Roma, Palazzo delle Esposizioni
Via Nazionale, 194
Roma 00184
“VITA DULCIS. PAURA E DESIDERIO NELL’IMPERO ROMANO”
A cura di Francesco Vezzoli e Stephane Verger
Ideata da Azienda Speciale Palaexpo, Museo Nazionale Romano e Studio Vezzoli
Photo Credit: Daniele Molajoli / Redazione Gbopera
Negli anni più recenti, l’artista Francesco Vezzoli si è affermato grazie al suo approccio innovativo e all’avanguardia, fondendo l’immaginario moderno con la storia dell’arte e la cultura classica e pop in un’affascinante miscela di riferimenti e contaminazioni. La mostra VITA DULCIS, ideata per il Palazzo delle Esposizioni, si presenta come un’esperienza multisensoriale che unisce l’arte contemporanea, la storia di Roma attraverso opere del Museo Nazionale Romano e la rappresentazione cinematografica della storia romana nel corso del XX secolo. VITA DULCIS è un progetto ambizioso e stimolante che mira a raccontare una nuova storia, presentando opere e reperti dell’arte classica romana in un percorso espositivo coinvolgente e immersivo, lontano dalla freddezza tipica di molte mostre museali. L’obiettivo è di evocare l’intensità emotiva e la passione autentica dei reperti, immergendo i visitatori in uno scenario suggestivo che li collega alle opere più recenti di Vezzoli, ispirate dall’antichità. Il cinema riveste un ruolo cruciale nella narrazione di VITA DULCIS, essendo l’arte visiva che più di tutte ha celebrato e utilizzato il periodo storico dell’antica Roma. Sin dall’inizio della sua carriera, Vezzoli ha fatto riferimento al cinema come mezzo privilegiato per interpretare la realtà e come fonte di emozione e narrazione potente nel contesto contemporaneo. Di conseguenza, l’artista ha integrato i reperti romani con estratti di film ambientati nell’antica Roma, creando un percorso parallelo sulla storia del cinema che spazia da Cabiria (1914) al Satyricon di Fellini, fino alle più recenti produzioni italiane e internazionali. Questa stratificazione di significati si manifesta fin dall’ingresso della mostra, dove i visitatori sono accolti da una serie di opere del progetto 24Hours Museum, realizzato da Vezzoli nel 2012 in collaborazione con Prada. A distanza di dieci anni, sei grandi opere luminose del 24Hours Museum vengono riproposte per la prima volta, reinterpretando sculture romane iconiche come enigmatiche divinità che evocano celebri star contemporanee. La mostra si sviluppa come un viaggio immersivo nell’immaginario dell’Impero Romano, esaltando la bellezza e la vitalità dei tesori provenienti dal Museo Nazionale Romano, molti dei quali esposti al pubblico per la prima volta. Immersi in un ambiente installativo, evocativo e teatrale, progettato dall’artista Filippo Bisagni ed esaltato da un interplay di luci e ombre, di contrasti cromatici, ideato da Luca Bigazzi (il più rinomato direttore della fotografia italiano vivente, autore delle immagini di “Così ridevano“, “Il Divo” e “La Grande Bellezza”, tra gli altri), i reperti e le opere contemporanee selezionate da Francesco Vezzoli e Stéphane Verger interagiscono all’interno di un percorso intricato ed emozionante, caratterizzato da stratificazioni e accostamenti di livelli estetici distanti, epoche diverse, arte colta e arte popolare, narrazione del potere e rappresentazione della vita “reale”. Intorno alla Sala Rotonda del Palazzo delle Esposizioni si articola in sette stanze tematiche, ognuna dedicata a un aspetto peculiare della storia dell’Impero Romano, senza alcuna pretesa di realizzare un’analisi scientifica completa o esaustiva, ma piuttosto con l’intento di proporre una visione alternativa, più “obliqua”, dei temi più vividi e appassionanti – e perciò ancora molto contemporanei – che questi reperti archeologici ci ispirano da oltre duemila anni. La prima sala, intitolata PARA BELLUM, è dedicata al tema della guerra e al culto della potenza del corpo maschile, inteso nella sua duplice accezione di difensore armato e protettore di valori estetico-morali. Un ritratto di Alessandro Magno da Palazzo Massimo, una Testa del Dio Marte e un torso monumentale