Lori Laitman (1955): “Living in the Body”

CD 1: The Joy of Uncreating (2013, rev. 2017); The Blood Jet (2008, rev. 2010/2017); Sable Pride (2013, rev. 2017); And I Will Bring Them (2001, rev. 2003/2009/2017); Two William Carlos Williams Songs (1997, rev. 2006/2017); Living in the Body (2001, rev. 2017); Todesfuge (‘Death Fugue’); Tis hilosophy (2011, rev. 2017); Five Lovers (2004, rev. 2017); Dear Future Roommate (2015, rev. 2017);  What You Wanted (2011, rev. 2017).
CD 2
: I Am In Need of Music (1999, rev. 2017); On the Green Trail (2007, rev. 2017); Journey (2005, rev. 2014/2017); River of Horses (2005, rev. 2017); The Act (2010, rev. 2017); The Silver Swan (2007); On a Photograph (2004, rev. 2017); The Soul Fox (2013, rev. 2017); Lullaby (2000); Short Songs for Edward (2017); You Leave Me Bent (2016, rev. 2017).
Jennifer Check, Ashley Emerson, Sari Gruber, Alisa Jordheim, Maureen McKay (soprani). Margaret Gawrysiak (mezzosoprano). Darryl Taylor (controtenore). Dominic Armstrong, Vale Rideout (tenori). Randall Scarlata (baritono). Thomas Kraines (violoncello). Gary Louie (sassofono contralto). Emily Skala (flauto). Warren Jones, Lori Laitman, Andrew Rosenblum, Kirsten Taylor (pianoforte). T. Time: 153′ 45″. 2 CD Naxos 8559872-73
Living in the Body
è il titolo di un interessante doppio album di liriche da camera che,
costituito da 20 raccolte composte in un arco di tempo che va dal 2000 al 2017 dalla compositrice statunitense Lori Laitman, ha il suo centro proprio in quella da cui trae il titolo questa proposta discografica.

Composta nel 2001 su testi di Joyce Sutphen, poetessa che la Laitman sente particolarmente congeniale al suo mondo, ma rivista nel 2017, la raccolta Living in the Body è un ciclo di poesie sull’amore, la memoria e la resilienza per soprano e sax contralto in una scrittura in cui lo strumento quasi duetta con la voce. In effetti questo doppio album si distingue per la grande varietà delle situazioni musicali e dei sentimenti evocati dai testi a partire da The Joy of Uncreating, che, composto nel 2013 su testi di  Joan Joffe Hall scomparsa proprio in quell’anno, è costituito da due liriche, Illumination  e The Joy of Uncreating, fino a Short Songs for Edward, composto nel 2015 per il suo primo nipote Edward Milton Rosenblum. Vari sono anche gli impasti timbrici e, se il pianoforte accompagna in modo abbastanza tradizionale la voce nella maggior parte delle liriche di questo doppio album, in altre, come in Living in the Body, a duettare con il soprano è un sassofono, mentre in The silver Swan al pianoforte si aggiunge un flauto. In realtà anche queste soluzioni particolarmente interessanti e originali concorrono allo scopo di esaltare gli aspetti espressivi dei testi di questo doppio album alla cui realizzazione hanno contribuito con la loro professionalità molti artisti tra cui la stessa compositrice nelle vesti di pianista.

Ad interpretare questi brani con  professionalità e attenzione al fraseggio sono i soprani Jennifer Check, Ashley Emerson, Sari Gruber, Alisa Jordheim e Maureen McKay, il mezzosoprano Margaret Gawrysiak, il controtenore Darryl Taylor, per il quale la Loitman ha composto la raccolta Sable Pride, i tenori Dominic Armstrong e Vale Rideout e il baritono Randall Scarlata. Per quanto riguarda gli strumentisti ricordiamo, oltre ai pianisti Warren Jones, Andrew Rosenblum e Kirsten Taylor, a cui si unisce la stessa Laitman, il violoncellista Thomas Kraines  che accompagna e quasi duetta con il baritono in Todesfuge (‘Death Fugue’), il sassofonista Gary Louie che, accompagnato dal pianoforte, interpreta anche l’incantevole Lullaby, e, infine, la flautista Emily Skala.