Estate Teatrale Veronese 2022: “Il mio cuore è con Cesare”

Verona, Estate Teatrale 2022, Teatro Romano
“IL MIO CUORE È CON CESARE”
Dal Giulio Cesare di William Shakespeare
Adattamento Tommaso Mattei
Con: Alessandro Preziosi 
Musiche originali Giacomo Vezzani
Performing live: Umbria Ensemble
Flauto Massimo Mercelli 
Violoncello Maria Cecilia Berioli
Live electronics Giacomo Vezzani 
Verona, 8 luglio 2022
Una prova d’artista. Quando ci si trova sul palcoscenico, al buio, da solo davanti a un leggio affiora la fragilità, che si vedrà, alla fine quando abbraccia appoggiando la testa su un suo musicista, l’ostinazione di voler provare se stesso in questa prova, la consapevolezza del proprio valore. Tutto questo è stato lo spettacolo che Alessandro Preziosi ha offerto a un pubblico attento e disponibile: “Il mio cuore è con Cesare”. Il progetto è legato indissolubilmente – sin dall’antichità – alla genesi di ogni spettacolo teatrale: la parola e la musica e ci ha rivelato, ancora, quanto siano potenti nei cuori degli uomini. Dopo aver interpretato nel 2021 “Otello dalla parte di Cassio” quest’anno l’attore si cimenta con i quattro personaggi che costruiscono la tragedia shakespeariana.
La performance ruota intorno alla definizione di ambizione nella vita pubblica, cioè nella politica. Le osservazioni, i pensieri, le parole dei personaggi disegnano l’avvicinarsi del fatto criminoso con un’ineluttabilità che si percepisce dalle prime parole di Cassio che con freddezza analizza la situazione in cui si trova la Repubblica di fronte al valore di Cesare, che non può che sconfiggere Roma e le sue tradizioni e conquistare il potere assoluto cui crede di poter aspirare.
La libertà che Cassio invoca non è quella che vuol far credere ai sudditi – di cui non sa dare nessun esempio, ma è (come oggidì nelle parole della politica odierna) la lotta tra l’oligarchia romana, che vuole riaffermare le antiche regole e il potere che le codifica. In nome di tutto questo Cassio umilmente giustifica la sua spietatezza. Il personaggio più costruito nelle parole e nei gesti è Bruto figura più defilata ma carica di significati simbolici, perché nelle grazie di Cesare, è l’uomo del dubbio della volontà fragile che però non potrà non eseguire quello cui è destinato. Caio Giulio Cesare figura estrema, nei difetti e nei pregi è qui meno delineato – un po’ troppo forzato, nella voce impostata da tiranno –  il  Cesare storico era meno intransigente. Le parole però ne esaltano l’audacia, anche contro gli dei, che però, sino allora, l’hanno sempre protetto.
L’ultimo personaggio Marco Antonio rivela con chiarezza il vero focus dell’opera, all’inizio mistifica per sopravvivere ai nemici di Cesare, ma quando l’occasione è propizia, in pubblico nell’ode funeraria, dimostra il suo vero volto, anch’esso pronto a giocarsi – con una retorica a effetto – il potere sulle spoglie dell’amico.
Si affianca in perfetto dialogo con la parola narrante, la musica live di Giacomo Vezzani affidata allo stesso Vezzani, in postazione computerizzata, ma soprattutto ai caldi suoni dei flauti di Massimo Mercelli e del violoncello di Maria Cecilia Berioli.
Grandi applausi, e una coda insospettabile, perché quando Alessandro Preziosi ritorna in scena per ringraziare e inizia sommessamente a cantare, mettendo in luce ottime qualità timbriche, intonazione sicura e interpretazione, anche in questo caso, coinvolgente.
In conclusione, uno spettacolo sicuramente apprezzabile, solo da ritoccare e calibrare il rapporto tra musica e voce, in alcuni momenti, forse a causa del luogo all’aperto, le sonorità strumentali sovrastavano le parole dell’attore e si perdevano così alcune sfumature del recitato.