Padova, Teatro Verdi – Teatro Stabile del Veneto
“RIGOLETTO”
Melodramma in tre atti su libretto di Francesco Maria Piave
Musica Giuseppe Verdi
Rigoletto ENKHBAT AMARTÜVSHIN
Duca di Mantova IVÁN MAGRÌ
Gilda ENKELEDA KAMANI
Sparafucile ROBERTO SCANDIUZZI
Maddalena VASILISA BERZHANSKAYA
Conte di Monterone GABRIELE SAGONA
Marullo GABRIELE NANI
MatteoBorsaANTONIO FELTRACCO
Conte di Ceprano CARLO DI CRISTOFORO
Giovanna ALICE MARINI
Contessa di Ceprano MONICA BIASI
Paggio SILVIA CELADIN
Orchestra di Padova e del Veneto
Coro Lirico Veneto
Direttore Francesco Ivan Ciampa
Regia Giuseppe Emiliani
Scenografia virtuale Federico Cautero
Coproduzione di Comune di Padova e Comune di Treviso, in collaborazione con il Teatro Stabile del Veneto per le stagioni liriche del Teatro Verdi di Padova e del Teatro Mario Del Monaco di Treviso.
Padova, 20 dicembre 2020 in streaming
Il capo di un manichino bianco proiettato su sfondo azzurro apre il Rigoletto natalizio del Teatro Verdi di Padova, una delle proposte italiane più interessanti di questo periodo di confinamento e restrizioni. La dimensione virtuale è duplice, giacché alla diretta in streaming si aggiunge la scenografia virtuale di Federico Cautero, che colma tutto lo spazio scenico con videoproiezioni, ricostruendo il palazzo ducale di Mantova, la casa di Rigoletto e le strade cittadine in cui la vicenda è ambientata. La regia di Giuseppe Emiliani assicura dinamicità tanto alla recitazione dei cantanti quanto alla ripresa televisiva della rappresentazione, mentre Francesco Ivan Ciampa guida l’Orchestra di Padova e del Veneto dirigendo dall’ingresso della platea e trovandosi così lontanissimo dai cantanti sul palcoscenico. Pur dovendo fronteggiare questa difficoltà, il direttore svolge un lavoro di concertazione egregio, perché la presa del suono permette di apprezzare un’attenta analisi della partitura di Rigoletto, centrata sulla scansione ritmica, i disegni melodici, il dialogo tra orchestra e banda. La compagnia vocale è formata da artisti che conoscono molto bene la loro parte e che interagiscono tra loro con buona efficacia. Molto interessante l’ascolto della voce baritonale di Enkhbat Amartüvshin nel ruolo protagonista: uniforme, calda, solida, ben sorretta dal fiato, sicura negli acuti e di timbro non troppo scuro. Certo, non è possibile dir nulla sulla grandezza della voce e sulla sua proiezione in teatro, ma si percepisce l’assidua frequentazione del repertorio verdiano (ha già cantato in Nabucco, Ernani, Trovatore, a Padova, Verona, oltre che in Rigoletto, anche al Regio di Torino, per limitarsi ai teatri italiani negli ultimi due anni). Altra piacevole sorpresa è riascoltare come Gilda Enkeleda Kamani, dopo una comparsa iniziale (piccola ma profetica) dell’Omettino della Sabbia in Hänsel und Gretel alla Scala nel 2017. Da allora il soprano ha cantato spesso Gilda, e sempre con buoni risultati: sebbene la voce non rilasci un’impronta di marcata originalità, il rispetto della scrittura verdiana e la plausibile caratterizzazione del personaggio garantiscono sempre l’apprezzamento da parte del pubblico. In questa recita, il momento forse più riuscito è il duetto del II atto con il padre, in cui gli accenti di disperazione e giovanile illusione risuonano particolarmente convincenti. Iván Magrì è un Duca di Mantova molto corretto: alla voce timbrata e ben sostenuta dal fiato si accompagnano discreti mezzi tecnici; la sua prestazione sarebbe ancor migliore se potesse uniformare i passaggi di registro ed evitare alcuni piccoli portamenti di gusto un po’ retro. Buoni professionisti tutti i comprimari, a cominciare dallo Sparafucile, collaudatissimo, di Roberto Scandiuzzi, per non dimenticare il Coro Lirico Veneto, che interviene dai palchi laterali. Per essere un titolo conclusivo del 2020, realizzato in una situazione che al momento non lascia sperare al teatro musicale una rapida ripresa dell’attività ordinaria, il Rigoletto di Padova è un piccolo gioiello, tanto più meritevole di ammirazione quanto professionale è il profilo artistico dello spettacolo.