Josef Friedrich Doppelbauer (1918–1989): Sonate für Cello und Klavier No. 1 (1952) WV 570; Präludium und Fuge für Klavier (1955) WV 511; Fünf kleine Stücke für Cello und Klavier (1984) WV 572; Kleine Suite II für Klavier (1956) WV 513; Solosonate für Violoncello (1978) WV 559,1; Invention für Klavier WV 518. Anna Adamik (pianoforte). Martin Merker (violoncello). Registrazione: 18-20 aprile 2019 presso Voralberger Landeskonservatorium Feldkirch. T. Time: 67′ 25″. 1 CD Naxos 8.551430
Autore di una vastissima e varia produzione che consta di circa 600 titoli in ogni genere musicale, Josef Friedrich Doppelbauer, nato a Wels nell’Alta Austria nel 1918, qualche mese prima che che si concludesse la Grande Guerra, non aveva seguito inizialmente studi regolari. Dopo aver studiato con il fratello e con alcuni musicisti che, avendone riconosciuto il talento, gli diedero lezioni gratis, seguì degli studi regolari a Graz con Karl Marx e Walter Kolneder (composizione) e Franz Illenberger per quanto riguarda l’organo, strumento che amò particolarmente. Conseguiti i diplomi in composizione nel 1939 e in organo nel 1940, Doppelbauer non ebbe modo di seguire subito la sua carriera musicale, in quanto nel mese di luglio del 1941 fu arruolato nella Wehrmacht. Questa esperienza, che si sarebbe conclusa all’inizio di settembre del 1946, dopo sei mesi di prigionia in Jugoslavia, fu traumatica, tanto che al suo ritorno riprese con difficoltà la sua attività. Ottenuti degli incarichi a Wels come organista e direttore di coro e completati al Mozarteum di Salisburgo gli studi per diventare docente, Doppelbauer vide finalmente riconosciuto il suo talento come compositore nel decennio che va dal 1947 al 1957; una nuova sciagura privata, la morte della prima moglie appena quattro anni dopo il loro matrimonio in seguito a una lunga malattia, si abbatté, tuttavia, su di lui. Divenuto docente di composizione a Salisburgo, egli continuò ad insegnare fino alla morte che lo colse il 16 gennaio 1989 a Salisburgo.
In questo interessante Cd, pubblicato dalla Naxos, sono proposti alcuni lavori per pianoforte e violoncello, strumento che Doppelbauer sapeva suonare molto bene, che coprono un arco di 32 anni. Si va, infatti, dalla Sonate für Cello und Klavier No. 1, composta nel 1952, nello stesso periodo in cui aveva perso la prima moglie, ai Fünf kleine Stücke für Cello und Klavier WV 572, che risalgono al 1984, quasi a disegnare un’emblematica parabola dell’evoluzione dello stile del compositore austriaco. In questi lavori è, comunque, possibile identificare in un profondo senso della forma il carattere peculiare della musica di Doppelbauer nella quale si possono riconoscere anche influenze del repertorio organistico e del Barocco, mentre una scrittura di carattere virtuosistico, che tende ad esplorare nuove possibilità tecniche del violoncello, informa le Solosonate für Violoncello WV 559,1 del 1978.
Ad interpretare questi lavori è il violoncellista Martin Merker che, dotato di una solidissima tecnica evidente nei passi connotati maggiormente in senso virtuosistico, esegue questi lavori con grande attenzione alle dinamiche. Ad accompagnarlo è la pianista Anna Adamik che, integrandosi e dialogando perfettamente con il violoncello, contribuisce a creare un prodotto di un certo interesse, in quanto propone l’ascolto di un autore poco conosciuto, ma di indubbio valore.