Estate Teatrale Veronese 2022:”Iliade”

Verona, Teatro Romano, Estate Teatrale Veronese 2022
“ILIADE”
Nella riscrittura di Alessandro Baricco
Uno spettacolo di Alberto Rizzi
con Natalino Balasso, Luca Boscolo, Marta Cortellazzo Wiel, Diego Facciotti, Chiara Mascalzoni, Chiara Pellegrin, Pietro Traldi
Regia, scene e costumi Alberto Rizzi
Disegno Luci Manuel Garzetta
Coproduzione con Teatro Stabile di Verona
Prima nazionale
Verona, 3 settembre 2022
L’Iliade che è rappresentata si snoda senza soluzioni di continuità e racconta in questo caso la storia di uomini e donne, che privi del supporto degli dei – come ha scelto di fare il testo di Alessandro Baricco – si scontrano con i loro caratteri, le loro contraddizioni, i loro contrasti, le loro crudeltà, le loro debolezze che rivelano man mano che la vicenda si svolge. I sei attori/performer, capitanati da un Balasso che potremmo definire “defilato”, quasi in sordina che riservandosi una piccola parte quasi si esclude per offrire al pubblico una storia giovanile, si muovono a tutto palcoscenico sin di primi momenti con gesti imperiosi e atletici. La presenza di un Balasso “minore” si può interpretare con un bel gesto da un protagonista che, in questo caso, sceglie di fare un passo di lato per favorire i suoi giovani e volonterosi compagni.
Tutta l’immaginazione sulla guerra è delegata a una scenografia essenziale, a una recitazione contratta e ai movimenti plastico-coreografici dei personaggi che il regista gioca e crea molti richiami al mondo dell’arte: spaziando dalla celebre scultura del Laoconte ai  Caravaggio e molti altri. Gli attori, vestiti con una tuta-divisa che ricorda i costumi dei film espressionisti degli anni Venti tedeschi, soluzione ottima per sopperire ai continui cambi di personaggi interpretati, sia maschili che femminili, si muovono su una scena vuota e nera, con pochi elementi (alcune sedie, un tavolo e un lenzuolo) che si trasformano in mura, troni, catafalchi funerari, perimetro per i duelli tra eroi. Semplice ed efficace la soluzione per il duello finale tra Achille ed Ettore, una scena complessa e carica di significati, nell’Iliade, che è qui risolta con l’ausilio delle ombre cinesi che amplificano nel gesto la soluzione tragica della lotta tra gli eroi. La musica fa da giusto corollario all’intera vicenda, un po’ sopra le righe, nell’episodio finale, quando, sulle note di Die Moritat von Mackie Messer di Kurt Weill appare  un carrello mobile un allegro elefantino a dondolo indiano che porta in groppa una fanciulla in abiti circense/cabaret, mentre sul fondo fondo appare la scritta luminosa TROIA. Un’altra citazione al mondo dell’arte? (in particolare a Serault?). Lo spettacolo, nel complesso, è funzionale e scivola via ed è apprezzato dal numeroso pubblico, sia durante che alla fine. Ripetute le chiamate in scena per tutti gli interpreti. Foto Luciano Perbellini