Torino, MITO Settembre Musica 2022: Federico Sardelli e Il “Vivaldi Segreto”

Torino, Conservatorio Giuseppe Verdi, MITO Settembre Musica 2022.
Modo Antiquo 2022
Direttore Federico Maria Sardelli
Organo
Giulia Nuti
Violino principale Federico Guglielmo
Violini Stefano Bruni, Paolo Cantamessa, Alessia Pazzaglia
Viola Alessandro Lanaro
Violoncello Bettina Hoffmann
Contrabbasso Nicola Domeniconi
Antonio Vivaldi: Concerto “per la Signora Maria” in do maggiore per violino, organo e archi RV 808; Concerto in re minore per archi e basso continuo RV 129 “Madrigalesco”; Sonata in sol maggiore per violino, violoncello e basso continuo RV 820; Concerto “per la Signora Maria” in re maggiore per violino e archi e basso continuo RV 818; Sinfonia in si minore per archi RV 169 “Al Santo Sepolcro”; Concerto“per la Signora Maria” in fa maggiore, per violino, organo, archi e basso continuo RV 775
Torino, 6 settembre 2022
Per il secondo giorno di MITO Settembre Musica 2022, festival che conta una cinquantina di concerti a Torino, ripetuti, il giorno successivo, a Milano, era prevista la partecipazione del grande pianista serbo Ivo Pogorelich; un problema di salute l’ha costretto a disdire l’impegno con MITO e l’organizzazione a programmarne la sostituzione con quello che, ad una prima lettura, era parso un facile e imparagonabile ripiego. Fortunatamente la realtà ha smentito le cautelose prevenzioni. Federico Maria Sardelli è una punta di diamante dello studio, della ricerca, della ricostruzione e dell’esecuzione delle opere vivaldiane e degli autori che stanno a cavallo del tardo barocco e del primo classicismo. Modo Antiquo, creata nel 1987 da Sardelli stesso ne è, fin d’allora, il braccio operativo per le incisioni, il palcoscenico e i concerti. La ormai più che trentennale consuetudine di comune attività ha liberato la loro prassi esecutiva dai vincoli troppo stringenti di un linguaggio prefissato e ha lasciato più ampio spazio ad una più libera articolazione della proposta sia melodica che ritmica. La speciale conoscenza e consonanza tra gli otto leggii consente infatti di raggiungere alti gradi di libertà senza mai cadere in nessun sconquasso. Il discorso di Vivaldi ne viene ampiamente arricchito, dribblando così la monotonia e la noia a cui i concerti monografici del veneziano possono sovente indurre. Le prestazioni di solisti virtuosi, quali Federico Guglielmo al violino principale e Giulia Nuti all’organo, si rivelano ulteriormente determinanti a vivacizzare la serata e a conquistare l’uditorio. Nei tre concerti curiosamente denominati “per la Signora Maria”, ricostruiti dallo stesso Sardelli sulla base di un manoscritto appartenuto alla Signora Maria, cognome sconosciuto!, violinista virtuosa della Pietà, l’estremo virtuosismo dello strumento ad arco si confronta con l’altrettanto multicolore parte (Vivaldi o Sardelli?) dell’organo. Memorabili i largo – adagio dei tempi centrali, in cui violino ed organo, suonando da soli, si rilanciano vicendevolmente il tema abbellito e variato come in uno squisito palleggio di un set di Wimbledon.
Altrettanto avventurosamente ritrovato e ricostruito è il concerto RV 820 per violino e violoncello. La formazione, inconsueta nel catalogo dell’autore, ne fa risalire la composizione all’apprendistato giovanile dell’autore alla scuola di Torelli. Qui, nella nostra serata, si fa apprezzare, oltre alla maestria di Federico Guglielmo, violino superimpegnato e, vista la rovente serata, superaccaldato, quella altrettanto magica di Bettina Hoffmann e del suo violoncello. Il concerto “Madrigalesco” e la Sinfonia “Al Santo Sepolcro” sono due sonate da chiesa, da sempre ben conosciute e, col loro “colore scuro”, contribuiscono alla varietà dell’impaginato e ci rendono persuasi della caleidoscopica inventiva del Prete Rosso. Posti strategicamente nel mezzo delle due parti del concerto, fungono da termini di riferimento consolidati in questo campo di pezzi ritrovati, riconosciuti e, in buona parte, ricostruiti, seppur da mano ferma e sicura. Sono del Vivaldi-Vivaldi eccezionalmente più piagnone e baciapile di quanto sia consueto trovare nell’Estro o nel Cimento. Il Maestro Sardelli, per tutta la serata, oltre a governare la musica, ha anche intrattenuto il pubblico, con consumata affabilità discorsiva, illustrando sia vicende e circostanze della biografia dell’autore sia strutture e contenuti delle partiture.La figura slanciata, la riccioluta abbondante capigliatura, la barbetta mefistofelica, la setosa giacchetta cremisi e gli immancabili calzini rossi hanno dato efficace cornice ad uno spettacolo dalle molte forme e dalle numerose attrattive. La conclusione, perché gli applausi son stati abbondanti e sonori, è stata affidata all’esecuzione di un piacevole pezzo dello pseudo-Vivaldi, cioè di Sardelli stesso, così affine all’originale che, se non avvisati, lo si sarebbe confuso. Inevitabili poi le reiterate approvazioni. Il pubblico reimpito la platea. È pur vero che molti, nonostante i ripetuti avvisi che l’organizzazione da settimane ha diffuso, erano convenuti per il pianista, ignorandone la defezione. La serata, ne siamo testimoni, ha comunque convinto quasi tutti e molti ne sono usciti esaltati.