Venezia, Teatro La Fenice: John Axelrod dirige Čajkovskij

Venezia, Teatro La Fenice, Stagione artistica 2020/21
Orchestra del Teatro La Fenice
Direttore John Axelrod
Pëtr Il’ič Čajkovskij, Capriccio italiano per orchestra op. 45, Sinfonia n. 6 in si minore op. 74 (“Patetica”)
Venezia, 22 novembre 2020 – in streaming

Il secondo concerto in due giorni in streaming dal Teatro La Fenice di Venezia, ha visto protagonista, dopo il coro che ha interpretato la Petite Messe Solennelle di Rossini, l’orchestra che, sotto la direzione di John Axelrod, ha interpretato due popolarissimi capolavori di Pëtr Il’ič Čajkovskij: il Capriccio italiano per orchestra op. 45 e la Sinfonia n. 6 in si minore op. 74 (“Patetica”). Di altissimo livello la concertazione di John Axelrod che ha mostrato una grande cura dei dettagli e delle dinamiche i cui contrasti sono stati  ben evidenziati. Già nel Capriccio è apparso evidente come il direttore abbia marcato in modo netto le differenze sia a livello ritmico che di sonorità tra le sezioni liriche  (la melodia dall’andamento di siciliana esposta dagli archi; il tema di stornello del Pochissimo più mosso e il tema di canzone napoletana dell’Allegro moderato) e quelle vivaci, come la  tarantella eseguita con un ritmo travolgente. Il tutto è stato eseguito con una chiarezza di suono maggiormente accentuata nella Patetica. Qui il direttore ha mostrato di curare le sonorità di ogni suono, come si può notare nel bellissimo secondo tema del primo movimento (Andante), dove ha fatto crescere e diminuire con grande pathos gli strumenti su ogni nota. Anche nella Patetica Axelrod non ha mancato di accentuare i contrasti dinamici e ritmici realizzando bene il carattere drammatico della sinfonia. Elegante e pieno di pathos anche il secondo movimento soprattutto nella sezione centrale (con dolcezza flebile) con le appoggiature, introdotte dai suoni ribattuti, che si sono trasformate in veri e propri sospiri. Nella lettura di Axelrod il terzo movimento si segnala per la scorrevolezza e per la chiarezza di suono. Un suono pieno, intriso di pathos, caratterizza, infine, l’ultimo movimento.