Opera comica in quattro atti su libretto di Jan Chęciński.Prima rappresentazione: Teatr Wielki, Warsaw , 28 settembre 1865
Elisabetta Madzarska, madre di Stanislaw Moniuszko, era una donna profondamente appassionata di musica. A poco a poco, per la sua spiccata sensibilità artistica, nella modesta abitazione dei Moniuszko ad Ubiel (distretto di Anov nella provincia di Minsk, in Polonia), quando Czeslawsi, suo marito, ex capitano dell’esercito polacco aiutante del Re di Napoli, tornava casa dopo il lavoro nei campi della piccola tenuta, Elisabetta cantava o suonava il pianoforte Le ballate tradizionali del paese.
Il 5 maggio 1819, con la nascita di Stanislaw, la casa dei Moniuszko diventa ancor più serena, piena di vita. Ora Elisabetta può cantare al suo piccolo le più belle melodie popolari. Stanislaw cresce e apprende dalla madre i primi elementi musicali. Nel 1827 i Moniuszko si trasferiscono a Varsavia, dove l’educazione del piccolo è affidata a August Fryer, che era stato allievo, come Chopin, di Osef Elsner. Trascorsi tre anni, la posizione posizione finanziaria dei Moniuszko si fa difficile.Se ne devono andare dalla costosa capitale. si fermano a Minsk. Due maestri del posto, Piotr Karraffa-Korbut e Dominik Stefanovicz, si prendono cura dell’istruzione artistica del futuro creatore del melodramma nazionale polacco. A diciott’anni, dati anche i sensibili miglioramenti dello stato economico famigliare, Moniuszko raggiunge Berlino e frequenta, alla famosa “Syngakademie”, le lezioni di contrappunto il maestro Karl Ruggenhagen. Diventa così un assiduo del Teatro dell’Opera, diretto quel periodo da Gaspare Spontini.
“Straszny Dwor”
Ritornato in patria, Moniuszko è nominato organista della chiesa di San Giovanni a Wilna. Qui sposa Alessandra Muller, si dedica alla composizione di opere, di operette e di pagine religiose, da lezioni, scrive un trattato di armonia, fonda una società Corale. Il 1847 è l’anno del suo lavoro più suggestivo e tra i più eseguiti: Halka. Tuttavia, il culmine della sua carriera teatrale è segnato da Straszny Dwor, sul libretto di An Checinsky (Il castello stregato, oppure il castello dei fantasmi). Questo gioiello della lirica polacca, che, se non effettivamente raggiunto la popolarità di Halka, gli è però superiore per la straordinaria ricchezza armonica fu dato la prima volta a Varsavia al Teatro Wieki (Teatro Grande) il 28 settembre 1865.
Il mistero svelato
Ecco, in breve, l’argomento dell’opera: i due fratelli Stefan (tenore) e Zbigniew (basso) tornati dalla guerra, fanno voto di rimanere scapoli Czésnilowa (mezzosoprano),una loro zia, vorrebbe però sposarli alle figlie di una sua amica e, sapendo che i due nipoti stanno per recarsi al castello dei Miecznik, dove vivono le due graziosissime figlie del proprietario (baritono), Hanna (soprano) e Jadwica (mezzosoprano), fa di tutto, ma inutilmente, per rimuoverli del loro proposito. Racconta loro strane storie di fantasmi che di aggirerebbero per le stanze del castello. Poi, agli occhi delle due fanciulle, getta discredito sui due nipoti.
Un certo signor Damazy (tenore), innamorato di Hanna, cerca a sua volta di spaventare Stefan e Zbigniew, i quali dopo un sacco di peripezie, volenti o nolenti, si accorgono di amare le due fanciulle. Il voto di celibato è rotto Miecznik benedice le due coppie dopo aver narrato la vera storia del castello. Il suo avo aveva nove figlie, una più attraente dell’altra. Tutti i giovani dei dintorni se ne erano invaghiti, suscitando la gelosia e il rancore di madri e zia del vicinato. Queste non trovarono di meglio che soprannominare la vecchia dimora dei Miecznik il “castello stregato”.
Gli anni che seguirono la prima rappresentazione del “Castello stregat” furono per Moniuszko una triste catena di insuccessi ed incomprensioni: cose che lo rattristarono intensamente, che peggiorararono la sua già precaria condizione di salute e che affrettarono la sua morte. Spirò a Varsavia il 4 giugno 1872, a soli 53 anni.
Moniuszko, con la sua fresche è spontanee e melodie aveva dato via, contemporaneamente Chopin e, ad uno stile inconfondibilmente Nazionale. Scrive giustamente Albert Soubies che “Moniuszko è stato senza dubbio il più notevole, il più originale è il più completo di tutti i compositori polacchi di musica teatrale “. Si può aggiungere che la sua benefica influenza si è fatto sentire fino a Pëtr Il’c Čajkovskij, e e Karol Szymanowski.