Richard Wagner: “Tristan und Isolde” in the arrangement for two pianos, four hands by Hermann Behn

Tristan and Isolde in the arrangement for two pianos, four hands by Hermann Behn from 1917: Erster Aufzug: Vorspiel; Erster Aufzug, aus 5. Szene: Sühnetrunk; Zweiter Aufzug, aus 1. Szene: Erwartung; Zweiter Aufzug, aus 2. Szene: Liebesnacht; Dritter Aufzug, aus 1. Szene: Kareol; Dritter Aufzug, aus 1. Szene: Tristans Hellsicht; Dritter Aufzug, aus 3. Szene: Isoldes Liebestod. Christiane Behn e Cord Garben (pianoforte), Registrazione: 29-30 aprile 2019 ad Amburgo. T. Time: 62′ 11″. 1 CD musicaphon DED732000041bis 7
In altre occasioni ci siamo occupati di trascrizioni di Hermann Behn e in particolare di quella della Seconda sinfonia di Mahler che aveva suscitato la nostra ottima impressione. Purtroppo non si può dire altrettanto, almeno all’ascolto, di queste trascrizioni, da lui realizzate nel 1919, di passi del Tristano e Isotta di Wagner che costituiscono il programma di questo CD pubblicato dall’etichetta Musicaphon. Incise, come quelle del suddetto cd, dalla pronipote  Christiane Behn, questa volta insieme al pianista Cord Garben, queste trascrizioni appaiono molto lontane dagli originali, forse anche a causa di un’esecuzione non sempre espressiva e leggermente spigolosa, in quanto a perdersi non è soltanto, come del resto era abbastanza scontato, la varietà timbrica della partitura wagneriana, ma soprattutto la morbidezza della linea melodica di alcuni dei suoi temi.
Premesso che è impossibile realizzare sul pianoforte le complesse dinamiche che Wagner aveva prescritto in partitura con crescendi e diminuendi sulle stesse note proprio per le caratteristiche tecniche dello strumento il cui suono, una volta eseguito, si affievolisce fino ad esaurirsi, si ha l’impressione, all’ascolto, di un’esecuzione non solo spigolosa ma anche, a volte,  affrettata come nel caso del celebre preludio. In esso, per esempio, anche a causa di tempi un po’ più rapidi, forse dettati dall’esigenza di dare maggiore unità complessiva al brano, si perde quel carattere sensuale che lo contraddistingue. In generale la preoccupazione, da parte dei due pianisti, di far emergere i temi ha portato a un suono poco legato e a volte eccessivamente marcato e, quindi, duro. Tra i momenti migliori del CD si segnalano, però, le esecuzioni delle trascrizioni della Liebesnacht del secondo atto e quella del Tristans Hellsicht del terzo nel quale nel complesso i temi sono eseguiti con sufficiente espressione.