Concerto for 2 Harpsichords in C Minor, BWV 1060 (Arr. for Violin, Flute & Orchestra) (Allegro-Adagio-Allegro); Harpsichord Concerto No. 5 in F Minor, BWV 1056 (Arr. for Flute & Orchestra) (Allegro-Largo-Allegro); Violin Concerto No. 1 in A minor, BWV 1041 (Allegro-Andante-Allegro assai); Concerto for 2 Violins in D Minor, BWV 1043 (Arr. for Violin, Flute & Orchestra) (Vivace-Largo ma non tanto-Allegro). Krzysztof Kaczka (flauto). Jarosław Nadrzycki (violino). L’Appassionata. Registrazione: 29-30 luglio 2020 presso la Chiesa della Disciplina, Tregnago (Verona). T. Time: 51′ 1CD Hänssler HC21020
Non si conosce con precisione l’anno di composizione dei quattro Concerti di Bach proposti in questo CD pubblicato dall’etichetta Hänssler dei quali uno soltanto, quello in la minore BWV 1041 per violino è presentato nella sua versione originale, mentre gli altri tre in arrangiamenti. Si sa, tuttavia, con certezza che questi lavori risalgono al felice periodo che va dal 1717 al 1723, trascorso dal compositore di Eisenach a Köthen alle dipendenze del principe Leopold di Anhalt-Köthen dal quale era stato nominato Kappelmeister, carica che faceva di lui il maggiore responsabile delle attività musicali della corte e della città. Nella brillante corte di Köthen veniva dato un grande rilievo all’attività musicale che trovava spazio in due settori: la musica di corte, detta Hofmusik, e quella domestica di carattere didattico e destinata all’intrattenimento privato, detta Hausmusik. L’Hofmusik, essendo destinata sia al Collegium musicum (l’orchestra di corte) sia ai virtuosi da camera del principe, chiamati in tedesco Kammermusiken, consentiva a Bach di scrivere musica strumentale a differenza di quanto aveva fatto a Weimar dove il suo incarico era limitato alla composizione di musica destinata alla liturgia.
Da questa nuova occupazione ebbe origine la maggior parte della sua produzione di Concerti, della quale è rimasto un numero ridotto costituito dai due Concerti per violino, archi e basso continuo BWV 1041 e BWV 1042 e dal Concerto per due violini, archi e basso continuo composti per i due violinisti Joseph Spiess e Friedrich Markus e presentato in questa proposta discografica in un interessante arrangiamento per violino, flauto e orchestra.
Degli altri è, invece, possibile farci un’idea grazie alle trascrizioni che Bach ne fece intorno al 1730. In questa proposta discografica, oltre ai Concerto in la minore BWV 1041, in tre movimenti (Allegro-Andante-Allegro) e a quello per 2 Violini in re minore, BWV 1043, è possibile ascoltare il Concerto per 2 clavicembali in do minore, BWV 1060 in un arrangiamento per violino, flauto e orchestra, nonostante la versione originale fosse per violino e oboe, e il Concerto No. 5 in fa minore, BWV 1056 in un arrangiamento per flauto e orchestra, nonostante il secondo movimento derivi probabilmente da un perduto concerto per oboe. In realtà il fatto che questi lavori siano presentanti in arrangiamenti non toglie nulla ad essi né dal punto di vista meramente artistico né sul piano di un’esecuzione filologicamente informata, in quanto la prassi della trascrizione era molto comune all’epoca e del resto lo stesso Bach ne fece diverse sia di suoi lavori sia di altri compositori come Vivaldi o Alessandro Marcello per non citare che alcuni famosi esempi. Certo, per Bach trascrivere non era un semplice passaggio di una parte da uno strumento a un altro come avviene in questa produzione, ma un vero e proprio adattamento alle caratteristiche dello strumento per il quale quel determinato brano era trascritto. Per questa ragione è molto difficile risalire alla versione originaria dei concerti dalle trascrizioni realizzate da Bach che certo apportò delle modifiche. Fatte salve queste problematiche di natura filologica, appare comunque interessante ascoltare questi lavori in una versione che forse nemmeno a Bach sarebbe dispiaciuta.
Ottima l’esecuzione da parte dell’Appassionata, orchestra da camera fondata nel 2019 e diretta da Lorenzo Gugolo che ha registrato questo CD nella difficile estate del 2020 a causa della pandemia. L’orchestra accompagna, infatti, con senso dello stile e senza mai soverchiarli in due solisti Krzysztof Kaczka (flauto) e Jarosław Nadrzycki (violino) i quali, dotati di un’ottima tecnica che consente loro di risolvere con facilità i passi più complessi, nei Concerti BWV 1060 e 1043 dialogano perfettamente tra di loro. Un unico appunto a questa produzione va fatto al Booklet, francamente un po’ misero sul piano delle informazioni riguardanti i concerti.