Verona, Accademia Filarmonica, Sala Maffeiana – Mozart a Verona
Fortepiano Costantino Mastroprimiano
Wolfgang Amadeus Mozart (1756 – 1791): Sonata per fortepiano in si bemolle maggiore KV 281 (1774). Pietro Alessandro Guglielmi (1728 – 1804): Sonata per fortepiano in si bemolle maggiore Op. III n. 4 (1772). Wolfgang Amadeus Mozart: Variazioni per fortepiano in fa maggiore sull’aria “Salve tu, Domine” dall’opera “I filosofi immaginari” di Giovanni Paisiello KV 398 (1783). Franz Joseph Haydn (1732 – 1809): Andante e variazioni per fortepiano in fa minore Hob:XVII: 6 (1793). Wolfgang Amadeus Mozart: Sonata per fortepiano in si bemolle maggiore per pianoforte KV 333 (1778)
Verona, 5 gennaio 2021 in streaming
Il primo di una triade di eventi, che, sotto il titolo di Mozart a Verona, intendono celebrare il soggiorno nella città scaligera di Mozart, ha visto come protagonista al fortepiano Costantino Mastroprimiano per un concerto che intende ricordare un importante momento della vita del genio di Salisburgo. Il 5 gennaio 1771, esattamente 250 anni fa, Mozart, non ancora quindicenne fu, infatti, nominato maestro di cappella dall’Accademia Filarmonica di Verona per la quale si era esibito al fortepiano il 5 gennaio dell’anno precedente in un memorabile concerto proprio in quella sala Maffeiana, teatro di questo primo evento. Nella splendida cornice di questa sala Costantino Mastroprimiano ha interpretato un programma basato principalmente su Mozart, del quale sono state eseguite la Sonata per fortepiano in si bemolle maggiore KV 28, le Variazioni per fortepiano in fa maggiore sull’aria “Salve tu, Domine” dall’opera “I filosofi immaginari” di Giovanni Paisiello KV 398 e la Sonata per fortepiano in si bemolle maggiore per pianoforte KV 333. Completano il programma due opere di autori coevi e in particolar modo l’Andante e variazioni per fortepiano in fa minore Hob:XVII: 6 di Haydn e la graziosa Sonata per fortepiano in si bemolle maggiore Op. III n. 4 (1772) del meno noto Pietro Alessandro Guglielmi (1728 – 1804), la cui opera si colloca stilisticamente nella tarda scuola musicale napoletana.
Mastroprimiano ha eseguito sul fortepiano, lo strumento per il quale erano state concepite, queste composizioni con profondo senso dello stile (variando alcuni passi soprattutto nei ritornelli) e con un’assoluta padronanza delle caratteristiche tecniche ed espressive del fortepiano, diverso dal pianoforte sebbene suo diretto antenato.