Torino, Auditorium RAI “A.Toscanini”: Concerto diretto da Roberto Polastri

Torino, Auditorium RAI “A.Toscanini”, Stagione Sinfonica 2022 RAI NUOVAMUSICA.
Orchestra Sinfonica Nazionale RAI
Direttore Roberto Polastri
Mezzosoprano Aloisa Eisenberg
Luciano Berio: Beatles Songs; Kurt Weill : Suite panaméenne
Suite strumentale da Marie Galante ricostruita da H.K. Gruber, 

Kurt Weill / Luciano Berio : Ballade von der sexuellen Hoerigkeit 
Kurt Weill / Bruno Maderna :Ballade von der sexuellen Hoerigkeit 
Kurt Weill /Luciano Berio: Le Grand Lustucru; Kurt Weill: Die Moritat von Mackie Messer; Kurt Weill / Bruno Maderna: Die Moritat von Mackie Messer; Kurt Weill /Luciano Berio: Surabaya-Johnny 
Bruno Maderna: Nel blu; Kurt Weill: Symphonic Nocturne da Lady in the Dark  ( arr. di R. R. Bennett)
Torino, 24 febbraio 2022
Nella Milano degli anni ’50, post-bellica e capitale dell’incipiente miracolo economico, fiorirono iniziative culturali che avrebbero caratterizzato ed indirizzato il panorama artistico italiano e quello europeo degli anni seguenti. Per il teatro: il Piccolo di Strehler e Grassi portò in scena Brecht e con lui le musiche di Kurt Weil; una per tutte “l’opera da tre soldi” con la regia di Strehler, appunto, e la direzione musicale di Bruno Maderna. Per la musica: lo stesso Maderna e Luciano Berio, nel 1955, fondarono nella sede RAI di corso Sempione lo Studio di fonologia in cu si sperimentarono, con macchinari allora all’avanguardia, le nuove tecniche compositive di musica concreta ed elettronica. Oltre alle applicazioni volte a fondare la nuova musica e all’elaborazione di quanto veniva sperimentato nei corsi estivi di Darmstadt, i due musicisti si impegnarono, per diletto o per necessità, a giocare su terreni più orecchiabili e piacevoli. L’archivio dell’orchestra sinfonica RAI milanese conservava molte rielaborazioni e orchestrazioni, che, per la sopravvenuta ed improvvida chiusura della sede, vennero trasferiti a Torino nell’auditorio A. Toscanini. Il maestro Polastri ne ha scelte alcune e le ha elaborate, ove necessario, per l’allestimento del concerto di questa sera. Questo concerto di RAI NUOVAMUSICA è stato sicuramente una raffinatissima operazione culturale, volta a contestualizzare quanto in quegli anni esprimeva l’ambiente colto milanese, connettendolo agli sforzi che i musicisti più significativi del tempo facevano per rendere fruibile, a un più largo pubblico, la musica colta. La scaletta programmatica scelta, apprezzabilissima e indice di grande conoscenza ed intelligenza, ha dovuto affrontare una difficoltà di fondo, peraltro in gran parte superata brillantemente: le partiture di Weill e dei due italiani, in gran parte, si rifanno al “mood” del musical e del jazz che per l’OSN RAI non son proprio repertori d’elezione. Ne è sortito un clima di soverchia costrizione alla pagina scritta e di mancato abbandono all’estro e alla fantasia ritmica e timbrica. Nell’accostarsi alle canzoni dei Beatles, Berio, da coltissimo intellettuale, si collega alla tradizione barocca con accompagnamenti che si rifanno al contrappunto di Bach e al concertismo di Vivaldi, rafforzati dal timbro metallico del clavicembalo quasi rianimando il basso continuo. La pur bravissima Aloisia Aisenberg, mezzosoprano, a dispetto del nome, italiano, non cancella quanto nella nostra memoria rimane delle funamboliche interpretazioni di Cathy Berberian. Fantastica vocalista la Berberian, già moglie ed ispiratrice di Berio e noi crediamo che, sulla traccia di alcuni programmi di suoi concerti sia stato compilato quello della parte vocale di questa sera. Un concerto che ci ha confermato la piacevolezza e l’attualità della musica di Weill che, a differenza di tante astruse ed inascoltabile composizioni post-weberniane degli anni ’50, sopravvive e meriterebbe di essere ben più spesso eseguita di quanto non si faccia. Allo stesso modo ci spiace che le nostre istituzioni musicali trascurino sia Maderna e la sua appassionata carnalità e Berio con il suo, a volte eccessivo, intellettualismo compositivo.
Il pubblico, fortunatamente più giovane e numeroso del consueto, ha molto apprezzato e nel sentire, seppur contraffatte, Michelle, Ticket to ride, Yesterday e nel riconoscere, in un magnifico impasto di tromboni da banda, pur sempre di Maderna, il Volare di Modugno, è scoppiato in divertiti fragorosi applausi. Come non mai ci pare opportuno raccomandare l’ascolto e la visione del concerto, nei canali dedicati di RAI PLAY RADIO e RAI CULTURA, nella cui introduzione, nel corso di una puntuale intervista di Susanna Franchi, il maestro Roberto Polastri illustra ambienti e circostanze delle musiche scovate negli archivi e ora eseguite. Foto PiùLuce/OSNRai