David Maslanka (1943–2017): Liberation (2010). Aaron Perrine (b. 1979): In the Open Air, In the Silent Lines (2018). Kevin Walczyk (b. 1964): Symphony No. 5: Freedom from Fear (The Relinquishing-Sands of White and Black-Lullaby-Sea Crossings – Mother of Exiles). Gretchen Pille (soprano). Ashton Rapp (voce bianca). Luis Matos (sax soprano). Alex Frank (chitarra). University of Kansas Men’s Chorus. Paul Tucker (maestro del coro). University of Kansas Jazz Ensemble I. Dan Gailey (direttore). University of Kansas Wind Ensemble. Paul W. Popiel (direttore). Registrazione: 13–15 aprile 2018 (Symphony No. 5) 5 ottobre 2018 (In the Open Air, In the Silent Lines), 6-7 ottobre 2018 (Liberation) presso il Lied Center of Kansas, USA. T. Time: 61′ 12″ 1 CD Naxos 8.574169
Annoverata tra i diritti dell’uomo, Freedom from fear (Libertà dalla paura) costituisce il titolo di un originale album nel quale sono raccolti tre brani di cui soltanto uno, la Sinfonia n. 5 di Kevin Walczyk, riprende direttamente quello del Cd. A completare la raccolta, che si inscrive nella grande tradizione delle wind band (orchestre a fiati) americane sono, infatti, Liberation di David Maslanka e In the Open Air, In the Silent Lines del giovane compositore Aaron Perrine. Composta nel 2010, Liberation di David Maslanka (1943–2017), compositore particolarmente prolifico, il cui catalogo annovera ben 50 composizioni per questa formazione sulle 150 complessive, si basa sul testo liturgico Libera me, intonato dal coro, mentre un’ispirazione letteraria presenta il secondo brano in ascolto, In the Open Air, In the Silent Lines (2018) di Aaron Perrine (1979). Ad ispirare questo lavoro, esclusivamente strumentale, è, infatti, la prefazione della famosa raccolta Leaves of Grass (Foglie d’erba) del poeta americano Walt Whitman, che, come affermato dal compositore nel Booklet allegato al Cd, è «un’idealistica chiamata all’azione». Musicalmente questo lavoro è costruito attorno a una frase, che prima frammentaria, prende via via forma. Chiude il programma la Symphony No. 5: Freedom from Fear di Kevin Walczyk (1964) che, con i suoi quattro movimenti tutti dotati di un titolo (The Relinquishing-Sands of White and Black-Lullaby-Sea Crossings – Mother of Exiles), è un lavoro estremamente complesso nel quale, accanto ai testi tratti dalla Sacra Bibbia (Deuteronomio, Levitico, Salmi) realizzati con un lirismo che esprime un profondo sentimento religioso, trovano spazio anche episodi jazzistici quasi a sancire il carattere universale della musica. Questo lavoro presenta una profonda unità dal momento che si basa su un tema “cavato” dalla frase ‘Courage’ and ‘Freedom from Fear’. Questo interessante album sta a testimoniare, nel caso in cui ce ne fosse bisogno, la vitalità delle orchestre a fiati in America in quanto sono composizioni che nulla hanno da invidiare a quelle destinate alle orchestre sinfoniche. In realtà queste partiture si segnalano per una grande varietà di effetti ottenuti anche con un nutrito range di percussioni.
Di ottimo livello l’esecuzione affidata alla University of Kansas Wind Ensemble diretta da Paul W. Popiel che riesce non solo a fare ben risaltare la varietà di colori di queste partiture ma anche le differenze tra gli episodi di carattere jazzistico e gli altri maggiormente marcati in senso lirico. Nella sinfonia di Walczyk il direttore accompagna bene le voci senza mai soverchiarle. Dotato di una voce abbastanza omogenea dal timbro chiaro e ben proiettata sugli acuti, il soprano Gretchen Pille interpreta con sentimento e con attenzione al fraseggio e alla ricerca di colori, il primo, il terzo e il quarto movimento della sinfonia di Walczyk. Al suo fianco ottima la prova del quattordicenne Ashton Rapp, voce bianca cristallina dalla straordinaria musicalità evidente nella cura del fraseggio. Infine si segnalano le perfomances di Luis Matos al Sax Soprano e di Alex Franck alla chitarra, dell’University of Kansas Men’s Chorus e dell’University of Kansas Jazz Ensemble I, ben preparati e diretti rispettivamente da Paul Tucker e da Dan Gailey.