Anton Bruckner (1824-1896): Ouvertüre g-moll, WAB 98 (Transkription: Rudolf Innig). Philipp Maintz (*1977): choralvorspiel LI (kyrie XI, orbis factor – brucknerfenster I). Anton Bruckner. Sinfonie d-moll „Nullte“, WAB 100 (Transkription: Erwin Horn). Hansjörg Albrecht (organo). Registrazione: 22-25 maggio 2020 presso Stiftskirche Sankt Florian, Linz (Austria). T. Time: 62′ 32″ 1CD OEHMS Classics OC476
Il connubio tra Anton Bruckner e l’organo non può non suscitare un certo fascino tanto più se, ad essere suonato, è il famoso organo dell’abbazia di Sankt Florian del quale il compositore austriaco fu titolare. In questo CD pubblicato dall’etichetta OEHMS Classics questo connubio è proposto in un modo del tutto originale. Ad essere eseguite da Hansjörg Albrecht sono, infatti, delle trascrizioni organistiche di lavori sinfonici di Bruckner (Ouvertüre WAB 98 nella trascrizione di Rudolf Innig e la Sinfonie “Nullte“ nella trascrizione di Erwin Horn) e il Choralvorspiel LI composto dal giovane compositore Philipp Maintz sul tema del Kyrie della Messa in fa minore. Originale, si diceva, dunque questa proposta discografica proprio per la scelta di incidere delle trascrizioni che, come le traduzioni da una lingua all’altra, comportano “perdite” e “guadagni” nei confronti dell’originale. In questo caso si può dire che viene mantenuto il carattere monumentale delle partiture di Bruckner, anche se, per esempio, si perde qualcosa soprattutto nella realizzazione organistica della parte degli archi. Quest’impressione si ha per esempio nel celebre tema del primo movimento della Sinfonia “Nullte”, che, affidato agli archi nell’originale, perde di incisività e si distingue poco, nonostante l’ottima registrazione scelta da Albrecht, dal punto di vista timbrico, Acquistano in suggestione, invece, i forti dei tutti orchestrali resi sempre con un suono pieno e i temi armonici come quelli del secondo tempo della stessa sinfonia. Infine non si può sfuggire alla suggestione bachiana creata dall’attacco del terzo movimento che ricorda quello celebre della Toccata e fuga in re minore. Passando all’esecuzione va notata l’ottima scelta della registrazione che permette ad Albrecht di trasformare, pur con le limitazioni del caso e le innegabili “perdite” dovute alla trascrizione, l’organo di Sankt Florian in una piccola orchestra. Molto bene delineati sono i contrasti dinamici, anche se soprattutto sui forti qualche tema, come per esempio il primo del primo movimento della Sinfonia Nullte nel momento in cui è perorato dagli archi nell’originale, viene fagocitato dai suoni tenuti. Resta, comunque, la suggestione di un prodotto di assoluta originalità e di alto livello musicale.