Georg Philipp Telemann (1681-1767): “Die Kleine Kammermusik”

Georg Philipp Telemann (1681-1767): “Die Kleine Kammermusik, 6 Partitas”  (Partita No.1 TWV 41:B1 in B-flat; Partita No.2 TWV 41:G2 in G; Partita No.3 TWV 41:c1 in C minor; Partita No.4 TWV 41:g2 in G minor; Partita No.5 TWV 41:e1 in E minor; Partita No.6 TWV 41:Es1 in E-flat; Sonata TWV 41:D6 in D). Manuel Staropoli (flauto barocco). Gioele Gusberti (violoncello). Manuel Tomadin (clavicembalo e organo). Registrazione: 12-14 gennaio 2018, Salone privato, Silvelle di Trebaseleghe (TV), Italia. T. Time: 71′ 32″. 1 CD Brilliant Classics LC09421
Pubblicata nel 1716 a Francoforte, la raccolta “Kleine Kammer-Music” di Georg Philipp Telemann non fu concepita con una destinazione strumentale specifica a differenza di altri lavori del compositore tedesco, come per esempio la raccolta di “Six Sonates à Violon seul, accompagné par le Clavessin”, nel cui titolo è chiaramente indicato il violino. La presente raccolta, invece, è, secondo quanto si legge nel sottotitolo, destinata al violino, al flauto traverso, nominato per la prima volta in una partitura stampata in Germania, a uno strumento a tastiera (clavier) e soprattutto all’oboe, che sembra il privilegiato dal momento che il compositore allude alla sua tecnica quando afferma nell’introduzione di aver evitato salti troppo ampi e suoni scomodi. Nella stessa introduzione Telemann aggiunge, inoltre, che questa raccolta è destinata innanzitutto a principianti, ma anche a professionisti che comunque possono ornare le melodie secondo i principi della prassi esecutiva barocca. Lavori non particolarmente complessi dal punto di vista tecnico, queste Partite, costituite da un movimento lento introduttivo a cui seguono 6 arie di danza secondo il modello della suite francese, si impongono per la cantabilità della scrittura e per un ordito armonico semplice che rifugge dall’uso dei cromatismi come affermato dallo stesso Telemann nella già citata introduzione.
Nel presente Cd, pubblicato dall’etichetta Brilliant Classics, è possibile ascoltare oltre a questa raccolta, per intero eseguita con varie forge di flauti d’epoca, anche la Sonata TWV 41:D6 in re maggiore per violoncello e basso continuo in quattro movimenti (Lento-Allegro-Largo-Allegro), pubblicata nel 1729. Ad interpretare queste autentiche gemme del Barocco musicale sono  Manuel Staropoli (flauto barocco), Gioele Gusberti (violoncello) e Manuel Tomadin (clavicembalo e organo) che le eseguono con profondo senso dello stile. In particolar modo Staropoli, come suggerito da Telemann, varia i movimenti lenti come si può notare soprattutto nel primo della Terza partita del quale l’artista evidenzia con cura il carattere lirico. Dotato di una solida tecnica, Staropoli, inoltre, risolve con facilità i passi più rapidi.
Realizzato con cura e con una certa varietà anche il basso continuo che non si avvale sempre della consueta combinazione di clavicembalo e violoncello. Nella prima e nella quinta partita il clavicembalo è infatti sostituito da un organo positivo la cui sonorità, realizzata con una registrazione di emissione dolce (bordone, flauto e ottava), contribuisce a dare l’impressione di ascoltare le sonate da chiesa di Corelli. Un altro esempio della ricerca di una certa varietà è dato anche dalla scelta di Manuel Tomadin di eseguire con il solo clavicembalo i ritornelli della sezione centrale del Minuetto della seconda partita. Ottima tecnica e cavata espressiva contraddistinguono la prova di Gioele Gusberti che, oltre ad eseguire il basso continuo nelle partite, è l’interprete della Sonata per violoncello posta a conclusione del CD.