Ludwig van Beethoven (Bonn 1770 – Vienna 1827)
“Coriolano”, ouverture in do minore op. 62
Allegro con brio
Scritta nel 1807 per la tragedia Coriolano di Heinrich Joseph Collin, ormai quasi del tutto dimenticata, l’ouverture rimase l’unico brano di un progetto originario che prevedeva la composizione di un intero ciclo di musiche di scena per questo testo teatrale. Al pari di altre ouverture beethoveniane, anche questa trovò subito una stabile collocazione nel repertorio sinfonico indipendentemente dalla rappresentazione della tragedia per la quale era stata composta. Molto probabilmente l’ouverture venne eseguita soltanto in occasione della prima rappresentazione della tragedia, il 24 aprile 1807, anche se già un mese prima la sua musica era stata apprezzata in un concerto, tenuto nel palazzo del principe Lobkovitz sotto la direzione di Beethoven stesso, durante il quale furono eseguite anche la Quarta sinfonia e il Quarto concerto per pianoforte e orchestra.
In questa ouverture emerge la tragica grandiosità di un personaggio della cui realtà storica non si ha certezza, Coriolano, che, dopo aver conquistato la città volsca di Corioli, era stato esiliato dai Romani per aver esercitato in modo dispotico il potere; rifugiatosi presso i Volsci, aveva deciso di vendicarsi dei Romani guidando l’esercito volsco contro la sua patria. Quando ormai era alle porte dell’Urbe, Coriolano fu raggiunto dalla madre Veturia e dalla moglie Volumnia con i due figlioletti in braccio. Le due donne lo implorarono di non muovere le armi contro Roma, per cui il condottiero, esaudendo la loro ardente preghiera, si ritirò, ma fu messo a morte dai Volsci che lo accusarono di tradimento.
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Tutta l’ouverture, che si apre in un tragico do minore con tre celeberrimi unisoni degli archi in crescendo che preparano l’esplosione in accordi di tutta l’orchestra, vive del contrasto tra lo spirito combattivo di Coriolano, efficacemente rappresentato nel primo tema, e quello implorante della moglie Volumnia espresso altrettanto efficacemente nel secondo tema dalla forte caratterizzazione lirica. Molto suggestiva è la coda, dove, dopo la ripresa delle battute introduttive, il tema si dissolve quasi a far presagire la tragica fine di Coriolano.