Roma, Teatro Brancaccio:” Sette spose per sette fratelli”

Roma, Teatro Brancaccio, Stagione Teatrale 2022/ 2023
“SETTE SPOSE PER SETTE FRATELLI”
Libretto di Lawrence Kasha & David Landay
Liriche di Johnny Mercer
Musica  Gene de Paul
Canzoni aggiunte di Al Kasha e Joel Hirschhorn
Traduzione di Michele Renzullo
Arrangiamenti Peppe Vessicchio
Adamo BAZ
Milly
DIANA DEL BUFALO
I Fratelli
MARK BIOCCA, FULVIO MAIORANI, GIANLUCA CAVALLARO, MARIO DE MARZO, FELICE LUNGO, LEONARDO SCAFATI
Le Spose IVANA MANNONE, MIA CASSANDRO, GAIA SALVATI, GIORGIA CINO, NOEMI MARTA NAZZECONE, CLAUDIA CALESINI
I Pretendenti GIOVANNI BELLUCCI, GABRIELE AULISIO, IGOR DI PIETRA, FEDERICO RUIZ, GIORGIO ALBANESE, MANUEL BARTOLOTTO, ANTONIO CORVO
Mr & Mrs Bixby GABRIELE AULISIO / GIOVANNI BELUCCI & PAOLA STANZIONE
Pastore Perkins e Mrs Perkins MATTIA DE GAETANO, GIORGIA DURO
Orchestra “Sesto Armonico”
Direttore Marco Attura
Regia e coreografia Luciano Cannito
Scene Italo Grassi
Costumi Silvia Aymonino
Produzione di FDF Entertainment, Roma City Musical, Art Village

Roma, 14 ottobre 2022
Ancora oggi le ambientazioni western di metà Ottocento non smettono di esercitare il loro fascino. Le differenti declinazioni di un vero e proprio genere artistico non potevano non approdare in teatro ed assumere le forme più complesse e poliedriche del musical. Sette spose per sette fratelli, commedia musicale tratta dall’omonimo film diretto da Stanley Donen nel 1954, oggi in scena al teatro Brancaccio di Roma fino al 30 ottobre, ne è l’espressione più emblematica, in particolare in questa versione firmata dal Luciano Cannito (sua la regia e le coreografie) che sottolinea, in una inedita chiave divertente, la tipica ambientazione dei celebri film di Quentin Tarantino. Un allestimento dal taglio cinematografico, sottolineato dai titoli dei singoli quadri proiettati sul sipario mobile che, azionato ad arte, scandisce i numerosi cambi scena raffigurati dalla colorata e suggestiva scenografia curata da Italo Grasso, una “macchina” complessa dalla forte connotazione disneyana. Ambientazione accentuata da un disegno luci non sempre perfetto, reso ancor più vivace dai bei costumi di Silvia Aymonino. La buona volontà e l’energia in scena  accomuna Diana Del Bufalo e Baz, i protagonisti molto divertenti della storia, anche se talvolta un po’ statici e lineari nel contesto generale. Diana Del Bufalo non pecca di timbro, sebbene non affronti nella sua interpretazione cambi di registro, risultando spesso crescente e regalando a Milly, solo per pochi attimi, qualche timida sfumatura. I momenti più intimistici sono affrontati col medesimo slancio vocale, privando lo spettatore di piani e cambi nel registro grave, togliendo al fraseggio il significato più profondo, determinando, inevitabilmente , l’accostamento di Milly alle protagoniste dei cartoon di Disney. Anche in Baz non si nota quel particolare piglio nel portare sul palcoscenico Adamo. Il simpatico speaker di RDS si rifugia nella più sicura interpretazione di sé stesso, regalando al pubblico momenti divertenti che, talvolta, si spingono fino all’improvvisazione. L’ironia è la chiave di lettura dell’intero spettacolo che in questa interpretazione vuole essere più leggero, più moderno e fruibile rispetto ai precedenti allestimenti. Freschezza, allegria e brio sono infatti le componenti essenziali della messa in scena, pur non mancano alcuni risvolti drammatici che, purtroppo, risultano poco efficaci e coinvolgenti, nonostante la grinta dell’eccellente l’ensamble caratterizzata da belle voci, da movimenti armoniosi e tecnicamente ben eseguiti. Nel contesto generale spiccano i personaggi di Beniamino e del piccolo Gedeone, di soli 16 anni. Bellissime le coreografie, dove Cannito mostra tutta la sua professionalità: danza “di carattere”, dinamica, pulita che costituisce il vero motore di questo musical e fa da contrappunto alla inspiegata staticità delle scene dialogate. È in questi punti che di determina un lieve calo registico, una frammentarietà, forse voluta che, purtroppo, risulta dissonante nel contesto generale, rendendo i momenti cantati perfino più credibili, anche se non sufficienti a sopperire alle numerose mancanze. Un altro punto di forza sono gli eccellenti arrangiamenti curati da Peppe Vessicchio ed eseguiti dall’orchestra Sesto Armonico, condotta da Marco Attura, purtroppo non dal vivo. Nel complesso lo spettacolo risulta gradevole e coinvolgente, sebbene necessiti ancora di un po’ di assestamento, ma è bello vedere come tra il pubblico, anche i bambini presenti si siano lasciati coinvolgere da un’atmosfera western, vivendo per oltre due ore, un’esperienza magica, da cartone animato. In scena al Brancaccio fino al 30 ottobre