Verona, Teatro Filarmonico. Mozart dall’Austria alla Russia. Stagione sinfonica 2021
Orchestra e coro della Fondazione Arena di Verona
Direttore Francesco Ivan Ciampa
Soprano Manuela Schenale
Mezzosoprano Tamara Zandonà
Tenore Antonino Scarbaci
Basso Valentino Perera
Maestro del coro Vito Lombardi
Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791): Ouverture, da “La Clemenza di Tito”; Messa in do maggiore per soli coro e orchestra K 257 Ouverture, da “Il Flauto magico”. Pëtr Il’ič Čajkovskij (1840-1893) Suite n. 4 op. 61 “Mozartiana
Verona, Teatro Filarmonico 8 gennaio 2021 – in streaming
Primo concerto della stagione sinfonica 2021 della Fondazione Arena di Verona, Mozart dall’Austria alla Russia ha anche concluso la triade di eventi riguardanti il progetto Mozart a Verona con un programma ricco, ma omogeneo, che va dall’Austria di Mozart, del quale sono state eseguite l’Ouverture da La Clemenza di Tito, la Messa in do maggiore per soli coro e orchestra K 257 e l’Ouverture da Il Flauto magico, alla Russia di Čajkovskij che al genio austriaco, per il quale nutrì sempre una profonda ammirazione se non una forma di venerazione, ha dedicato la Suite n. 4 op. 61 “Mozartiana, brano posto a conclusione della serata. Premesso che non è la stessa cosa vedere un concerto in presenza o in streaming perché, comunque, il mezzo tecnico, per quanto sofisticato, non dà la stessa percezione che si avrebbe in teatro, bisogna dire che, per quanto attiene alla concertazione di Francesco Ivan Ciampa, ci troviamo di fronte ad un’esecuzione corretta, ben lontana da quella che può essere definita un’edizione di riferimento. Soprattutto nella prima parte del concerto (Ouverture dalla Clemenza di Tito e Messa in do maggiore) le sonorità sono apparse eccessive e i tempi un po’ troppo rapidi. Quest’ultimi, in particolar modo nell’ouverture dalla Clemenza di Tito, sono andati a detrimento del carattere solenne e regale del ritmo puntato iniziale e della chiarezza di alcuni passi. Ciò si è verificato anche nella Messa dove sono stati, tuttavia, meglio marcati i contrasti dinamici. Meglio la seconda parte del concerto nella quale l’ouverture del Flauto magico è apparsa scorrevole nell’Allegro e ben calibrata nei contrasti dinamici. Buona nel complesso anche la concertazione della Suite n. 4 op. 61 “Mozartiana, nella quale si segnalano, per l’esecuzione espressiva, la Preghiera e, per il rilievo dato agli episodi solistici, il tema e variazioni. Professionali i quattro solisti vocali: il soprano Manuela Schenale, il mezzosoprano Tamara Zandonà, il tenore Antonino Scarbaci e il basso Valentino Perera. Ottima infine la prova del coro, ben preparato e diretto da Vito Lombardi.