Le cantate di Johann Sebastian Bach: per il giorno di Santo Stefano

Sono piuttosto deboli i richiami alle letture del giorno che troviamo nella Cantata Selig ist der Mann BWV 57, eseguita per la prima volta a Lipsia, il 26 dicembre 1725. Nei testi di Ahasverus Fritsch (1629 – 1709) e Georg Christian Lehms (1684-1717), nel recitativo nr.2 del soprano (” Sapere ciò che ha patito Abele suscita in me un fiume di lacrime”) vi è un riferimento al Vengelo di Matteo ( “..perché ricada su di voi tutto il sangue innocente versato sopra la terra, dal sangue del giusto” Mt 23, 34-35). La cantata come è scritto nell’intestazione è un “concerto in dialogo” tra due voci che impersonano l’Anima (soprano) e Gesù (basso). L’opera è un’allegoria del coronamento della morte come espresso nel brano d’apertura (nr.1 aria del basso) tratto dalla Lettera di Giacomo (cap.1 vers.12). Nel recitativo nr.6  il soprano enuncia:”…Ah! Gesù, apri allora per me i cieli, come per Stefano!…” tratto dagli Atti degli apostoli (“Stefano, pieno di Spirito Santo, fissando gli occhi al cielo, vide la gloria di Dio e Gesù che stava alla sua destra e disse: «Ecco, io contemplo i cieli aperti e il Figlio dell’uomo che sta alla destra di Dio»” – Atti 7,55-56) che arriva puntuale a celebrare la festa di Santo Stefano.

1 – Aria (Basso)
Beato l’uomo che sopporta la tentazione,
perché una volta superata la prova
riceverà la corona della vita. (Gc 1,12)
2 – Recitativo (Soprano)
Ah! Questa dolce speranza
riconforta il mio cuore,
che altrimenti vive in angoscia e dolore
con una sofferenza senza fine
e si contorce come un verme nel suo sangue.
Sono come un agnello che vive
in mezzo a centinaia di lupi feroci;
sono veramente una pecora smarrita
che deve arrendersi di fronte
alla loro rabbia e crudeltà.
Sapere ciò che ha patito Abele (Mt 23, 34-35) 1
suscita in me un fiume di lacrime.
Ah, Gesù! Se non avessi
il tuo conforto, il mio coraggio
ed il mio cuore sarebbero in pezzi
e colmo di tristezza direi:
3 – Aria (Soprano)
Vorrei per me la morte, la morte,
se tu, mio Gesù, non mi amassi.
Se tu fossi deluso di me,
io soffrirei le pene dell’inferno.
4 – Recitativo (Soprano e Basso)
Basso:
Ti tendo la mano
e con essa il mio cuore.
Soprano:
Ah! Dolce legame d’amore,
tu puoi sconfiggere i miei nemici
e contenere la loro furia.
5 – Aria (Basso)
Sì, sì, posso sconfiggere i nemici
che mi hanno sempre accusato davanti a te,
quindi confortati, anima oppressa.
Anima oppressa, smettila di angustiarti,
il sole splenderà così luminoso
da allontanare le nuvole del dolore.
6 – Recitativo (Soprano e Basso)
Basso:
Nel mio petto abitano pace e vita
che un giorno voglio donarti per l’eternità.
Soprano:
Ah! Gesù, se tu fossi sempre con te,
ah, se soffiasse sempre
il vento sul mio sepolcro,
io potrei sconfiggere ogni dolore.
Beati coloro che riposano nella tomba
attendendo la chiamata degli angeli!
Ah! Gesù, apri allora per me
i cieli, come per Stefano! (Atti 7,55-56)
Il mio cuore è già pronto
per salire a te.
Vieni, vieni, giorno benedetto!
Tu aprirai la mia tomba
e mi mostrerai il mio Gesù.
7 – Aria (Soprano)
Concludo velocemente la mia esistenza terrena,
aspetto il momento di partire con gioia.
Mio Salvatore, muoio con un ardente desiderio,
ecco qui la mia anima, cosa mi darai?
8 – Corale
Agisci secondo la mia volontà, mio amato, e credi
che resterò per sempre l’amico della tua anima
che ti darà soddisfazione
e ti porterà in cielo
liberandoti dalle sofferenze corporee.
Traduzione Emanuele Antonacci