliche di queste quattro domeniche che sono rispettivamente “Jubilate” (30 aprile), “Cantate” (7 maggio), “Rogate” (14 maggio) e “Exaudi” (21 maggio), sono tutte incentrate su passi del Vangelo di Giovanni che preparano l’intervento del Paraclito. In questa Quarta Domenica il passo evangelico è tratto dal Capitolo 16, vers.5-15: “Ora però vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: «Dove vai?». 6Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore. 7Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi. 8E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. 9Riguardo al peccato, perché non credono in me; 10riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; 11riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato.
12Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. 13Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. 14Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. 15Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà.
All’inizio di questo passo evangelico troviamo la domanda “Nessuno di voi mi domanda:”Dove vai?”. E su questo “Dove vai?”, viene impostato tutto il primo brano della Cantata BWV 166 “Wo gehest du hin?” eseguita la prima volta a Lipsia il 7 maggio 1724. L’inquieto intterrogativo viene realizzato da Bach in uno stile che sta tra l’aria e e l’arioso, comunque bipartita, affidata alla voce di basso che qui personifica, come avviene di frequente, la “vox Christi”. La pagina successiva è un’aria tripartita per tenore “Penserò al Paradiso”, nota anche nella trasposizione strumentale per organo (BWV 584). Delle altre pagine della Cantata si noterà la nr. 3 “Ti supplico, mio Gesù Cristo” un’elaborazione di Corale, con la melodia affidata al soprano, con il supporto contrappuntistico di violino e viola, mentre l’ultima aria, nr.5 (“Prenditi cura di te”)cantata dal contralto, ha parvenze di danza.
Nr.1 – Aria (Basso)
“Dove vai dunque?”
Nr.2 – Aria (Tenore)
Penserò al paradiso
e a non dare il mio cuore al mondo.
Sia che vado sia che resto,
resta sempre questa domanda:
uomo, oh uomo, dove vai?
Nr.3 – Corale (Soprano)
Ti supplico, mio Gesù Cristo,
conservami nei tuoi pensieri
e non lasciarmi in nessun caso
nell’incertezza,
ma piuttosto che io perseveri
fino a che la mia anima esca dal nido
e raggiunga il Cielo.
Nr.4 – Recitativo (Basso)
Come la pioggia che presto passa
e subito lava via molti colori,
così accade per le gioie del mondo,
che sono disperse tra tanta gente;
e se a volte uno vede
che la felicità sperata arriva,
persino nelle giornate migliori
del tutto imprevista suona l’ultima ora.
Nr.5 – Aria (Contralto)
Prenditi cura di te
quando la fortuna ti arride.
poiché sulla terra all’improvviso
tutto può cambiare, prima di sera
avviene ciò che al mattino non era previsto.
Nr.6 – Corale
Chi sa quanto vicina è la fine?
Il tempo passa, la morte si avvicina;
ah, quanto velocemente, rapidamente
può venire l’ora della morte.
Mio Dio, ti prego per il sangue di Cristo:
donami una buona fine!
Traduzione Emanuele Antonacci