Opera lirica in tre atti su libretto di Ferdinand Lemaire ispirata al noto episodio biblico di Sansone e Dalila.
Prima rappresentazione:Teatro Granducale di Weimar in lingua tedesca, 2 dicembre 1877
Camille Saint-Saëns ha lasciato tra le molte musiche, tredici partiture teatrali, ma una soltanto fra queste, è divenuta popolare ed è tuttora in repertorio. L’opera è appunto Samson et Dalila il cui argomento è tratto dalla Bibbia. Saint-Saëns curò la stesura del libretto, collaborando attivamente con Ferdinand Lemaire che glielo apprestò. La prima del Samson ebbe luogo a Weimar, il 2 dicembre 1877: erroneamente si continua a ripetere che sul podio sali quella sera Franz Liszt il quale, invece, si trovava in quel periodo fuori Weimar. La critica avanzò perplessità. Ci fu che disse che l’opera mancava di melodia, che l’orchestrazione era mediocre, che le armonie erano dubbie. Altri recensori dissero che l’opera mancava di continuità drammatica, in una partitura che tentava, senza riuscirci, di imitare il linguaggio musicale wagneriano, nel rigettare le cosiddette “forme chiuse” e nell’assunzione della “melodia infinita” ma Saint-Saëns, ha scritto Teodoro Celli, “non aveva L’invenzione musicale in un solo respiro. Gli mancava il genio contrappuntistico di Wagner, non possedeva l’arte della variazione in misura tale da dare un inesauribile movimento all’avventura tematica, così come Wagner aveva saputo fare”. Nonostante questi limiti l’opera ha un suo taglio nobile una sua raffinata eleganza, un fascino che continua a conquistare e affascinare il pubblico. Tra le pagine più celebri ricordiamo: “Dieu! Dieu d’Israël!” (Coro, Atto I). “Printemps qui commence” (Dalila, Atto I), “Mon cœur s’ouvre à ta voix” (Dalila, Atto II), “Vois ma misère, hélas!” (Samson, Atto III), Baccanale (Balletto, Atto III)