dell’Imperatore Domiziano vestito da Ercole combattente, dai depositi delle Terme di Diocleziano, sono messi in relazione con una reinterpretazione del mito di Achille e Pentesilea. La seconda sala ANIMULA VAGULA BLANDULA è dedicata a un tema molto vicino al cuore della produzione artistica di Francesco Vezzoli: il culto di Antinoo fondato dall’Imperatore Adriano, come espressione ultima della creazione culturale ed estetica della passione amorosa. L’iconico Busto di Antinoo, dalla Collezione Boncompagni Ludovisi di Palazzo Altemps, è al centro di un’installazione concepita come rappresentazione dell’ossessione sentimentale e della moltiplicazione e stratificazione artistica. La terza sala DUX FEMINA FACTI intende mettere in evidenza l’importanza della celebrazione della donna, imprescindibile nella cultura romana. La figura femminile e’ qui rappresentata in tutte le sue manifestazioni, dalle più aggressive e minacciose (Testa di Medusa) alle più fisiche e passionali (le Dee, come Venere e Diana), dal ritratto di una Matrona all’installazione di 75 sculture di uteri ex-voto. La quarta sala, denominata CERTA OMNIBUS, è dedicata al culto dei defunti, molto sentito nell’antica Roma. Un culto che si manifestò in svariate forme nell’arte e che qui viene rappresentato con un’imponente installazione di circa 50 lapidi funerarie in marmo, provenienti dai depositi delle Terme di Diocleziano. “Fellini Satyricon” (1969), capolavoro indiscusso del cinema mondiale, è il fulcro della quinta sala, RIDENTEM DICERE VERUM. La celebre sequenza della cena di Trimalcione fa da sfondo a un’installazione di sculture (teste e busti di personaggi storici) apparecchiate come in un banchetto dionisiaco, al cui centro spicca una delle opere più riconoscibili e iconiche del Museo Nazionale Romano: l’Ermafrodito dormiente del II sec. a.C. Le ultime due sale sono caratterizzate da due imponenti e suggestive soluzioni installative che illustrano il tema della celebrazione del potere imperiale e la forza distruttiva della sua degenerazione. La sesta sala UBI POTENTIA REGNAT ospita una sequenza di ritratti di imperatori romani, appartenenti alla collezione di Palazzo Massimo, mentre nella settimana e ultima sala della mostra, MIXTURA DEMENTIAE, dedicata alla caduta dell’impero, una serie di preziosi frammenti e reperti, molti dei quali provenienti dalla sede di Crypta Balbi, sono di contrappunto alla proiezione di “Trailer for a Remake of Gore Vidal’s Caligula” (2005), un segno con cui Francesco Vezzoli intende, a conclusione del percorso espositivo, chiudere un cerchio su questa parte della sua ricerca artistica dedicata allo studio, la citazione e l’intersezione di opere antiche e di opere contemporanee. Una ricerca che nella mostra VITA DULCIS trova il suo compimento attraverso la prossimità e la ri-narrazione della Storia, qui riplasmata nella resa memoriale e sensibile dell’artista. La seduzione dell’allestimento è innegabilmente potente e invita i visitatori a immergersi completamente nell’esperienza artistica. Questo livello di sontuosità aumenta l’impatto complessivo della mostra, consentendo un apprezzamento e una comprensione più profonda dei singoli pezzi esposti che non perdono di unicità. La sottile miscela di texture ricche, luci soffuse e sfondi attentamente curati servono ad accrescere la percezione sensoriale, attirando gli ospiti in un mondo di eleganza e intrigo, quasi erotico. La raffinatezza e il fascino carnale di questo ambiente trasformano una semplice visita alla galleria in un viaggio sensoriale davvero indimenticabile. Non perdete l’occasione di visitare questa mostra unica e stimolante: immergetevi nella storia, nelle emozioni e nelle contraddizioni dell’antica Roma, e lasciatevi trasportare dal fascino eterno di un’epoca che continua a influenzare la nostra cultura e il nostro modo di vedere il mondo. “Vita Dulcis: Paura e desiderio nell’impero romano” è in programma al Palazzo delle Esposizioni fino al 27 Agosto 2023. Per ulteriori informazioni e per acquistare i biglietti, visitate il sito ufficiale dell’evento.