Modena, Teatro L. Pavarotti, Stagione lirica 2020
“WERTHER”
Dramma lirico in quattro atti su libretto di Édouard Blau, Paul Milliet e Georges Hartmann da “Die Leiden des jungen Werthers” di Johann Wolfgang von Goethe
Musica di Jules Massenet
Werther FRANCESCO DE MURO
Le Bailli ALBERTO COMES
Charlotte VERONICA SIMEONI
Albert GUIDO DAZZINI
Sophie MARIA RITA COMBATTELLI
Schmidt NICOLA DI FILIPPO
Johann FILIPPO ROTONDO
Brühlmann ANDREA GERVASONI
Kätchen LUISA BERTOLI
Filarmonica dell’Opera Italiana Bruno Bartoletti
Scuola voci bianche del Teatro Comunale di Modena
Direttore Francesco Pasqualetti
Maestro del coro Paolo Gattolin
Regia Stefano Vizioli
Scene Emanuele Sinisi
Costumi Anna Maria Heinreich
Luci Vincenzo Raponi
Proiezioni Imaginarium Creative Studio
Modena,05 dicembre 2020 (recensione da streaming)
Il “Werther” già visto nel circuito OperaLombardia arriva ora – nell’ambito di un progetto di collaborazione – sul palcoscenico del Teatro Pavarotti di Modena con cambio dei soli protagonisti principali mentre invariate restano le parti di fianco affidate ai giovani interpreti selezionati al riguardo dall’As.Li.Co. Invariato resta lo spettacolo di Stefano Vizioli per il quale si rimanda a quanto scritto in occasione del debutto bresciano, un piccola critica si può avanzare alla ripresa televisiva che qui ha mostrato un certo indulgere sui primi piani dei cantanti anche quando questi compromettevano l’illusione scenica come nel caso dei troppo insistiti dettagli sul volto di Charlotte nel IV atti che facevano cadere l’illusione del tempo passato e del personaggio ormai invecchiato.
Francesco Pasqualetti conferma quanto fatto nell’edizione bresciana sia per la scelta di mantenere l’organico ridotto – soluzione interessante anche sul piano musicale nel suo evidenziare anche sul piano sonoro la natura intima del dramma – sia per le soluzioni interpretative. La parte musicale è stata qui affidata all’Orchestra Filarmonica dell’Opera Italiana Bruno Bartoletti che ha svolto il compito con onesta professionalità.
Come già ricordato le parti di fianco risultavano affidate agli stessi cantanti già ascoltati nelle precedenti riprese. Maria Rita Combattelli conferma la sua brillante Sophie, più approfondita sul piano espressivo anche se la puntatura di “Du gai soleil plei de flamme dans l’azur” è stato leggermente sporcato. Guido Dazzini (Albert) che Alberto Comes (Le Bailli) confermano le ottime impressioni avute in precedenza.
Nei panni del protagonista troviamo Francesco Demuro, sicuramente uno dei tenori lirici più in vista sulla scena italiana. Il salto di qualità è qui evidente soprattutto sul versante interpretativo. Demuro è cantante sensibile e lavora sul fraseggio e sull’accento in modo ammirevole. Certi tratti fin troppo ombrosi possono lasciare dei dubbi, ma rientrano in una costruzione del personaggio matura e complessivamente coerente. Vocalmente la prova mostra qualche ombra: il registro acuto non sembra particolarmente a fuoco. Si apprezzano invece senza riserve la morbidezza dell’emissione, l’eleganza delle mezzevoci e la pulizia della linea che trovano la massima espressione in un “Pourquoi me réveiller” raffinatamente cesellato e in un duetto finale di sincera emozione.
Al suo fianco Veronica Simeoni è un’ottima Charlotte. La tessitura le è particolarmente congeniale e l’abituale frequentazione del repertorio francese si nota nel fraseggio e nel senso dello stile. La voce è omogenea, compatta, l’emissione curata. La sua è una Charlotte quasi materna, pienamente calata nel ruolo cui manca forse solo quel sentore di soffocata rivolta a un destino implacabile che come una scheggia scuote l’apparente serenità del personaggio e che nella Simeoni tende ad affievolirsi in una tenere rassegnazione.