André Messager (1853-1929): “Passioneménent” (1926)

Comédie musical in tre atti su libretto di Maurice Hennequin e Albert Willemetz. Véronique Gens (Ketty  Stevenson), Étienne Dupuis (Robert Perceval), Nicole Car (Julia), Éric Huchet (William Stevenson), Chantal Santon Jeffery (Hélène Le Barrois), Armando Noguera (Harris), Münchner Rundfunkorchester, Stefan Blunier (direttore). Registrazione: Prinzregententheater de Munich, 11-13 dicembre 2020.  1 CD BRU ZANE BZ 1044
Parigi negli anni ’20 del Novecento era  la capitale dell’arte e della cultura globale, ma anche una città alla ricerca della propria anima perduta. Nonostante la vittoria, le macerie materiali e spirituali lasciate dalla grande guerra, hanno fatto crollare le gioiose illusioni della Belle-époque e la cultura francese cercava di rimettere insieme i frammenti, con un bisogno ritrovare una normalità e la consapevolezza che nulla sarebbe stato come prima.
La risposta alla crisi sembrano prendere due vie diverse, ma per certi versi analoghe. Le avanguardie che avevano accompagnato lo scoppio della guerra e poi denunciatone gli orrori,  cercano ora di sfuggire da una quotidianità banale e soffocante cercando nuove vie verso l’inconscio e i sogni come nel caso dei surrealisti o producendo un apparente ritorno all’ordine che, realtà è anch’essa fuga verso le certezze di un passato mitico (si pensi al neoclassicismo di Picasso o Stravinskij). L’altra linea, quella che viene a permeare la cultura più popolare, recupera le forme della tradizione con una patina malinconica che, altro non è se non il rimpianto per un tempo passato, per un istante di felicità impossibile da trattenere.
André Messager è tra i principali interpreti di questa sensibilità con la quale traghetta l’opéra comique nel nuovo mondo della comédie musicale che è in fondo la declinazione francese del musical di matrice americana che sta conquistando il mondo. Composta nel 1926 “Passionément” è una sorta di manifesto di tutto quanto detto dalle atmosfere alla trama dove un gruppo di ricchi americani, imbevuti di pregiudizi, scopre la verità della vita abbandonandosi ai piaceri del vino – e della musica anche se non dichiarato – francese.  Un gioco di amori fragili, destinati a cadere come foglie morte, dona alla composizione una cifra melanconica, un carattere agrodolce sempre identificabile anche nei brani più brillanti, un senso di rassegnazione allo scorrere del tempo che il lieto fine non riesce a dissipare.
La presente registrazione è frutto delle complicazioni dovute alla pandemia. La Fondazione Palazzetto Bru-Zane aveva in programma per il dicembre 2020 la registrazione di “Déjanire” grand-opéra di Camille Saint-Säens. Le limitazioni sanitarie hanno reso impossibile procedere con la registrazione di un titolo tanto complesso e alla fine si è optato per una nuova registrazione di “Passionément” eseguita integralmente per quanto riguarda la parte musicale ma senza i lunghi dialoghi in prosa, di certo non adatti a un prodotto discografico. Il numero limitato di cantanti e l’assenza del coro rendevano la registrazione più compatibile con le limitazioni imposte dalla pandemia.
Tra gli artisti coinvolti nella produzione originale sono rimasti il direttore Stefan Blunier e tra i cantanti Véronique Gens e Chantal Santon Jeffery mentre gli altri sono stati sostituiti per le diverse esigenze della partitura.
Blunier chiamato per un titolo  diverso come gusto e impostazione si cala però molto bene nella partitura di Messager cogliendone alla perfezione il carattere di una leggerezza melanconica e carica di rimpianti. I ritmi di danza che costituiscono l’ossatura portante della partitura – in primis sua maestà il valzer – la particolarità di una scrittura in cui le nuove necessità della canzone da musical ancora si sorreggono su una base rigorosamente operistica che traspare anche dalle scelte vocali. Per Messager il musical restava autenticamente una nuova declinazione dell’opéra-comique. La Münchner rundfunkorchester suona in modo meraviglioso e come sempre impeccabile la qualità tecnica della registrazione.
Il cast non solo è composto da ottimi cantanti, molti dei quali autentici veterani delle registrazioni della Fondazione, ma da un gruppo di artisti pienamente calati nelle particolarità e nello spirito della partitura.
Étienne Dupuis affronta la parte del gentiluomo francese Robert Perceval – obbiettivo dei raggiri di Stevenson e poi amante della moglie – con voce di autentico baritone “noble” di scuola francese. Timbro chiaro ma ricco di armonici, ottimo controllo del fiato, nobiltà d’accento. La splendida aria “Puisqu’elle ne peut elle-même” – un valzer struggente e melanconico che introduce il tema conduttore di “Passionément” che da il titolo alla commedia – è cantata al riguardo in modo esemplare. Il medesimo tema è alla base dell’intenso duetto “Non, non, vous n’irez pas là-bas” in cui la voce di Dupuis si fonde alla perfezione con quella di Véronique Gens. Cantante raffinata e intelligente il mezzosoprano di Orléans mostra ancora una volta il suo ecclettismo stilistico sempre unito a una più che ammirevole qualità di canto.
La parte di Ketty – a differenza di quella del marito – non ha inflessioni caricaturali e la Gens tratteggia con maestria il ritratto di questa dama elegante e delusa finalmente a contatto con un mondo che sente vicino. Il timbro di mezzosoprano chiaro unita a un’emissione morbida e controllatissima accarezza con un guanto le melodie elegantemente melanconiche di Messager.
Éric Huchet canta con ironia la parte del miliardario americano William Stevenson. Il ruolo è quello meno tradizionale vocalmente, con una scrittura che occhieggia maggiormente la musica di consumo. Huchet gioca molto questa carta, caricando parodisticamente anche la dizione con un’esplicita cadenza yankee. La scrittura di Messager tende a farsi più tradizionale man mano che gli effetti del vino abbattono i pregiudizi di questo americano tutto Bibbia e proibizionismo e anche la dizione di Huchet si fa via via meno caricaturale con l’avanzare degli effetti “benefici” della sbornia.
Chantal Santon Jeffery è una Hélène Le Barrois – l’amante aristocratica di Robet prima dell’incontro con Ketty – autorevole e austera, dalla voce calda e delle ottime qualità tecnica.
La coppia dei servitori Julia e Harris vede un interesse decisamente sbilanciato a favore della prima interpretata per l’occasione da una cantante ecclettica e apprezzata come l’australiana Nicole Car che coglie alla perfezione il carattere del personaggio sospeso tra toni da autentica soubrette e introspezioni intimistiche come bell’aria biblica “J’ai lu, dans la Sainte Écriture”.  Armando Noguer completa la locandina nei panni di Harris dando la giusta energia ai passi con Julia.