Opera romantica in due atti su libretto di Wilhelm August Wohlbrück tratto da “Der Vampyr” di John Polidori. Prima rappresentazione: Lipsia, Sächsisches Hoftheater, 29 marzo 1828.
Protagonista di quest’opera romantica, composta da Heinrich Marschner nel 1828 a Lipsia, è, come il titolo annuncia, un vampiro: cioè uno di quegli esseri terrificanti che escono dalla tomba per aggredire i vivi e succhiarne il sangue. Nato dalla fantasia popolare in un epoca assai remota, il vampiro si incarnò verso la metà del 1600 in un personaggio, il conte Dracula, che ancora oggi è il vampiro più famoso. In epoca romantica i vampiri passarono dalle superstizioni popolari alle scena letteraria e artistica. Il librettista che fornì il testo poetico a Marschner, Wilhelm August Wohlbrück (1794-1848) che era fratello della terza moglie del musicista si richiamò a un racconto di W.J.Polidori, attribuito a Byron punto suddiviso in due parti, il libretto narra la vicenda di Lord Ruthven (baritono) che, per le colpe commesse in vita si è trasformato in un vampiro. Ha stretto un patto con l’inferno: potrà restare tre anni sulla terra si ucciderà tre fanciulle fidanzate, Janthe (soprano) la giovane figlia di Sir Berkley (basso) è la prima vittima di Ruthven che viene scoperto dal padre di lei, e ferito mortalmente. I vampiri però hanno una natura che li può guarire se esposti ai raggi lunari: Ruthven riesce a farsi condurre da un passante, il giovane Edgar Aubry (tenore), su una un’altura inondata dalla luce della luna. Testimone della improvvisa guarigione di Ruthven, Aubry scopre il segreto del vampiro, ma giura di tacere: se non manterrà la promessa si trasformerà a sua volta è un vampiro. Dopo Janthe, Ruthven uccide Emmy (soprano), la figlia del Castaldo di Marsden fidanzata al giovane George Dibdin (tenore). L’ultima vittima designata è Malwina (soprano) figlia di Sir Humphrey Davenaut (basso), che è in procinto di sposare. Disperatamente Aubry, innamorato di Malwina, tenta in ogni modo di impedire le nozze:i riuscirà a rimandarle fino al momento in cui trascorso il tempo concesso dalle potenze infernali, Ruthven sarà costretto a rivelare la sua vera identità. Una frase chiaroveggente di Malwina:”Questo mostro è un vampiro!” è seguito da una tremenda folgore colpisce Ruthven uccidendolo. Malwina e Aubry ottengono da Sir Davenaut il consenso alle nozze.
Su questa cupa vicenda, rischiarata da qualche scena popolare e campestre, rallegrata da qualche pagina di tono umoristico, Marschner ha scritto una musica assai più interessante del libretto. Il pubblico accolse l’opera con entusiasmo e il nome del musicista divenne celebre in Germania. Fama che si consolidò nel 1833 con Hans Heiling, anche se poi Marschner non riuscì più a risollevarsi da una crisi compositiva che lo portò a una triste morte nel 1861 ad Hannover. Marschner è considerato, secondo una definizione fin troppo ripetuta, il rappresentante di quella “transizione” che lega la nascita dell’Opera nazionale tedesca (Il Freischutz di Weber è del 1821) che porterà alla attuazione del dramma musicale wagneriano. Questo su Marschner riportato da molti biografi e critici deve considerarsi una visone incompleta che ebbe la sua prima formulazione in una frase di Bülow secondo cui Der Vampyr era da considerare “la più geniale opera nel passaggio da Weber a Wagner “.
Anche Wagner, che aveva diretto l’opera, aggiungendo qualche pagina di suo pugno, definì la musica di Marschner “robusta e rivestita con cuoio italiano”. È certo che nell’ampio disegno melodico, pervaso anche di lirismo e tenerezza, acceso di passione, sono ben riconoscibili gli elementi della tradizione dell’Opera italiana. È invece tedesca la “Stimmung”, ossia il tono della sensibilità, l’atmosfera il carattere della fantasia avviata nei sentieri dell’orrido e del tenebroso. Non mancano belle e anche geniali: il recitativo e aria di Ruthven: “Ha! noch einen ganzen Tag!” (atto primo,nr.2)che accompagna la reincarnazione del vampiro, dopo l’ouverture di stampo weiberiano; la scena e aria di Malwina “Die Flur im bunten” (atto primo, nr.6); la romanza di Emmy “Dort an jenem Felsenhang” (atto secondo, nr.11) di cui si ricordò Wagner nell’Olandese volante, il duetto Emmy-Ruthven “Leise dort zur fernen Laube” (Atto secondo, nr.16), il “Trinkenlied” “Im Herbst, da muβ man trinken!” (atto secondo, nr.17) che sono tra le pagine più ispirate della partitura. Va anche evidenziata la strumentazione brillante e curatissima, con le sue concitazioni e finezze, il canto che, in generale, si eleva commosso e ispirato e crea personaggi vivi e e teatralmente ben tratteggiati.