Con l’espressione ronds de jambe si indica una famiglia di movimenti degli arti inferiori caratterizzati dalla realizzazione di disegni circolari con la punta del piede sul pavimento oppure sollevata in aria.
Letteralmente tradotto come “cerchi della gamba”, i ronds de jambe possono svolgersi secondo un percorso en dehors (in fuori) o en dedans (in dentro) nelle forme: par terre (teso e/o in demi plié), con la punta sollevata, en l’air (in pianta e combinati col plié relevé), grand rond de jambe jeté ,sia nelle forme sauté, in punta ed en tournant. Lo stesso movimento di rond de jambe può essere contenuto in movimenti più articolati come ad esempio i pas de basque.
Gli esercizi appartenenti alla famiglia dei ronds de jambe si eseguono sia alla sbarra che al centro e, a seconda della fase di studio, della finalità dell’esercizio e della combinazione con altri elementi, possono essere accompagnati da un tempo binario o, più frequentemente, da un tempo ternario.
Didatticamente la finalità dello studio dei movimenti circolari dei ronds de jambe risiede sia nella possibilità di muovere l’arto libero in maniera indipendente dal resto del corpo, sia di migliorare e rafforzare il lavoro di extrarotazione degli arti inferiori. In virtù dell’evidente opposizione tra la gamba libera, che compie effettivamente un tragitto di tipo circolare nello spazio, e la gamba portante, che per conservare la sua funzione di àncora nel pavimento compie la stessa azione rotatoria pur restando apparentemente ferma, il movimento di rond che compie la gamba portante è la condizione sine qua non per una buona riuscita dell’esercizio. Solamente nel momento in cui essa oppone al movimento della gamba libera un movimento uguale, ma in direzione contraria, allora il rond de jambe sarà eseguito in maniera funzionale e corretta. Nei percorsi en dehors / en dedans del movimento sono rintracciabili dei punti di splendore che conferiscono all’esecuzione del movimento il suo inconfondibile ‘look’: il passaggio dalla seconda posizione all’écarté convenzionale en arriere e/o en avant. Conservare e preservare un passaggio leggibile e chiaro di queste posizioni appartiene a quella preziosa e rara capacità dei danzatori di curare il dettaglio e di creare consapevolmente delle zone di luce e di respiro in un disegno fisico, come una sorta di agogica del movimento
L’accompagnamento musicale diviene fondamentale in quanto aiuterà il danzatore, nell’esecuzione dell’esercizio, a ‘farsi’ movimento, a ‘farsi’ rond de jambe, favorendo una sorta di immersione nel ruolo, nell’esercizio, nel gesto richiesto. Durante i movimenti di ronds de jambe il danzatore può esperire la possibilità di trasformarsi in musica, di disegnare il suono col proprio corpo, di diventare egli stesso tempo e luogo. Il tipico accompagnamento in ¾ , ad esempio, contiene in sé la corretta natura del movimento sia da un punto di vista tecnico, sia interpretativo. I tre tempi della misura ternaria coincidono e descrivono con esattezza i tre passaggi di un rond de jambe par terre: en avant, à la seconde e en arriere.
Se si guarda un rond de jambe par terre en dehors, si noterà come il primo tempo forte coincida con un input iniziale, che a seconda delle didattiche si realizza ora in quarta en avant, ora en arriere, ora nella posizione di écarté avanti convenzionale; i due tempi deboli descrivono il caratteristico legato per risolvere il movimento circolare; infine, una sorta di silenzio, quella delicata e suggestiva sospensione del respiro sia fisico che musicale che si materializza tra una battuta e l’altra e che coincide con la conclusione di un rond de jambe in attesa del successivo. La sospensione che succede o precede un rond de jambe coincide col momento in cui il corpo si eleva e si dispone nella condizione di accogliere un nuovo inizio, un nuovo cerchio, un nuovo spazio.
Il rond de jambe, nelle forme par terre, con la punta sollevata e di grand rond de jambe jetè, si caratterizza anche per il fatto di raccogliere il corpo del danzatore in uno spazio circolare, ma anche di aprirlo all’infinito dello spazio esterno: il corpo attraverso il percorso dell’arto libero realizza una tendenza centripeta ed espansiva ma, a sua volta, è esso stesso contenuto all’interno di un cerchio.
Nel repertorio classico i movimenti circolari dei rond de jambe sono rintracciabili ad esempio nelle forme di rond de jambe en l’air sauté eseguite dalla principessa Aurora ne “La bella addormentata”. Durante il primo atto, nella scena che racconta il primo ingresso di Aurora a palazzo, la danzatrice attraversa lo spazio con una combinazione ora di sissonne faille con double ronde de jambe en l’air sauté ora di grand rond de jambe en dehors con renversé. Quella che appare è una fanciulla dotata di controllo, armonia e amore per la vita che si apre al mondo con la sicurezza e la serenità di una propria centratura interiore (nell’immagine di repertorio si vede il momento conclusivo in punta).
Possiamo guardare ancora al personaggio di Romeo nel Pas de deux del balcone, in Romeo e Giulietta di Kenneth MacMillan, dove una serie di grand rond de jambe esprimono la forza, la passione e lo slancio di un giovane che si concede alla forza espansiva dell’amore.
Non a caso il cerchio è un simbolo universale di perfezione primordiale, di totalità, di simultaneità in quanto se da un lato suggerisce l’idea di movimento e instabilità, definendo una porzione di spazio all’interno di uno spazio infinito, dall’altro evoca un senso di protezione, di sicurezza, di stabilità, data la sua somiglianza con la forma dell’abbraccio o anche della posizione fetale.
Ancora una volta il linguaggio della danza diviene uno strumento di connessione tra l’essere e l’esserci. La pratica della danza, l’esercizio quotidiano alla sbarra, diventa una specie di immersione sott’acqua che consente di sentirsi al tempo stesso parte dell’assoluto e del creato.
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