Cathy Berberian (1925-1983): “L’acrobata del vocalizzo”

 

Cathy Berberian, all’anagrafe Catherine  Anahid Berberian (4 luglio 1925, Attleboro, Massachusetts, Stati Uniti –  6 marzo 1983, Roma)

Di origine armena è nata in America, Cathy Berberian è considerata la più grande ed estrosa e cantante di musica contemporanea del XX° secolo.  In Italia è arrivata con una borsa di studio, per perfezionare i suoi studi di canto., qui ha conosciuto Luciano Berio, lo ha  sposato, ha avuto una figlia e da allora vive a Milano in una bella vecchia casa arredata in stile liberty. Quasi tutti i più grandi compositori del 900 ( Stravinsky, Pousseur, Bussotti, Cage, Maderna e naturalmente Berio) hanno scritto musica  per lei punto lei che in America e nel resto d’Europa è un mito, mentre in Italia è stata scoperta relativamente tardi, anche grazie ai suoi irresistibili recital satirici (perché oltre a essere un interprete di musica seria e anche un genio della parodia musicale) dal titolo “A la recherche de la musique perdue”:  musica fin-de-siècle  in varie lingue (ne parla cinque, e canta in venti, compreso il cinese), vecchie romanze è persino una canzone dell’esercito della salvezza, interpretate con una ironia e una Verve che hanno fatto ridere il pubblico fino alle lacrime. “Niente mi fa piacere”, dice spesso “come notare di essere seguita dallo stesso pubblico dei concerti pop. In Italia sono stati giovani a scoprirmi “.
Donna e artista appassionata non ha esitato a lanciarsi in discorsi polemici: ad esempio se l’è presa con il compositore direttore d’orchestra Pierre Boulez, perché “considera cantanti come un male necessario”. “Io sono una delle pochissime cantanti che abbiano avuto il coraggio di litigare con lui: e dopo mi sono giurata che mai più avremmo lavorato insieme. È anche colpa di Boulez se oggi un  compositore come Webern  viene eseguito con una tale rigidità e freddezza da scoraggiare l’ascoltatore medio”.
Uno dei compositori che la Berberian ama di più, e con cui ha avuto contratti più stretti, è John Cage. Il musicista più il rivoluzionario è imprevedibile del ‘900. Cage pensa che ogni suono possa essere musica: un giorno ha perfino fatto suonare un bosco amplificando il rumore del vento tra le foglie. Si è definito un non-musicista. La Berberian ha ricordato che comunque, dietro le sue provocazioni e stranezze, sta una preparazione musicale solidissima: “Non dimentichiamo che Cage ha studiato con Schoenberg, che ha detto di  lui: John Cage è più di un compositore, è un inventore di genio “.
Poi ricorda in che modo  ha composto il primo brano musicale che ha dedicato a lei. “In quel periodo, Cage era ospite a Milano da me e Luciano: stava compiendo una ricerca allo studio di fonologia. In casa mi sentivo a fare il clown musicale: mi divertivo, per gli amici, a imitare le voci della Monroe e di Marlene Dietrich, del basso Chaliapin e di tanti altri. Ha scelto diversi testi in cinque lingue (le lingue che parlo: armeno, russo, inglese, francese, italiano) e ha combinato dieci stili vocali diversi (io ho scelto: lirico, coloratura, contralto, nasale, orientale, Jazz, folk,  Sprechgesang, tipo Dietrich, tipo Monroe). Con l’aiuto di un cronometro, dovevo cantare questi testi in tutti gli stili a rotazioni: ogni brano doveva durare 10 secondi. Cage ha intitolato a questo pezzo Fontana Mix, perché Fontana era il cognome della mia domestica, del nostro vinaio e del micologo a cui lui chiedeva informazioni. Era il periodo in cui Cage si era presentato a “Lascia e raddoppia” come esperto di funghi.”
La prima è stata all’Accademia Filarmonica Romana, e naturalmente il pubblico ha reagito malissimo: fischi, improperi, è stato uno scandalo. Nonostante ciò per la Berberian, Cage, ha favorito molto la diffusione della musica contemporanea: come dice lei lui stesso: “Dopo aver ascoltato uno dei miei pezzi qualsiasi cosa sembra classica “.
Cathy Berberian ha  ancora allargato il cerchio dei suoi interessi, si è dedicata
alla Musica Antica,  in particolare a Monteverdi: “Nel periodo Barocco, il cantante aveva una cultura vastissima perché doveva essere in grado di improvvisare, di aggiungere le fioriture che preferiva alla linea vocale. Nella Musica Antica e in quella Contemporanea all’interprete è lasciata molta libertà. Infatti oggi gli stessi ragazzi che seguono la musica contemporanea, affollano anche i concerti di musica antica: perché l’elemento di creatività e improvvisazione è lo stesso”.
Conosciuta in tutto il mondo e osannata dai critici, la Berberian è sempre alla ricerca di musica nuove, di repertori nuovi da esplorare:  negli ultimi anni ha compiuto una lunga ricerca sulle musiche scritte da donne, dal Medioevo (la più antica che ha scoperto è dell’anno 800 circa, ad opera di un monaca armena) fino all’epoca contemporanea. Ci sono musiche di regine, aristocratiche, parenti di celebri compositori (la  più famosa è la moglie di Schumann, Clara) e, naturalmente di cantanti. La sua preferita è Pauline viardot: una donna coltissima che, spiega la Berberian, “Teneva un salotto letterario, recitava splendidamente e sapeva suonare il pianoforte tanto bene che, secondo Liszt avrebbe potuto tentare una seconda carriera come concertista “.

La Berberian è una Viardot del XX° secolo, compone ( il suo pezzo più celebre e  divertente “Stripsody”, è nel repertorio di parecchi cantanti) cura la regie le scene e i costumi dei suoi recital, scrive, recita balla benissimo. E non si riposa mai: “Le cose facili”, dice, “non mi sono mai piaciute. Non canto un pezzo nuovo se non mi stimola ad andare oltre alla mia attuale possibilità”. (Estratto da “Cathy Berberian. L’acrobata del vocalizzo” di Geraldina Bruni, 1974)