Martin Christian Schultze (XVIII sec.): “Trattamento dell’Harmonia”

Sinfonia I in re maggiore; Sinfonia II in sol maggiore; Sinfonia III in re maggiore; Sinfonia IV in fa maggiore; Sinfonia V in sol maggiore; Sinfonia VI in do minore. Ensemble Klingekunst. Sieglinde Größinger (Flauto traverso). Dimitris Karakantas (Violino barocco). Christoph Urbanetz (Viola da Gamba). Katarzyna Cichoń (violoncello barocco). Maja Mijatović (Clavicembalo). Registrazione: 4-8 febbraio 2018 presso la Kapelle des Kollegium Karlsburg di Vienne. T. Time: 70′ 34″. 1CD CPO 555 225-2 (Prima registrazione assoluta)
Piuttosto scarse sono le notizie riguardanti la biografia di Martin Christian Schultze, protagonista di una pregevole proposta discografica dell’etichetta CPO. Del compositore è, infatti, un enigma persino il nome dal momento che nella copertina proprio del Trattamento dell’Harmoniapubblicato a Parigi nel 1733 da François Boivin e Jean-Pantaléonin Leclerc figurano solo le iniziali M. C. e dopo il cognome altre due lettere D. B.. Il RISM ci aiuta a risolvere l’enigma riguardanti le iniziali dei due nomi che corrisponderebbero a Martin e Christian, mentre un accenno, presente sul Mercure de France del 1733, a M. Schultze de Berlin, spiegherebbe le due lettere D. B. che seguono il nome. Di Schultze, autore anche di sei sonate per flauto traverso, raccolte nella sua Opera prima libro primo (1731), non si sa nemmeno se sia stato un discendente della famiglia di musicisti Schultze di cui uno dei massimi esponenti fu Johann Christoph (1733-1813). Dedicato al Conte di Egmont, identificabile con un Procopo Pignatelli (Bruxelles 1703-Napoli 1743), sicuramente amante della musica e probabilmente flautista, il Trattamento dell’armonia è una raccolta di sei sinfonie per flauto traverso, violino, viola da gamba (che nel frontespizio è chiamata per la verità “voloncello”) e basso composte nello stile italiano. Le prime due sono in tre movimenti secondo lo schema Allegro-Largo-Allegro, mentre le altre si presentano articolate in 4 o anche in 5 movimenti.
La più complessa è la Quinta, che si apre con un Pastorale Largo dal cullante ritmo di siciliana, a cui seguono un Allegro di carattere virtuosistico, un suggestivo Largo, introdotto da un breve assolo del clavicembalo, un elegante Menuetto con il suo double in minore e, infine, una Polonnoiza anche questa con il suo double in minore.
Questi raffinati lavori, che trovano nel carattere cantabile dei movimenti lenti uno dei momenti di maggiore suggestione, sono stati incisi in prima assoluta dall’Ensemble Klingekunst, complesso da camera specializzato nella musica barocca che è stato fondato nel 2009. Ad eseguire con grande senso dello stile queste partiture sono Sieglinde Größinger (Flauto traverso), Dimitris Karakantas (Violino barocco), Christoph Urbanetz (Viola da Gamba), Katarzyna Cichoń (violoncello barocco), Maja Mijatović (Clavicembalo) che fanno ben emergere la varie parti e il dialogo tra gli strumenti senza mai sovrapporsi. Una parte preponderante è quella sostenuta dal flauto che appare sempre ben evidenziata.