Benjamin Britten (1913 – 1976): “Concerto per violino e orchestra op. 15” (1940)

Benjamin Britten (Lowenstoft 1913 – Aldeburgh 1976)
Concerto per violino e orchestra op. 15

Moderato con moto-Vivace-Passacaglia
“Questo concerto fu scritto durante i mesi estivi del 1939, mentre mi trovavo in compagnia di amici a Long Island, New York. Il violinista spagnolo Antonio Brosa ne diede la prima esecuzione alla Carnegie Hall di New York, il 28 marzo 1940, con la New York Phiolharmonic Orchestra sotto la direzione di John Barbirolli”.
Così Benjamin Britten ricordò, in un programma di sala da lui stesso scritto per una ripresa del suo Concerto per violino e orchestra, la genesi e la prima esecuzione di questo suo lavoro che compose con la solita rapidità. Il concerto era, infatti, praticamente pronto già nel mese di giugno del 1939, come si evince da una lettera indirizzata da Britten al suo editore:
“Fino a questo momento esso [il concerto per violino e orchestra] è senza alcun dubbio  il mio pezzo  migliore. È piuttosto serio, temo – ma possiede al suo interno delle melodie”.
Per la composizione di questo concerto, Britten si avvalse della consulenza tecnica di Antonio Brosa, un violinista, che aveva conosciuto nel 1931 grazie al suo insegnante Franck Bridge e che aveva avuto modo di ascoltare in un concerto il 19 marzo dello stesso anno ricavandone una grande impressione, come si legge nel suo diario:
“Son andato con mummy a un eccellente recital di Antonio Brosa. Egli è semplicemente superbo. Tecnica incredibile con una meravigliosa interpretazione”.
Per Antonio Brosa la prima esecuzione di questo concerto rappresentò il suo trampolino di lancio nel mondo musicale e il violinista catalano eseguì spesso questo lavoro, di cui ci ha lasciato anche un’incisione risalente agli anni Cinquanta nella quale si possono apprezzare la sua passionalità nell’interpretazione e la sua straordinaria tecnica violinistica.


Il Concerto, che presenta anche ritmi spagnoli forse in omaggio proprio al violinista catalano per il quale fu scritto, è costituito da tre movimenti, dei quali il primo, Moderato con moto, è un originale ripensamento della forma-sonata con il secondo tema che non viene ripresentato nella riesposizione ma ripreso nella coda, il secondo, Vivace, uno scherzo estremamente energico, il terzo, infine, una Passacaglia che conserva la solenne dignità di questa forma. Di questo Concerto lo stesso Britten ci ha lasciato una dettagliata descrizione nella citata nota di sala:
“Il primo movimento incomincia con una brevissima frase dei timpani, a cui risponde il cimbalo. Questo dà l’avvio all’accompagnamento delle prima lunga melodia del violino solista, riappare molte volte nel corso del movimento e alla fine accompagna una melodica cadenza che scende lentamente dalle note più alte del violino, in doppie e triple fermate.
C’è una perorante sezione centrale nell’acrobatico Vivace, dopo la quale il materiale precedentemente esposto appare debolmente e mutato. C’è un lento crescendo fino al tutti che introduce una cadenza. Questa conduce direttamente alla Passacaglia, il cui tema è annunciato dai tromboni”.