“Siegfried-Idyll” (Idillio di Sigfrido)
“Ruhig bewegt” (Tranquillamente mosso), “Immer langsamer” (Sempre più lento), “Leicht bewegt” (Leggermente mosso), “Lebahft” (Vivace), “Sehr ruhig” (Molto tranquillo), “Bedeutend langasamer” (Più lento espressivo).
Quando nel mese di dicembre del 1870 Wagner completò l’Idillio di Sigfrido, aveva ormai raggiunto una certa tranquillità sia a livello professionale che familiare. La protezione del re Ludovico II di Baviera che, essendo un grande ammiratore della sua musica, gli aveva dato la possibilità di mettere in scena le sue opere senza badare a spese, e la conoscenza di Cosima Liszt, figlia del grande pianista e compositore ungherese e moglie del direttore d’orchestra Hans von Bülow, con la quale Wagner aveva iniziato una relazione sentimentale, avevano restituito al compositore quella serenità necessaria per continuare a lavorare al grande progetto del Ring. Nel 1870 mancava, infatti, soltanto la composizione dell’ultima giornata, il Götterdämmerung (Crepuscolo degli dei), che sarebbe stata ultimata nel 1874; il 25 aprile di questo importante anno, a suggello di un amore che durava già da cinque anni ed era stato allietato dalla nascita di tre figli, Isolde nel 1865, Eva nel 1867 e Siegfried nel 1869, furono celebrate le nozze tra Wagner e Cosima, che nel frattempo aveva chiesto e ottenuto il divorzio da Bülow. Wagner, innamoratissimo della moglie che fu l’unica donna capace di comprendere pienamente la sua arte, decise di farle un regalo sorprendente quanto originale: la mattina del 25 dicembre 1870, giorno in cui Cosima era solita festeggiare il suo compleanno pur essendo nata in realtà il 24 dicembre 1837, la donna fu svegliata da una musica dolcissima proveniente dalle scale della villa di Tribschen sul lago di Lucerna, dove la famiglia si era stabilita. Un quintetto d’archi, diretto dallo stesso Wagner, stava, infatti, eseguendo l’Idillio di Sigfrido in onore di Cosima che mai avrebbe immaginato un regalo così romantico da parte del marito.
Emblema della serenità familiare ormai raggiunta, l’Idillio di Sigfrido, il cui titolo è in onore del terzogenito Siegfried e non dell’eroe del Ring, è una raffinatissima pagina di musica da camera in cui vengono ripresi alcuni elementi tematici, tratti dalla Tetralogia, qui rielaborati contrappuntisticamente.