Scene liriche in tre atti e sette quadri su libretto proprio e di Konstantin Šilovskij, dal romanzo omonimo di Aleksandr Puškin. Prima rappresentazione: 17 (29) marzo 1879.
Si tratta senza dubbio dell’opera teatrale più celebrata di Cajkovskij. La musica riflette la spontanea vena melodica del compositore, che si allontanava dalle idee creative del “Gruppo dei Cinque” (Milij Balakirev, Cezar’ Kjui, Modest Musorgskij, Nikolaj Rimskij-Korsakov e Aleksandr Borodin) che intendevano creare una musica nazionale, libera dall’influenza della tradizione occidentale, ossia dagli stilemi francesi, tedeschi e italiani. In Onegin, così come in pressochè tutta la sua produzione teatrale, Cajkovskij non manca di fare emergere tutte le influenze musicali disdegnate dal Gruppo. In Onegin il risultato è intriso di un lirismo quanto mai riuscito e ricco di felice, anche se hanno un particolare spicco i momenti in cui il compositore si ispira a ritmi tipicamente russi.
Vi proponiamo alla visione, e ovviamente all’ascolto, un’edizione dell’Onegin realizzata al Festival di Glyndebourne del 1994, affidata alla felice e vivida concertazione di Andrew Davis e alla ancor più azzeccata e intelligente regia di Graham Vick (prima maniera) che, con mano felice, unisce modernità e tradizione. Complessivamente valido il cast cehe vede nei ruoli principali, l’intensa presenza scenica e vocale di Elena Prokina (Tatiana) e i non meno efficaci ai ruoli: Louise Winter (Olga), Yvonne Minton (Larina), Ludmilla Filatova (Balia), Wojciek Drabowicz (Onegin), Martin Thompson (Lenskij), Frode Olsen (Gremin), John Fryatt (Triquet)