Madrid, Teatro Real, Ibermúsica 2022-2023
Symphonieorchester der bayerischen Rundfunks
Direttore Iván Fischer
Soprano Camilla Nylund
Richard Strauss: Don Juan, poema sinfonico op. 20; Vier letzte Lieder; Also sprach Zarathustra, poema sinfonico op. 30
Madrid, 27 novembre 2022
Fu nel 1993 a Siviglia quando la Symphonieorchester der bayerischen Rundfunks si presentò per la prima volta nelle stagioni di Ibermúsica, diretta da Lorin Maazel. È tornata a Madrid, dove mancava dal 2013, per un concerto straordinario diretto da Iván Fischer e dal programma interamente straussiano. Il concerto è straordinario, non solo perché si tratta del recupero di una serata programmata per il 2021, a suo tempo annullata per ragioni di sicurezza sanitaria, ma anche per la sede, il Teatro Real in luogo dell’Auditorio Nacional de Música (che è il luogo madrileno in cui solitamente si eseguono i programmi di Ibermúsica). Il pubblico percepisce subito la speciale sintonia che lega Iván Fischer all’Orchestra della Radio Bavarese, anche perché il brano d’avvio non potrebbe essere più emozionante. Il suono orchestrale in Don Juan è, infatti, semplicemente smagliante: le frasi concilianti e bonarie si alternano alla ripresa del piglio iniziale con un’attenzione costante per i colori e per la equilibrata alternanza di tinta generale e sfumature particolari (forse un po’ a detrimento della resa minuziosa delle singole note e dei gruppetti). Ma la pagina più interessante del concerto è senza dubbio costituita dai Vier letzte Lieder, interpretati dal soprano di origini finlandesi Camilla Nylund (che era già intervenuta in due concerti delle stagioni di Ibermúsica tra 1998 e 1999, ma adesso debutta al Teatro Real). In September gli archi compongono i cromatismi come le tessere di un mosaico, ognuna delle quali con un timbro, un tono e un colore proprio. Su tale onda orchestrale la voce del soprano galleggia con assoluta naturalezza, ergendosi di tanto in tanto con impennate di trasporto emotivo. La linea di canto della Nylund è solida e massiccia, ma l’emissione si attenua per eseguire i pianissimo e sa trasformarsi in Beim Schlafengehen, per suggerire la spossatezza del personaggio, in parallelo alle vistose variazioni armoniche dell’orchestra. Nel finale di Im Abendrot, dopo il canto, gli accordi risuonano incisivi e profondi, senza concedere nulla alla pura bellezza del suono, con la stessa sobrietà del canto sopranile. La festa sinfonica prosegue con Also sprach Zarathustra, in cui Fischer offre un modello di gestione delle dinamiche e dell’agogica, continuando nella ricerca dei colori (e rilevando le affinità con il Wagner della Tetralogia, specialmente tra prima e seconda parte del poema). Il Direttore riesce a mantenere la tensione drammatica e la vitalità del respiro orchestrale per tutta la seconda parte (e non solo nel celebre incipit, che a volte esaurisce l’emozione dell’ascolto). Alla fine i festeggiamenti sono prolungati e intensi; lo si era intuito sin da quando il gesto affabile di Fischer aveva alzato la bacchetta per dare l’attacco del primo brano. Foto Astrid Ackermann © Ibermúsica