Le cantate di Johann Sebastian Bach: seconda domenica di Avvento

Avevamo accennato nel precedente approfondimento che il tempo d’Avvento è un tempo di penitenza, i regolamenti liturgici ne vietavano le celebrazione solenne. Unica eccezione, come si è visto, è data dalla prima domenica di Avvento con la quale si inaugura l’anno liturgico, per questo fatto merita una sua specifica solenizzazione. Per le  tre domeniche successive invece, la musica solenne,  quella che ai tempi di Bach era chiamata “Musica figuralis” cioè a più voci, o meglio “concertante” non doveva essere praticata.
Questo a Lipsia, città tra le più fedeli alle norme di comportamento per le celebrazioni liturgiche. Al contrario a Weimar, sebbene governata da un Duca  bigotto ed esigente sulle questioni di Chiesa, l’esecuzione di Cantate era prevista anche nelle domeniche seconda, terza e quarta.
Per la seconda domenica Bach scrisse Cantata che ora porta il numero di catalogo BWV 70, “Wachet! betet! betet! wachet!”. Il testo estratto da una raccolta del bibliotecario di corte Solomo  Franck, apprezzato autore di testi per il culto. Eseguita il 6 dicembre 1716, a noi è arrivata non nella sua forma originale, costituita da 6 numeri:un coro iniziale, 4 arie e un Corale conclusivo, bensì  in una  versione predisposta per Lipsia, in occasione della XXVI.ma domenica dopo la Trinità, il 21 novembre 1723. Una versione più ampia, di undici numeri.  Sono stato inseriti 4 recitativi che nella nuova versione procedono le arie. Il passaggio della musica da una cantata all’altra è stato operato con grande cura, con una particolare attenzione alle affinità esistenti tra le letture evangeliche prescritte per operare con metodo analogico e non perdere  il senso del tema centrale della predica che di quelle letture è il corollario. Talvolta, aldi là delle affinità degli argomenti, vi è anche una precisa corrispondenza di parole. Così se il Vangelo della seconda domenica di Avvento  al quale si riferisce la cantante BWV70a “E allora vedremo il Figlio dell’Uomo venire sopra le nuvole con potenza e Gloria” (Luca cap.22 vers.27) quello della XXVIa domenica dopo la Trinità afferma: “Quando il Figlio dell’Uomo sarà venuto nella sua gloria, avendo seco tutti gli angeli, allora siederà sul trono della sua gloria” (Matteo cap.25 vers. 31). Un riflesso di questi due passi si trova nell’aria del Soprano. Il testo dice “...dovrà avvenire che noi vedremo Gesù sulle nubi, nelle altezze celesti”. Le due occasioni liturgiche sembrano voler mettere a confronto il logico accostamento sulla venuta di Cristo (Avvento) e il Giudizio Universale (domenica dopo la Trinità). Il passo evangelico cui si aspira la Cantata e dunque quello di Matteo (capitolo 25 vers.31- 46) che tratta il Giudizio finale pronunciato dal Figlio dell’Uomo. In base al giudizio gli uomini saranno condannati alla pena eterna se non avranno avuto misericordia per il prossimo, ai giusti invece sarà riservato il premio della vita eterna. La Cantata, divisa in 2 parti, propone nel coro d’apertura, una esortazione ai fedeli  tenersi pronti alla fine del mondo. Le 4 arie celebrano invece la beatitudine della pace nel Signore mentre nei 4 vigorosi e drammatici recitativi (che non sono di Franck) vengono condensati i principi del timore, del giudizio di Dio e della fuga dal peccato.
Prima parte
1- Coro BWV 70a e 70
(Tromba, Oboe, Violino I/II, Viola, Fagotto e Continuo)
Vegliate! Pregate! Pregate! Vegliate!
Siate pronti
in ogni momento,
fino a quando il Signore della gloria
metterà fine a questo mondo.
2 – Recitativo  BWV 70 ( Basso)
Temete, peccatori impenitenti!
Arriva un giorno
da cui nessuno può scampare:
si affretta per voi il severo giudizio,
o razza di peccatori,
per l’eterna tribolazione.
Ma per voi, prescelti figli di Dio,
è l’inizio della vera gioia.
Mentre tutto crolla e si distrugge,
il Salvatore vi convoca alla sua presenza;
perciò non abbiate paura!
3 – Aria BWV 70a e 70 (Contralto)
Quando verrà il giorno in cui partiremo
dall’Egitto di questo mondo?
Ah! Fuggiamo da Sodoma,
prima che il fuoco ci sommerga!
Svegliatevi, anime, dal vostro compiacimento
e credete, è l’ultima ora!
4 – Recitativo BWV 70 (Tenore)
Anche se aspiriamo al cielo
il nostro corpo tiene prigioniero lo spirito;
con i suoi inganni il mondo
tende trappole e insidie ai giusti.
Lo spirito è pronto ma la carne è debole
e ci estorce un pietoso lamento!
5 – Aria BWV 70a e 70 (soprano)
Lasciate che le lingue dei blasfemi ci
disprezzino, comunque dovrà avvenire
che noi vedremo Gesù
sulle nubi, nelle altezze celesti.
La terra e il cielo passeranno,
ma la parola di Cristo resterà per sempre.
Lasciate che le lingue dei blasfemi ci
disprezzino, comunque dovrà avvenire!
6 – Recitativo  BWV 70 (Tenore)
In mezzo a tale generazione deviata
Dio si preoccuperà dei suoi servi,
in modo che questa stirpe malvagia
non li affligga ancora,
e li custodirà nelle sue mani
riservando un posto per loro nell’Eden celeste.
7 – Corale BWV 70
Gioisci, mia anima,
dimentica dolore e tristezza
poiché ora Cristo, tuo Signore,
ti raccoglie da questa valle di lacrime!
Potrai contemplare per l’eternità
la sua gioia e il suo splendore,
per rallegrarti con gli angeli
ed esultare per l’eternità.
Parte seconda
8 – Aria BWV 70a e 70 (Tenore)
Alzate la testa
ed abbiate fiducia, giusti,
le vostre anime fioriranno!
Crescerete come fiori nell’Eden
per servire Dio in eterno.
9 – Recitativo BWV 70 (Basso)
Ah, questo grande giorno,
la fine del mondo
e lo squillo della tromba,
l’inaudito colpo finale,
le parole proclamate dal Giudice,
le porte spalancate dell’inferno
risveglieranno nella mia anima
più dubbi, paura e terrore
in quanto figlio
del peccato?
Eppure dalla mia anima si eleva
un raggio di felicità, una luce di consolazione.
Il Salvatore non può celare il suo cuore
che trabocca di grazia,
il suo braccio misericordioso non mi abbandona.
Allora concludo il mio viaggio con gioia.
10 – Aria BWV 70a e 70 (Basso)
Giorno benedetto di rinascita,
conducimi nelle tue dimore!
Risuona, batti, ultimo colpo,
crollino il cielo e la terra!
Gesù mi condurrà alla pace,
al luogo in cui abbonda la gioia.
11 Corale BWV 70a e 70
Non è alla terra, non è al cielo
che la mia anima aspira.
Io desidero Gesù e la sua luce,
egli mi ha riconciliato con Dio,
mi ha liberato dal giudizio,
non abbandonerò il mio Gesù.
Traduzione Emanuele Antonacci