Fondazione I Pomeriggi Musicali di Milano, Teatro Dal Verme. Concerto di Natale per il pubblico online
Orchestra dei Pomeriggi Musicali
Direttore Alessandro Bonato
Johann Strauss jr: Auf der Jagd; Frühlingstimmen; Tritsch-Tratsch Polka; Wiener Blut; Pizzicato Polka; Elijen a Magyar!; Die Fledermaus (Ouverture); Annen Polka; Unter Donner und Blitz; An der schönen, blauen Donau
Milano, 20 dicembre 2020 – in streaming
Continua l’encomiabile sforzo della Fondazione I Pomeriggi Musicali di Milano che, settimanalmente, sta tenendo compagnia, in questi giorni tristi a causa della pandemia, al pubblico online trasmettendo in streaming la sua stagione artistica. Anche in occasione del Natale l’orchestra ha trasmesso un nuovo concerto il cui programma, però, più che la festa cristiana, richiama quella del capodanno viennese. Protagonista è stato, infatti, Johann Strauss jr., il re del valzer o, come ricordato nel titolo dell’evento e nel “programma di sala” pubblicato sul web a cura di Raffaele Mellace, lo zar di tutte le gambe, del quale sono stati eseguiti celebri valzer (Sul bel Danubio blu, Voci di primavera e Sangue viennese), polche e l’ouverture del Pipistrello. L’unica eccezione allo strapotere dello zar di tutte le gambe è stata rappresentata dal bis, La marcia di Radetzky di Johann Strauss padre, immancabile, del resto, nella migliore tradizione del Capodanno viennese. Sul podio il giovane direttore Alessandro Bonato, al secondo concerto in streaming nell’arco di una settimana dopo quello da lui diretto a Pesaro proprio domenica 13 dicembre. Rispetto a quest’ultimo evento Bonato è apparso, almeno nel gesto e pur dando, in alcuni momenti, l’impressione di imitare Kleiber, più sciolto forse perché si è sentito più a suo agio con questo repertorio tanto che lo ha diretto a memoria. Sul piano musicale, oltre a dover notare l’attacco dell’Allegretto, apparso un po’ lento, subito dopo il punto coronato della dodicesima battuta dell’ouverture del Pipistrello, che ha costretto il direttore a recuperare il tempo poco dopo, vanno, però, rilevate sonorità eccessive e una discontinua attenzione alle dinamiche che ha dato l’impressione di una certa pesantezza e, in alcuni passi, di scarsa brillantezza. Il repertorio straussiano, apparentemente facile soprattutto per quanto attiene alla tecnica direttoriale, richiede sicuramente maggiore approfondimento sul piano dell’interpretazione e dei contrasti dinamici. Siamo sicuri, comunque, che questi aspetti miglioreranno con l’esperienza dal momento che il talento e la personalità non fanno certo difetto al giovane direttore italiano.