Galà Mozart e Belcanto
Ouverture (Wolfgang Amadeus Mozart “Le nozze di Figaro”)
“La ci darem la mano” (Wolfgang Amadeus Mozart “Don Giovanni”) Ildar Abdrazakov (basso) – Nadine Sierra (soprano)
“Una voce poco fa” (Gioachino Rossini “Il barbiere di Siviglia”) Pretty Yende (soprano)
“Ah! mes amis, quel jour de fete” (Gaetano Donizetti “La Fille du régiment”) Francesco Demuro (tenore)
“Canzonetta sull’aria” (Wolfgang Amadeus Mozart “Le Nozze di Figaro” Nadine Sierra (soprano) – Pretty Yende (soprano)
“E Sara in questi orribili momenti….Vivi, ingrato, a lei d’accanto” (Gaetano Donizetti “Roberto Devereux”) Maria Agresta (soprano)
Ouverture (Vincenzo Bellini “Norma”)
“Casta diva” (Vincenzo Bellini “Norma”) Maria Agresta (soprano)
“Madamina, il catalogo è questo” (Wolfgang Amadeus Mozart “Don Giovanni”) Ildar Abdrazakov (basso)
“A te, o cara, amor talora” (Vincenzo Bellini “I puritani”) Francesco Demuro (tenore) – Pretty Yende (soprano)
Sinfonia (Vincenzo Bellini “I Capuleti e i Montecchi”)
“Esulti pur la barbara” (Gaetano Donizetti “L’eslidir d’amore”) Pretty Yende (soprano) – Francesco Demuro (tenore)
“Che interminabile andirivieni” (Gaetano Donizetti, “Don Pasquale”)
“La calunnia è un venticello” (Giochino Rossini, “Il barbiere di Siviglia”) Ildar Abdrazakov (basso)
“Ardon gl’incensi … Spargi d’amaro pianto” (Gaetano Donizetti, “Lucia di Lammermoor”) Nadine Sierra (soprano)
Orchestra e coro del Teatro San Carlo di Napoli
Direttore Giacomo Sagripanti
Maestro del Coro Gea Garatti Ansini
Napoli, Teatro San Carlo, 10 dicembre 2020 (trasmissione streaming del concerto registrato il 03 dicembre 2020)
A pochi giorni dall’evento scaligero il Teatro San Carlo di Napoli presenta un proprio concerto lirico di concezione totalmente differente. La proposta napoletana evita la spettacolarità a tutti i costi di quella milanese, utilizza un numero limitato di cantanti offrendo loro la possibilità di offrirsi in più brani e concentra maggiormente le scelte di repertorio con un programma centrato su Mozart, Rossini e i Dioscuri romantici Bellini e Donizetti con un risultato artistico nel complesso decisamente apprezzabile.A dirigere i complessi napoletani – decisamente in crescita e in cui si apprezza sempre più il lavoro svolto con un maestro di indubbio talento come Juraj Valchua – è in questo caso Giacomo Sagripanti che nonostante una certa scompostezza fisica evidenziata dalle riprese televisive dirige con brio e convinzione, accompagnando ottimamente i cantanti e dando letture di sicura presa ai brani proposti. Il programma è a ben vedere un po’ scontato, brani certamente molto belli ma di nuovo nessun coraggio di rischiare qualche brano meno noto, di proporre qualche rarità di più stimolante. Si apre con “La ci darem la mano” dal “Don Giovanni” cantato in modo squisito e con giusta ironia da Nadine Sierra ed Ildar Abdrazakov. Il basso russo è forse il vero trionfatore del concerto. Dopo il duetto affronta due arie: “La calunnia è un venticello” da “Il barbiere di Siviglia” affrontata con voce torrenziale e con una punta sulfurea che non guasta e soprattutto una delle migliori esecuzioni da me ascoltate di “Madamina, il catalogo è questo” da “Don Giovanni” dove a colpire non è solo l’imponenza della voce ma lo scavo espressiva e la valorizzazione delle parole, ancora più ammirevole in un cantante non di madre lingua italiana. Un’esecuzione che da sola valeva l’ascolto del concerto.
Nadine Sierra affronta invece in altro duetto la “Canzonetta sull’aria” da “Le nozze di Figaro” cantata in modo ammirevole e con perfetta fusione timbrica con la Susanna di Pretty Yende e infine chiude il programma con una funambolica interpretazione della parte conclusiva della scena della follia di “Lucia di Lammermoor” dove sfoggia una voce agilissima ma ricca di armonici, facilità funambolica nel canto di coloratura e acuti autenticamente sfolgoranti, sicuri e sonori.Anche per la già ricordata Pretty Yende il programma prevede un’aria solistica e un duetto. In “Una voce poco fa” – che ancora si vede affidata impropriamente a voce di soprano – è una Rosina squillante e simpatica, molto coinvolgente sul piano interpretativo anche se forse un po’ troppo caricata sul piano delle variazioni con puntature acute sicurissime come esecuzione ma a parere dello scrivente poco pertinenti stilisticamente con il brano. Nulla da dire invece per la deliziosa interpretazione di Adina in “Esulti pur la barbara” al fianco del Nemorino di Francesco Demuro.
Il tenore sardo oltre al duetto si cimenta in un’accoppiata di arie “da brivido”: “Ah! mes amis, quel jour de fete” da “La Fille du régiment” e “A te o cara” da “I puritani” (con la stessa Yende nelle frasi di Elvira). Il risultato è godibile: la voce è innegabilmente bella e non si può che apprezzare lo slancio con cui i brani sono affrontati.
Completa il cast vocale Maria Agresta. La cantante campana si è cimentata con due brani di grande impegno. Il primo è la grande scena di Elisabetta “E Sara in questi orribili momenti….Vivi, ingrato, a lei d’accanto” dal “Roberto Devereux” di Donizetti. La voce è ricca di armonici e di innegabile impatto sonoro, la linea di canto non è invece così immacolata come si vorrebbe e gli acuti, pur superati, hanno il sentore di una certa fatica. L’interprete è partecipe, il fraseggio curato e sempre pertinente, notevole la capacità dell’Agresta di sfruttare a fini espressivi il dettato musicale mostrando in ciò una profonda conoscenza del Belcanto e delle sue ragioni. In “Casta diva” da “Norma” ruolo tante volte affrontato con successo le incertezze dell’aria del “Roberto Devereux” appaiono più attutite all’interno di un flusso di canto omogeneo e lunare.
Al coro del San Carlo è concesso come momento solistico il coro dei camerieri “Che interminabile andirivieni” eseguito in modo ottimale de con la giusta dose di leggerezza e ironia sotto la guida di Gea Garatti Ansini. I brani vocali sono preceduti dall’esecuzione della sinfonia de “Le nozze di Figaro” mentre quelle di “Norma” e de “I Capuleti e i Montecchi” si alternano ai brani cantati quasi dividendo il concerto in sottosezioni.