Gaetano Donizetti (1797-1848): “Il Paria” (1829)

Melodramma in tre atti su libretto di Domenico Gilardoni da una pièce omonimo di Casimir Delargne (1821). Marko Mimica (Akebare), Albina Shagimuratova (Neala), Mishia Kiria (Zarete), René Barbera (Idamore), Thomas Atkins (Empsaele), Karhryn Rudge (Zaide). Opera Rara Chorus, Britten Sinfonia, Sir Mark Elder (direttore), Registrazione: Londra, BBC Maida Vale Studios, 1-6 luglio 2019. 2 CD Opera Rara ORC60
Rappresentata a  Napoli, il 12 gennaio 1829, con una distribuzione di grande prestigio che vedeva nei ruoli principali Adelaide Tosi, Giovanni Battista Rubini e Luigi Lablache il Paria ottenne un successo modesto. L’inusuale, per l’epoca,  soggetto esotico, nell’India del XVI secolo, incentrato sul secolare conflitto tra la casta dei Bramini e quella degli Intoccabili,  disorientò forse il pubblico napoletano. Sul piano musicale poi, Donizetti, se pur attento alle esigenze dei “divi” vocali, cercò un equilibrio drammatico-vocale che non poggiasse solamente sull’esibizionismo dei cantanti ma che poggiasse anche su un considerevole uso del Coro e di recitativi drammatici. Di quest’opera conosciamo già una edizione discografica live edita da Bongiovanni nel 2001, diretta da Marco Berdondini (con Patrizia Cigna, Filippo Pina Castiglioni, Alessandro Verducci, Marcin Bronikowski). Concertazione e interpreti, se pur volonterosi, non  raggiungevano a rendere a pieno le esigenze tecnico-espressivi dei complessi ruoli. A colmare questi limiti giunge adesso la registrazione  Opera Rara basata sull’edizione critica a cura di Roger Parker e Ian Schofield che beneficia in primis dell’autorevolezza direttoriale di Mark Elder, noto e apprezzato interprete di questo repertorio che valorizza con sensibilità e rispetto dello stile unito a un gusto moderno. Il cast, internazionale, è di ottimo livello complessivo, a partire dalla luminosa vocalità del soprano russo Albina Shagimuratova, una Neala completa per linea di canto e sensibilità interpretativa.

Al suo fianco, l’americano René Barbera (Idamore), chiamato ad affrontare un ruolo “alla Rubini” e quindi costantemente sollecitato nelle zone più estreme della tessitura (“Lontano io più l’amai”…”Fin dove sorgono…”, atto 1). Ammirevole, Barbera, nel canto “di grazia”, con una disinvolta  capacità del cantante di gestire il “falsettone” degli acuti più estremi, ma anche nel trovare la giusta energia ed accenti eroici. Solido negli
negli accenti, senza però privare il carattere di ambiguità del personaggio, il basso-baritono croato Marko Mimica conferisce ad Akebare, capo dei bramini e padre di Neala, una dimensione più umana e sfumata. Misha Kiria (Zarete), ha l’onère di caricarsi il ruolo creato da Lablache. Nella sua aria “Qui per figlio”, uno dei momenti salienti dell’opera, dove rievoca il passato massacro degli intoccabili, che avrebbe potuto avere accenti più drammaticamente forti, è affrontata da Kiria con toni più emotivamente interiori. In conclusione, un  complessivamente recupero Il paria che, un anno prima di Anna Bolena (Milano, 26 gennaio 1830), confermava il posto eminente occupato da Donizetti tra i compositori italiani… anche se Napoli, in un primo momento, non era stato compreso.