Verona, Teatro Fonderia Aperta: “L’albero di Hannover” (Rukeli)

Verona, Teatro Fonderia Aperta
“L’ALBERO DI HANNOVER” (Rukeli)
Piece in un atto di Michelangelo Brunelli e Alessandro Rigoni tratto dalla vera storia di Johann Trollmann.
Interpreti: Aldo Stella, Michelangelo Brunelli
Voce fuori campo Ivo De Palma
Regia Alessandro Rigoni
Musica Fabio Orlandelli
Light design Francesco Bertolini
Verona, 26 novembre 2021
Il 26 e 27 novembre è andato in scena presso il Teatro Fonderia Aperta di Verona l’atto unico “L’Albero di Hannover” (Rukeli) scritta e ideata da Alessandro Rigoni e Michelangelo Brunelli. Il testo parla del giovane
 Johann Trollmann alias Rukeli (pugile professionista nella Germania tra il 1929 e il 1934) e della sua breve e folgorante carriera, distrutta dalle oscure leggi razziali nazional-socialiste.
La piece non vuole essere ne saggio storico ne cronaca sportiva ma alterna in sè diversi elementi che sviluppano un racconto denso e avvincente che penetra nella vocazione personale del giovane Rukeli, sulla banalità del male, sempre vero, sempre possibile.
L’essenzialità della scena, che diventa ring, strada, stanza e campo di lavoro, ci porta a seguire la vita di Rukeli, interpretato di Michelangelo Brunelli che, nell’evoluzione del personaggio, alterna
a una fisicità prorompente e giovanile, una profondità umana intensa,  travolgente, nel tratteggiare il carattere ribelle, a momenti violento, di Rukeli. Un’interpretazione, quella di Brunelli, quanto mai coinvolgente, che cattura il pubblico in un’atmosfera di forte verità teatrale.
Accanto a lui la fondamentale presenza di Aldo Stella che incarna con lucida, chirurgica maestria e precisione il ruolo di narratore-interprete, trasformandosi via, via nella “Voce del Popolo”, “l’Allenatore”, il “Manager”, “Hitler” e “Cornelius”, il giustiziere. Prezioso anche l’intervento della voce fuori campo di Ivo De Palma. L’iconografica atmosfera, terribilmente umana, è sottolineata dalla presenza dalle musiche composte ed eseguite in scena da Fabio Orlandelli, che sottolineano il climax di  tensione emotiva, esaltando la ripetizione delle parole, attraverso improvvisazioni, silenzi e dissonanze. Non meno importanti alla riuscita dello spettacolo, le efficacissime e studiate luci curate da
Francesco Bertolini.
Concludiamo sottolinenado l’efficacia e la scorrevolezza della sceneggiatura di Alessandro Rigoni e Michelangelo Brunelli, che la narrazione registica dello stesso Rigoni dipana e accompagna i personaggi in questo viaggio nella tragica e ineluttabile umana realtà della vita. Successo di pubblico, pieno e convincente.