Roma, Teatro Ambra Jovinelli:”Nuda”

Roma, Teatro Ambra Jovinelli, stagione 2022/23
“NUDA”
Di  Daniele Finzi Pasca
Interpreti: Melissa Vettore, Beatrice Sayad, Jess Gordolin, Micol Veglia, Francesco Lanciotti
Regia e luci Daniele Finzi Pasca
Musiche Maria Bonzanigo
Scene e accessori Hugo Gargiulo
Costumi Giovanni Buzzi
Video designer Roberto Vitalini
Roma, 16 novembre 2022

Vorrei che andaste incontro al sole e al vento con la pelle, più che con il vestito, perché il respiro della vita è nella luce solare e la mano della vita è nel vento.”
(Khalil Gibran)
Ispirata all’omonimo romanzo di Daniele Finzi Pasca pubblicato nel 2014 dalla casa editrice Abenstern Nuda la nuova creazione della compagnia Finzi Pasca è uno spettacolo onirico dove realtà sogni e sentimenti si fondono attraverso gesti teatrali che attingono a diverse forme di espressione:dal recitativo alla giocoleria sino alla danza aerea. Due gemelle nate a pochi minuti di distanza (“Sono la prima di due gemelle. Mia sorella nacque vestita, uscì dalla pancia di mia mamma con una tunichetta immacolata. Io sono nata nuda, sporca, con gli occhi appiccicati.”) sono molto diverse, eppure a legarle vi è un intero universo, popolato da una famiglia ricca di personaggi uno più bizzarro dell’altro, e colorato da innumerevoli storie, tramandate con la cura di chi ama e custodisce i propri segreti più nascosti. Il regista, l’autore ed il design luci nella persona di Daniele Finzi Pasca ci proietta immediatamente in un mondo poetico fatto di piccoli grandi aneddoti alle volte in verità non ben chiari sul piano del racconto ma percepibili su un piano del sentire dove è sempre prepotente e chiaro quel legame indissolubile e a tratti tragico tra le due sorelle; ed è proprio il sentire lo strumento necessario ed unico per poter apprezzare questo spettacolo e comprenderne la vera bellezza. Se la parte recita alle volte risulta un po’ scolastica e poco incisiva (vuoi anche la difficoltà delle due attrici di origine brasiliana ad esprimersi in una lingua diversa dalla loro) è sul piano scenografico, coreografico e musicale che lo spettacolo riesce a spiccare il volo sino a toccarne un apice pieno di commozione e bellezza. Daniele Finzi Pasca parla di se in questo spettacolo portandoci a Calcutta (dove nel 1983 come volontario si occupava di malati terminali), nel mondo del circo(era un artista di circo prima di entrare nel mondo del teatro)e nel suo mondo del teatro definito “Teatro della carezza”. Nel suo lavoro si percepisce leggerezza e non solo banalmente nei movimenti aerei coreografici ma soprattutto nella capacita di poter parlare di morte, dolore e malinconia.Scriveva Italo Calvino:”Esiste una leggerezza della pensosità così come tutti sappiamo che esiste una leggerezza della frivolezza anzi la leggerezza pensosa può far apparire la frivolezza come pesante opaca”. Le bellissime luci sempre di Daniele Finzi Pasca accentuano ed amplificano le ben curate scene di Hugo Gargiulo doverosamente minimali per motivi non solo di gusto ma soprattutto per creare maggiore spazi di azione per gli artisti danzanti. I piccoli e misurati movimenti delle attrici in scena (Melissa Vettore e Beatrice Sayad) trovano un loro grandioso corrispettivo nelle due ballerine  (Jess Gordolin e Micol Veglia)che rivestono il loro stesso ruolo ma sul piano danzante amplificando non solo l’impatto visivo ma facendo percepire allo spettatore di essere di fronte ad una vera e propria trasformazione. L’amore sensuale diventa un amore che non ha definizioni sociali ma si trasforma in amore tra due anime ed è questo che rende probabilmente questo bizzarro pastiche in qualcosa di così familiare e facilmente codificabile per lo spettatore. Le due artiste hanno dimostrato non solo uno spiccato talento ginnico ma hanno saputo anche con maestria armonizzare le loro agilità in un contesto recitativo e scenografico più ampio non risultando mai dissonanti (nonostante alle volte sarebbe stato opportuno abbreviare alcuni loro interventi per dare alla narrazione maggiore fluidità). Le musiche di Maria Bonzanigo sono sempre attinente allo sviluppo scenico nonché di grande suggestione per suoni e volumi.Unico uomo in scena Francesco Lanciotti che trovava i suoi momenti migliori negli assoli su cinghie aeree. Un pubblico che ha saputo apprezzare con forti consensi uno spettacolo straordinariamente imperfetto ma assolutamente godibile ed emozionante. In scena dal 16 al 27 novembre.