Heinrich Joseph Baermann (1784-1847): Notturno in F minor; Carl Baermann (1810-1885): Verlorenes Glück Op.30; Heinrich Baermann: Introduktion und Polonaise Op.25; Carl Baermann: 6 Lieder (F. Schubert); Heinrich Baermann: Air Varié Op.12 No.2; Carl Baermann: Die kleine Bettlerin Op.14; Carl Baermann: Fantasie Brillante Op.7.
Dario Zingales (clarinetto). Florian Podgoreanu (Pianoforte). Registrazione: luglio 2021, Salisburgo Austria. T. Time: 68′ 33″. 1 CD Brilliant Classics 95785
Heinrich Joseph Baermann (1784-1847): Thema mit Variationen Op.12 No.1 in E-flat; Carl Baermann (1811-1885): Ein Traum – Divertimento Op.47; Heinrich Baermann: Thema mit Variationen Op.29; Carl Baermann: Souvenirs de Bellini – Fantasie brillante Op.52 in E-flat; Heinrich Baermann: Thema mit Variationen Op.12 No.3 in E-flat.
Dario Zingales (clarinetto). Fausto Quintabà (pianoforte). Registrazione: gennaio 2021, Salisburgo Austria. T. Time: 65’28”. 1 CD Brilliant Classics 96449
Entrambi grandi virtuosi del clarinetto, Heinrich Joseph Baermann (1784-1847) e il figlio Carl Baermann (1811-1885) furono autori di una produzione di un certo interesse, anche se purtroppo non tutta conosciuta, per questo strumento, che Carl contribuì a sviluppare anche dal punto di vista organologico. Allievo di Joseph Beer (1744-1811) presso la scuola militare di Potsdam, Heinrich, dopo aver proseguito i suoi studi sotto la guida di Franz Tausch in seguito all’interessamento del principe Luigi Ferdinando di Prussia che ne aveva notato il talento, suonò nell’orchestra di Monaco dal 1807 al 1834, anno del suo pensionamento.Il suo posto fu preso dal figlio Carl che già dall’età di 14 anni saltuariamente aveva suonato nell’importane compagine orchestrale di Monaco e che si era esibito spesso con il padre nelle diverse tournée fatte in tutta Europa e in particolar modo in Germania, Svezia, Londra, Parigi, Praga e San Pietroburgo. Ad Heinrich Baermann, clarinettista di fama internazionale, furono dedicati da Weber, del quale fece conoscenza a Monaco nel 1811, il Concertino No.26, i Concerti Op.73 e Op.74, il Quintetto Op.34, Variazioni su un tema da Silvana Op.33, e da Mandelssohn e i due Lonzerstücke Op. 113 e 114 per clarinetto, corno di bassetto e pianoforte. Entrambi furono autori di una discreta produzione, di un certo interesse per la conoscenza del clarinetto e degli sviluppi della sua tecnica, ma che ha conosciuto in passato poche e rare incisioni. Fanno parziale giustizia di questo “silenzio” discografico due CD pubblicati dall’etichetta Brilliant Classics che propongono l’ascolto di alcuni brani in prima incisione assoluta. I brani di Heinrich Baermann in programma nel primo volume sono: il Notturno in fa minore, una pagina abbastanza varia dal punto di vista agogico aperta da un’introduzione Allegro agitato, a cui seguono una sezione di carattere lirico (Adagio) e un’altra brillante e virtuosistica; Introduzione e Polacca op. 25 ed Air Varié op. 12 n. 2, concepiti originariamente per clarinetto e orchestra e in seguito ridotti per pianoforte. Del figlio Carl, sempre nel primo volume, è possibile ascoltare: Verlorenes Glück Op.30, una pagina che si distingue per la cantabilità della scrittura; delle trascrizioni per pianoforte e clarinetto di alcuni Lieder di Schubert, tra cui la famosa Ave Maria; Die kleine Bettlerin Op.14 e la Fantasie Brillante Op.7. Di un certo interesse anche il programma del secondo volume che, come il primo, alterna brani del padre, scritti in particolare nella forma del tema e variazioni, che rivelano un certo mestiere, ad altri del figlio (Ein Traum” Op.47 e “Souvenirs de Bellini” Fantasie Brillante Op.52), formalmente più articolati. L’ascolto di questi brani, sicuramente interessanti per gli aspetti riguardanti gli sviluppi della tecnica dello strumento, non fa certo gridare, per i valori musicali che li caratterizzano, ai capolavori dimenticati. Si tratta, come accennato in precedenza, di una produzione di un certo mestiere destinata allo strumento del quale il compositore è anche virtuoso.
Ottima, comunque, l’esecuzione da parte del clarinettista Dario Zingales che, grazie ad una solida tecnica, risolve con facilità i passi più impervi di questi lavori ed esibisce un suono veramente espressivo nelle cantabili melodie che caratterizzano alcuni brani. Ad accompagnarlo, sempre con discrezione ed integrandosi bene con il solista, sono Florian Podgoreanu nel primo volume e Fausto Quintabà nel secondo.