Venezia, 21 maggio 2021
Il sovrintendente e direttore artistico del Teatro La Fenice Fortunato Ortombina ha presentato, in videoconferenza, alla stampa la Programmazione giugno-ottobre 2021. Dopo aver auspicato che l’attuale riapertura sia destinata a durare, ha rivendicato la tempestività con cui la Fenice ha ripreso gli spettacoli dal vivo, a partire dallo stesso 26 maggio – il primo giorno possibile, indicato dal governo –, esprimendo, altresì, la propria soddisfazione per il fatto che, a dispetto della pandemia, non si è perduto nemmeno un posto di lavoro tra i lavoratori del teatro da lui diretto.
Tornano finalmente alla Fenice le opere, dopo tanto tempo. La prima, a partire dal 25 giugno, sarà Faust di Gounod, che si avvarrà della direzione di Frédéric Chaslin e della regia di di Joan Anton Rechi: un’opera-simbolo, in quanto andata in scena nel teatro veneziano in occasione della ripresa degli spettacoli dopo il periodo tribolato della Prima guerra mondiale e della pandemia di influenza spagnola. Il celebrato capolavoro, tra i massimi del teatro musicale francese, avrà un assetto scenico ancora parziale, collocato nell’ampio spazio costituito dalla platea e dal palcoscenico, con l’utilizzo dell’ormai famosa chiglia di nave, mentre l’orchestra tornerà nella tradizionale buca. Solo in primavera è prevista la rappresentazione di Faust in forma scenica completa. La seconda opera, prevista a partire dal 2 luglio al Malibran, è il Farnace di Vivaldi, che – diretta da uno specialista come Diego Fasolis e affidata alla fantasia del regista Christophe Gayral – vedrà il ritorno a una rappresentazione nel tradizionale spazio del palcoscenico, con il pubblico in platea. Poi il 31 agosto inizieranno, alla Fenice, le recite del Rinaldo di Haendel – direttore Federico Maria Sardelli – in un allestimento di Pier Luigi Pizzi, che nel frattempo ha girato il mondo: uno spettacolo, già previsto nel 2020 per i novant’anni del grande regista. Tra il 29 settembre e il 10 ottobre, sarà invece la volta del Rigoletto di Verdi, riproponendo, sempre alla Fenice, uno spettacolo, a suo tempo ideato da Damiano Michieletto per Amsterdam, sotto la direzione di Daniele Callegari. Infine, in collaborazione con il Conservatorio Benedetto Marcello la Fenice riprenderà il progetto relativo alla riscoperta di Tommaso Albinoni, riesumando l’opera Engelberta, composta per Venezia nel 1709 – su libretto di Apostolo Zeno e Pietro Pariati –, che andrà in scena, a partire dal 14 ottobre, sotto la direzione di Francesco Erle, a capo dell’Orchestra barocca del Conservatorio, e con la regia di Francesco Bellotto.
Quanto ai concerti, il 2 giugno, per il settantacinquesimo anniversario della Repubblica italiana – ma anche in omaggio ad Arturo Toscanini, che esattamente cento anni prima diresse un memorabile concerto alla Fenice –, si esibirà un giovane validissimo pianista, Elia Cecino, vincitore del Premio Venezia. Il secondo appuntamento – previsto per il 4 giugno nella Basilica di San Marco – celebrerà i cinquant’anni dalla morte di Igor Stravinskij e dalla sua inumazione a Venezia, proponendo lo stesso programma del concerto, diretto dal grande musicista russo presso la Basilica marciana (nel 1956), alla presenza dell’allora patriarca Roncalli, futuro papa Giovanni XXIII: tra i titoli, Canticum sacrum di Stravinskij. Nel terzo concerto (12 luglio) tornerà alla Fenice il maestro Riccardo Muti, alla guida dell’Orchestra giovanile Cherubini, diciassette anni dopo il concerto, che lo vide protagonista insieme alla medesima compagine orchestrale, in occasione della riapertura del teatro, ricostruito dopo l’incendio: oltre alla Grande di Schubert, si eseguirà l’ouverture del Matrimonio segreto di Cimarosa, come omaggio al compositore di Aversa, che si spense mentre soggiornava a Venezia. A fine agosto (il 28) è programmato un concerto al Malibran, diretto da Umberto Benedetti Michelangeli con in programma musiche di Mozart e Beethoven; poi, a conclusione della ridotta (ma, ben guardare, non troppo!) Stagione Sinfonica 2020-2021, sono previsti, ancora alla Fenice, due ulteriori concerti, rispettivamente diretti da Hartmut Haenchen (16 e 17 ottobre) e Mario Venzago (23 e 24 ottobre), riproposti dopo le forzate cancellazioni. Solo dopo inizierà – con lo sperato definitivo ritorno alla normalità – l’attività 2021-2022 che vedrà tra i protagonisti Mhyung Whun Chuhg, il quale inaugurerà sia la Stagione Operistica che quella Sinfonica.