Verona, Teatro Nuovo, rassegna “Divertiamoci a Teatro” 2022/23
“COMINCIUM”
Di Francesco Villa, Alessandro Besentini, Alberto Ferrari e Antonio De Santis.
Interpreti: Ale e Franz
Strumentisti: Luigi Schiavone (chitarra), Fabrizio Palermo (basso), Francesco Luppi (tastiere), Marco Orsi (batteria), Raffaella Spina (voce).
Regia Alberto Ferari
Prodotto da Enfi Teatro
Da qui le date delle repliche
Verona 29 novembre 2022
Buio in sala. Una scala al centro del palcoscenico. Entra in scena Franz (al secolo Francesco Villa) seguito da Alex (Alessandro Besentini). I due comici (subito accolti dal folto pubblico con applausi calorosi) in una sorta di “prologo” mostrano la gioia di ritrovarsi a teatro e di potere dar vita a uno spettacolo. Dal fondo la bella voce di Raffaella Spina intona la celebre “Meraviglioso”di Domenico Modugno. Sul gridato “Comincium” (chiara espressione in milanese, dire “Cominciamo”) prende vita l’ultimo spettacolo dei comici milanesi. La matrice milanese/lombarda emerge nei numeri musicali che intercalano i quadri di questo trittico. “Una fetta di limone” di Enzo Jannacci introduce al primo dei quadri, ma anche uno dei luoghi “must” dei due attori: la fermata dell’autobus. Le perfette dinamiche “a rimando” tra i due interpreti fa si che vi sia un continuo alternarsi tra “provocatore” e “vittima”. Il collaudato scambio tra “comico” e “spalla”. Qui troviamo Franz che prende di mira uno sconosciuto (Ale) colpevole solo di mangiare un tramezzino avvo confezionato da plastica. Da qui una catena, in crescendo, di “minacce” che, partendo dalle esasperazioni pseudo-ecologiche arrivano all’utilizzo di social e di cellulare. Il “garbato sadismo” di Franz infierisce sul scarica sull’irrascibilità caratteriale della vittima. Il Giorgio Gaber della canzone “La Libertà” ci porta al secondo quadro. Parco e panchina (luogo quasi “prediletto” dei battibecchi dei due attori). Si parla di sentimenti…tra uomini “maturi”. La ventisettenne Alice (Raffaella Spina), ha dato appuntamento al padre (Franz) e al fidanzato (Ale). I due uomini sono ovviamente ignari di ciò. Solo all’apparire della ragazza, si scatenano i furori del Padre contro la figlia e il fidanzato “agée”. La “vittima” di turno qui è Franz, sbeffeggiato dall’esilarante “micione” di Alice. Altra girandola di battute esilaranti e caustiche tra i due abilissimi e consumati attori fino al nuovo passaggio in musica: “La vita, la vita” celebre canzone di Cochi e Renato ci porta al nuovo quadro. I cinquantenni ora si trasformano in due ottantenni. È forse il momento più autenticamente comico di questo trittico. I due vecchi amici si ritrovano al bar: uno dei due deve scrivere una lettera di protesta al presidente della Repubblica perchè è stato richiamato al servizio militare (ma sarà un altro…richiamo!). L’uno sarcastico (Ale), l’altro più ottenebrato dagli anni cercano di ricordare gli anni di guerra vissuti fianco a fianco, arrivando a una netta condanna della guerra (“La guerra è una m…”). Chiaro il riferimento all’attualità che stiamo purtroppo vivendo…ritorna la musica…..”Ma mi” di Enzo Jannacci…e ci troviamo all’inizio. Epilogo: la sala è nuovamente al buio in teatro e ricompare la scala. Ale e Franz hanno “fatto teatro”. Ora non resta che darsi appuntamento per la sera successiva per ricreare un mondo “meraviglioso” parola che ancora una volta risuona in note dalla voce della cantante. Sono passate, anzi volate, due ore. Spazio agli applausi pieni e convinti per tutti i protagonisti, compresa l’ottima band che ha brillantemente accompagnato i momenti musicali. Il congedo con il pubblico non può che essere in musica. Ancora nel nome di Enzo Jannacci con “Parlare con i limoni”. Un brano dal testo pieno di spunti di riflessioni. Un piacere riascoltare Jannacci, un autore che si dovrebbe ricordare di più. Ritrovarlo a teatro, per lui che è stato un altro grande animale da palcoscenico, è stato un valore aggiunto a questa serata. Al Nuovo si replica fino al 2 dicembre. Foto Enrico Ballestrazzi