Auditorium Alla Fratta di San Daniele del Friuli: “Rosada”

Auditorium Alla Fratta di San Daniele del Friuli, stagione teatrale 2022/23
“ROSADA!
Da un idea di Caraboa Teatro
Drammaturgia e regia Gioia Battista
con NICOLA CIAFFONI, ELSA MARTIN
Sonorizzazione e musiche di Giulio Ragno Favero
Suono Carlo Gris
Luci Stefano Bragagnolo
Con l’amichevole contributo di Bruno Pizzul
San Daniele del Friuli, 13 gennaio 2023.
Rosada!’ è un raffinato lavoro teatrale, che partendo da alcuni dei testi delle “Poesie a Casarsa” indaga sul valore della poesia friulana di Pier Paolo Pasolini, affrontandolo su piani differenti e su letture parallele. Una operazione riuscita, che premia i giovani protagonisti che hanno scelto la strada della proposta di qualità. Lo spettacolo, scritto da Gioia Battista, che ne cura anche la regia, immagina la lezione di un professore che deve spiegare la produzione giovanile pasoliniana.Nella parte del professore Nicola Ciaffoni, intenso e credibile, che domina il palcoscenico con sicurezza e misura.
Forte la componente musicale grazie alle suggestive musiche di Giulio Ragno Favero, eseguite dal vivo dal compositore ed alla interpretazione struggente di Elsa Martin, con una voce dalla estensione ampia, ricca di sfumature, una tecnica solida. Alcuni passaggi, come il disperato “Io soi besol” (io sono solo) emozionano la sala con rara intensità ed ipnotizzano il pubblico. La narrazione percorre la vita del poeta, si sofferma sulle vicende dell’infanzia, evoca l’esperienza della Accademiute, parla della Guerra, della morte del fratello a Porzus. Forte la riflessione sul significato della lingua friulana come gesto antifascista, conquista di una identità, bisogno di una casa, necessità di una appartenenza. Pasolini amava moltissimo giocare a calcio e nel corso della serata, a rallentare un crescendo narrativo che potrebbe potuto farsi troppo oppressivo, una radiocronaca immaginaria di Bruno Pizzul, che descrive una partita dai toni epici nella quale versi e colpi di pallone si alternano con bravura. Il lavoro, uscito il professore, si chiude con la ripresa del brano iniziale, nel quale la Martin duetta con la rielaborazione sonora di una lettura dello stesso Pasolini.Allo spegnarsi delle luci, ben curate da Stefano Bragagnolo, un attimo di silenzio e poi uno scroscio di applausi lunghissimo, con “bravi” gridati con convinzione e tante chiamate in scena, a premiare la bravura degli interpreti, la coraggiosa stesura di un testo che unisce impegno e misura, il coraggio di credere che la cultura può renderci migliori.