Milano, Teatro alla Scala, stagione lirica 2020-21
“L’ITALIANA IN ALGERI”
Dramma giocoso in due atti di Angelo Anelli
Musica di Gioacchino Rossini
Mustafà CARLO LEPORE
Elvira ENKELEDA KAMANI
Zulma FRANCESCA DI SAURO
Haly ALESSANDRO LUONGO
Lindoro MAXIM MIRONOV
Isabella CECILIA MOLINARI
Taddeo MARCO FILIPPO ROMANO
Orchestra e coro del Teatro alla Scala
Direttore Ottavio Dantone
Maestro del coro Bruno Casoni
Regia, scene e costumi Jean Pierre Ponnelle
Ripresa della regia Grischa Asagaroff
Luci Marco Filibeck
Milano, Teatro alla Scala, registrazione della prova generale del 22 maggio 2021, trasmissione streaming 21 giugno 2021
Lo scorso 25 maggio la ripresa della storica regia di Jean Pierre Ponnelle de “L’italiana in Algeri” avrebbe dovuto segnare il ritorno del pubblico nella sala del Piermarini seppure in forma ancora sperimentale e limitatamente agli under 30. Un caso di positività tra gli interpreti aveva costretto ad annullare la produzione ma almeno la prova generale era stata registrata. A circa un mese dagli eventi e in occasione della Festa della musica 2021 prevista in occasione del solstizio d’estate la Scala ha deciso di trasmettere la registrazione sui propri canali digitali. Scelta quanto mai apprezzata vista la piena godibilità dello spettacolo.
La regia di Ponnelle è ancora un incanto di freschezza e di grazia. Il taglio leggero, disimpegnato, alieno da qualunque volontà di attualizzazione dona allo spettacolo un tocco sognante, dove il surreale gioco rossiniano si dipana senza forzature e con piena naturalezza. La ripresa è a cura di Grischa Asagaroff, regista tedesco già apprezzato anche sul palcoscenico scaligero per la sensibilità nel riprendere allestimenti storici. Asagaroff lascia correre lo spettacolo evitando solo che il gioco s’inceppi, gli ridona la giusta freschezza.
Sul podio troviamo Ottavio Dantone che ormai sempre con maggior frequenza affianca Rossini al proprio abituale repertorio classico e barocca. Se le prime prove avevano un che di sperimentale ormai il direttore è entrato in piena sintonia con la macchina musicale del pesarese. “L’italiana in Algeri” non ha la ricchezza di sfaccettature di altri titoli, vive principalmente di valori prettamente musicali, ritmici e agogici, in un caleidoscopico gioco di strutture formali e Dantone offre una lettura di grande brillantezza, andamento sostenuto e brillante, colori nitidi e netti. L’orchestra e il coro della Scala non hanno ovviamente nessuna difficoltà e assecondano alla perfezione la lettura del direttore. L’opera è eseguita in forma integrale nell’edizione critica curata da Azio Corghi.
Molto buona la compagnia di canto composta, con perfetto equilibrio, da veterani di sicura qualità e giovani emergenti di sicuro talento.
Il ruolo di Isabella è affidato a Cecilia Molinari, mezzosoprano bresciano poco più che trentenne, altro talento sfornato dalla fucina dell’Accademia Rossiniana di Pesaro. Bella voce uniforme e compatta, grande facilità nel canto di coloratura e impeccabile senso musicale in cui gioca forse non piccola parte la formazione come strumentista oltre che come cantante. Si apprezzano il fraseggio brillante e curato e la spigliata recitazione.
Maxim Mironov è un veterano del ruolo di Lindoro. Tecnica raffinata, musicalità impeccabile, acuti sicuri e squillanti, fraseggio di naturale eleganza fanno di lui uno dei migliori tenori di grazia dei nostri tempi e in questo repertorio teme pochi confronti.
Due autentici “animali” da palcoscenico si dividono le parti buffe. Carlo Lepore legge Mustafà alla luce della grande tradizione dei buffi italiani rivivendola però con gusto più pulito e moderno che evita il ricorso a troppo facili effetti per concentrarsi maggiormente sulle ragioni del canto. La voce è notevole, in particolare nel settore medio-grave ricchissimo di suono, facili le colorature e ancor più naturale la sicurezza sui sillabati. L’interprete è di irresistibile comunicativa e di Mustafà esalta soprattutto i tratti comici. Marco Filippo Romano è un Taddeo esemplare per vocalità, chiarezza della dizione e puntualità del fraseggio. Tratteggia un personaggio divertente senza eccessi caricaturali. Alessandro Luogo (Haly) ha una bella presenza vocale e riesce a rendere la leggerezza un po’ blasè di “Le femmine d’Italia). Enkeleda Kamani, allieva dell’accademia scaligera e già apprezzata come Gilda nel “Rigoletto” del settembre 2019 è una Elvira vocalmente sicura che svetta con il giusto squillo nei concertati. Francesca di Sauro recente Despina nel “Così fan tutte” torinese diretto dal Riccardo Muti è una Zulma altrettanto notevole. Bella l’intesa tra tutti gli interpreti e dispiace solo che la sorte abbia azzoppato sul nascere l’occasione. “L’italiana in Algeri” tornerà a settembre sul palcoscenico scaligero con il medesimo allestimento e un cast in parte sovrapponibile.