Luigi Boccherini (1743 – 1805): Concerto per violoncello in re maggiore G. 479; Antonio Vivaldi (1678 – 1741): Concerto per violoncello in re minore RV 401; Concerto per due violoncelli in sol minore RV 531; Franz Joseph Haydn (1732 – 1809): Concerto per violoncello n. 1 in do maggiore, Hob. VIIb:1. Asier Polo (violoncello). Mercedes Ruiz (secondo violoncello). Orquesta Barocca de Sevilla. Andrés Gabetta (maestro concertatore). Registrazione: Espacio Turina, Icas (Siviglia), 9-13 aprile 2019. T. Time: 62’58”. 1 CD IBS Classics IBS52020.
Il violoncello, la cui origine affonda le sue radici nella prima metà del XVI sec. nella bottega cremonese di Andrea Amati il quale iniziò a costruire dei bassi di violino, è protagonista di un’interessante proposta discografica dell’etichetta IBS Classics, il cui programma è incentrato su alcuni famosi concerti per questo strumento, composti in un arco di tempo che va dal 1720, a cui risalirebbe il lavoro di Vivaldi al 1770, anno di pubblicazione di quello di Boccherini. Nel Cd si possono ascoltare, infatti, il Concerto per violoncello e archi in do minore RV 401 che, composto da Vivaldi probabilmente nel 1720 per il Conservatorio della Pietà o per funzioni paraliturgiche da svolgersi a Roma o a Vienna, formalmente è molto simile ai concerti per violino con i passi solistici di carattere virtuosistico nei movimenti veloci e una scrittura cantabile in quelli centrali. Non è nota la data di composizione del Concerto in sol minore per due violoncelli, archi e basso continuo RV 531 nel quale Vivaldi riuscì a trovare una perfetta sintesi tra due strumenti concertanti, per l’epoca, insoliti che dialogano e si integrano perfettamente fra loro. Completano il programma il Concerto in do maggiore Hob. VIIb:1, composto da Haydn nel 1763, e il Concerto in re maggiore G. 479 (1770) di Luigi Boccherini che del violoncello fu un virtuoso. Si tratta di lavori, nel quale al virtuosismo dei tempi veloci si accompagna il lirismo di queli lenti per uno strumento come il violoncello che faceva i suoi primi passi da solista e del quale veniva esaltato il registro “tenorile”.
Ad interpretare questi lavori è il violoncellista spagnolo Asier Polo, il quale, avvalendosi di un’ottima tecnica, esegue con disinvoltura i passi maggiormente virtuosistici. Senso dello stile e attenzione al fraseggio, che appare particolarmente curato, contraddistinguono le sue interpretazioni dei tempi lenti. Al suo fianco nel Concerto per due violoncelli, Mercedes Ruiz dialoga e si integra con Polo in modo da dare l’impressione in alcuni passi di sentire un unico strumento. Ottima, infine, la prova dell’Orquesta Barocca de Sevilla, diretta da Andrés Gabetta che non solo trova tempi e sonorità adeguati, ma accompagna i solisti con senso dello stile e senza mai disturbarli.