Verona, Teatro Filarmonico, Stagione artistica 2020
Orchestra e Coro della Fondazione Arena di Verona
Direttore Fabrizio Maria Carminati
Soprano Gilda Fiume
Tenore Marco Ciaponi
Basso Romano Dal Zovo
Ottorino Respighi: Antiche danze e arie, Suite n. 1; “Vetrate di chiesa” P 150 “Quattro impressioni per orchestra”; Charles Gounod: Messa solenne in onore di Santa Cecilia per soli, coro e orchestra in sol maggiore CG 56
Verona, 20 novembre 2020 – in streaming
Da qui la visione del concerto
L’undicesimo concerto stagionale e quarto in streaming, da quando la pandemia ha imposto la chiusura dei teatri al pubblico, l’ormai tradizionale appuntamento del venerdì sera dal Teatro Filarmonico di Verona ha visto il ritorno sul podio della compagine areniana di Fabrizio Maria Carminati che, per l’occasione, ha diretto un programma vario incentrato nella prima parta su Ottorino Respighi. Del compositore bolognese, particolarmente congeniale a Carminati, è stata proposta l’esecuzione della prima suite di Antiche danze ed arie e Vetrate di Chiesa. Ottima la concertazione da parte del direttore italiano che ha ben messo in evidenza la varietà dei colori delle ricche partiture di Respighi avvalendosi anche di un’orchestra, come quella areniana, in splendida forma e capace, nella sue prime parti, di intensi assoli, tra cui si segnalano quello del violoncello nella Villanella e della tromba nel secondo movimento delle Vetrate di chiesa.
Nella seconda parte del programma la Fondazione Arena di Verona ha inteso onorare Santa Cecilia, la patrona dei musicisti, della quale domenica 22 novembre ricorre la festa liturgica con la Messa solenne in onore di Santa Cecilia per soli, coro e orchestra in sol maggiore CG 56 di Charles Gounod. Composto molto probabilmente nel 1849 in occasione di questa festa che veniva celebrata ogni anno a Saint Eustache, questo lavoro, che guarda già al teatro sia per il lirismo di alcune sue parti sia per la drammatizzazione dei testi liturgici sia ancora l’intensità di alcuni passi come il Cricifixus del Credo, è stato ben concertato da Carminati che è riuscito a trovare delle belle sonorità non soverchiando mai il coro e i cantanti: il soprano Gilda Fiume, che si è distinta nel Gloria, il Tenore Marco Ciaponi, autore di un Sanctus particolarmente intenso, e il basso Romano Dal Zovo. La loro performance si è distinta per una certa cura del fraseggio e dell’intonazione e ottima infine la prova del coro.