Georg Phillip Telemann (1681-1767): “Concertos & Ouverture”

Concerto per flauto dolce archi e continuo en do maggiore, TWV 51:C1; Concerto per flauto dolce et Ouverture in sol maggiore per 2 oboi, fagotto, archi e basso continuo TWV 55:G5 fagotto in fa maggiore, TWV 52:F1. Vincent Lauzer (flauto dolce). Mathieu Lussier (fagotto). Arion Orchestre Baroque. Mathieu Lussier (direttore nei concerti). Alexander Weimann (direttore nell’Ouverture). Registrazione: Eglise Saint-Augustin, Mirabel (Québec), Canada, Dicembre 2015 (Ouverture) et ottobre 2019 (Concertos). T. Time: 59′ 40″. 1 CD ATMA CLASSIQUE
Autore di una copiosa produzione di concerti per strumento solista  e orchestra e di Ouverture (Suite), Georg Philipp Telemann (1681-1767) fu uno dei più autorevoli protagonisti della sua epoca, della quale, grazie a una straordinaria capacità di adattarsi a stili e linguaggi diversi, interpretò i vari momenti passando dal pieno Barocco allo stile galante di cui il massimo esponente fu quel Carl Philip Emanuel Bach che di Telemann era il figlioccio. Del compositore tedesco, oggetto di un rinnovato interesse, due dei suoi concerti e, in particolare, il Concerto per flauto dolce archi e continuo in do maggiore, TWV 51:C1 e quello per flauto dolce e fagotto in fa maggiore, TWV 52:F1 insieme all’Ouverture in sol maggiore per 2 oboi, fagotto, archi e basso continuo TWV 55:G5 costituiscono il programma di un’interessante proposta discografica dell’etichetta Atma Classique. Di questi lavori, come della maggior parte della produzione di Telemann, è molto difficile, se non impossibile ricostruire la genesi e la data di composizione, non essendo a noi pervenuta in manoscritti autografi, ma in copie manoscritte, anche se l’analisi della carta e della scrittura dei copisti ha permesso di fare maggiore chiarezza. Dei lavori proposti il più antico, l’Ouverture in sol maggiore, composta molto probabilmente nel 1715 o in epoca precedente, mostra l’influenza della musica francese sia nella scelta e nell’ordine delle danze sia per la decisione di dare un grande spazio al trio «francese» di legni costituito da due oboi e da un fagotto mentre nei concerti, risalenti a un periodo che va dal 1716 al 1725, si afferma una scrittura che vede sintetizzate le influenze della musica tedesca, francese e italiana evidente nella struttura che ricalca quella della sonata da chiesa in quattro movimenti (lento-vivace-lento-vivace). Autentici piccoli capolavori, questi concerti mostrano, inoltre, le competenze di strumentista di Telemann che sapeva suonare il flauto dolce sin dall’età di 10 anni e che conosceva anche il fagotto il quale, nel secondo dei due concerti, dialoga con il primo in combinazioni strumentali estremamente originali e affascinanti.

Ad eseguire queste perle è l’Orchestra Barocca Arion che, forte di una quasi quarantennale esperienza, interpreta questi lavori con senso dello stile e grande chiarezza di suono. A dirigerla nei concerti è Mathieu Lussier, il quale, direttore artistico della compagine canadese dal 2019, si esibisce anche in qualità di solista al fagotto mostrando la sua straordinaria abilità tecnica, evidente nella brillantezza degli staccati e nei passi virtuosistici, e una grande cura nel fraseggio.  A dialogare con lui nel concerto per flauto e fagotto è Vincent Lauzer, che, dotato anche lui di un’ottima tecnica, esegue con eleganza e attenzione per i valori espressivi sia il Concerto per flauto dolce e fagotto che quello per flauto dolce. A dirigere l’Ouverture sempre con grande attenzione ai valori espressivi e allo stile di queste composizioni è, infine, Alexander Weimann.