Melodramma in due atti su libretto di Andrea Leone Tottola, dal poema “The lady of the lake” di Walter Scott. Prima rappresentazione: Napoli, Teatro di San Carlo, 24 settembre 1819.
Primi interpreti:
Isabella Colbran (Elena)
Rosmunda Pisaroni (Malcom)
Giovanni David (Giacomo)
Andrea Nozzari (Rodrigo)
Michele Benedetti (Douglas)
Maria Manzi (Albina)
Gaetano Chizzola (Serano)
Massimo Orlandini (Bertran)
Chi ha modo di ascoltare La Donna del lago rimane stupito per quanto essa paia distinguersi da ogni altra opera rossiniana a lui nota, poiché si tratta certamente della più romantica tra le opere italiane di Rossini. Le fonti del suo libretto sono ben indicative del suo carattere. Rossini il suo librettista, Andrea Leone Tottola, non seguirono il consueto filone della tragedia francese sei o settecentesca alla Racine, Voltaire e De Belloy. Scelsero invece il poema narrativo The Lady of the Lake del grande scrittore scozzese Walter Scott, edito per la prima volta nel 1810. L’interesse per la Scozia e per la letteratura scozzese era infatti a quell’epoca vivo in tutta Europa, E gli Ossianic Poems di James Macpherson godevano di un vasto seguito. Le elaborazioni beethoveniani di canzoni scozzesi sono piuttosto note. Ma il nome di Scott divenne famoso oltre i confini britannici soltanto all’epoca dell’ opera di Rossini: quello per La Donna del lago fu in effetti il primo libretto d’opera italiano su soggetto tratto da Scott. Il più celebre il libretto scottiano, naturalmente, sarebbe stato scritto per il teatro di San Carlo di Napoli quasi 15 anni più tardi: per la Lucia di Lammermoor di Donizetti.
Sembra che The Lady of the Lake si è stata sottoposta all’attenzione di Rossini da un giovane compositore francese, Desirè-Alexandre Batton, che all’epoca compiva i suoi studi in Italia grazie alla vittoria di un Prix de Rome. si dice che Rossini abbia stretto amicizia con lui, così come in seguito fece con i numerosi altri cui offrì il proprio aiuto. Durante occasionali colloqui – affermò Batton alcuni anni più tardi – egli accennò al poema di Scott come ad un eventuale soggetto per un’opera. Rossini, incuriosito, si fece imprestare il poema, probabilmente in traduzione francese, e ne rimase talmente entusiasta da mettere immediatamente all’opera Tottola per trarne un libretto. Il libretto di Tottola è certamente valido, sebbene sia quasi impossibile a rendere poeticamente in italiano la qualità del caratteristico verseggiare di Scott. Vi è preservato lo spirito del poema, così come sono rispettati le grandi linee della trama; ma ciò che più conto è che Tottola abbia fornito a Rossini un soggetto capace di stimolare la sua immaginazione musicale.
Tutti i personaggi principali sono presenti: il ribelle Douglas e la sua bellissima figlia Ellen (Elena); Il condottiero scozzese Roderick Dhu (Rodrigo), il giovane impetuoso Malcolm Graeme, innamorato di Elena, nonché il re di Scozia, Giacomo V, sotto il nome di Cavaliere di Snowdoun (Uberto). La storia dell’amore tra Elena e Malcom., la gelosia di Rodrigo., le vane speranze di Umberto; gli scontri politici che coinvolgono tutti i personaggi; la sconfitta dei ribelli e la clemenza del re: tutto questo è narrato in modo sufficientemente chiaro ed efficace. Ciò che rende La Donna del lago tanto inconsueta nel contesto delle opere rossiniane, tuttavia, è la sua collocazione geografica., e di questo, Rossini in grande parte è debitore verso Scott. Si tratta forse della prima opera di Rossini realmente legata alla natura – le foreste, i laghi e le montagne dei paesaggi scozzesi. Su gran parte dell’azione, specialmente nel primo atto, la trama getta una luce magica. L’opera anticipa chiaramente Guglielmo Tell, delineato sullo sfondo tanto dal paesaggio dalle caratteristiche melodie svizzere. (estratto da Philip Gossett “La Donna del lago e la rinascita dell’opera seria rossiniana” – Pesaro, 1981)