Johann Simon Mayr (1763 – 1845): “Messa in mi bemolle maggiore” (1843) e altri lavori sacri

MASS IN E FLAT MAJOR (1843) (Kyrie I-Christe-Kyrie II-Gloria-Et in terra-Gratias agimus-Domine Deus-Qui tollis-Qui sedes-Cum sancto-Credo-Et incarnatus-Et resurrexit-Et vitam venture-Sanctus-Benedictus-Agnus Dei). Dorota Szczepańska (soprano). Johanna Krödel (contralto). Markus Schäfer (tenore). Daniel Ochoa (basso). Simon Mayr Chorus. Concerto de Bassus.  Franz Hauk (direttore). Registrazione: 31 luglio-5 agosto 2018 presso la Asamkirche Maria de Victoria, Ingolstadt, Germania. T. Time: 86′ 34″ World premiere recording. 1 CD Naxos 8.574057

Maestro di Gaetano Donizetti, Giovanni Simone Mayr ha conseguito una certa fama soprattutto come operista, anche se i suoi lavori sono scomparsi dai cartelloni eclissati da quelli dei grandi compositori dell’Ottocento e solo oggi ripresi e considerati come un importante anello di congiunzione tra la produzione settecentesca e ottocentesca. Oltre alle opere Mayr fu autore di una copiosissima e pregevole produzione di musica sacra  che è oggetto di alcune interessanti proposte discografiche della Naxos consistenti in 4 CD, dedicati rispettivamente a una tarda Messa in mi bemolle maggiore, ai cosiddetti Mottetti veneziani, a un’antologia di mottetti, e al Miserere in sol minore accompagnato dalle Litaniae Lauretanae nella stessa tonalità.
Ricostruita da Franz Hauk, la tarda Messa in mi bemolle maggiore fu composta per la maggiore parte intorno al 1843 dal momento che risalgono a quell’anno il Kyrie, la struttura di base del Gloria e il Credo, mentre gli altri movimenti sono stati integrati, attingendo a composizioni di questo periodo secondo una prassi abbastanza consolidata all’epoca. Era abbastanza usuale, infatti, che solo il Kyrie e il Gloria apparissero nella stessa partitura e gli altri movimenti fossero integrati con composizioni dello stesso autore tanto che non era infrequente udire una sorta di pastiche. In questo tardo lavoro si nota la prevalenza di una scrittura fondamentalmente operistica che influenza anche la struttura formale delle singole parti dell’Ordinarium dal momento che il Gloria, divisibile in ben sette sezioni, è costituito da arie tra cui la bellissima Domine Deus, affidata al tenore dalla complessa struttura tripartita o l’altrettanto bella aria bipartita Qui tollis intonata dal basso. Ben sviluppate sono, inoltre, le introduzioni strumentali che nulla hanno da invidiare a quelle delle scene d’opera, presentando anche episodi solistici. In effetti si nota una straordinaria attenzione da parte di Mayr alla scrittura orchestrale evidente anche nella scelta di utlizzare strumenti concertanti che dialogano con le voci solistiche come il violino solista che nell’Et incarnatus dialoga con il tenore.
VENETIAN SOLO MOTETS: Regina coeli in G major (c. 1795); Exsurge, anima in D major (1793); Salve Regina in F major (c. 1800); Me miserum, quid hoc in C minor (1799); Salve Regina in B flat major (c. 1802); O Deus, quot me circumdant in E flat major (1791); Salve Regina in C major (1798); Qual colpa eterno Dio in C minor (c. 1795). Andrea Lauren Brown (soprano). Markus Schäfer (tenore). Virgil Mischok (basso). I Virtuosi Italiani. Franz Hauk (direttore). Franz Hauk. Registrazione: 23-26 aprile 2014 presso Asamkirche Maria de Victoria, Ingolstadt, Germania. T. Time: 61’35” World premiere recordings. 1 CD Naxos 8.573811

Nel secondo CD preso in esame (Venetian solo motets) trovano spazio alcuni mottetti tramandati da manoscritti veneziani che, composti da Mayr nel periodo in cui egli si trovava a Venezia, rivelano già una mano sicura e soprattutto delle innegabili qualità artistiche che il compositore tedesco avrebbe messo in evidenza nelle opere. Del resto questi mottetti sacri, definiti da Johann Joachim Quantz, nel suo Saggio di un metodo per suonare il flauto, una cantata solista costituita da due arie e da due recitativi, conclusi da un alleluja ed eseguiti solitamente durante la Messa dopo il Credo da uno dei migliori cantanti, sono delle vere e proprie piccole scene d’opera, dove Mayr può dar prova di quella vocazione teatrale che lo avrebbe reso famoso come operista. Questi brani si evidenziano, infatti, per la forza drammatica dei recitativi, preceduti da brevi introduzioni strumentali delle quali è molto bella quella di Me miserum, quid hoc e per l’impostazione belcantistica delle arie, mentre alcuni brani come due delle tre Salve regina in fa maggiore, qui proposte, si configurano come dei duetti in miniatura. Insieme a Me miserum, quid hoc (1799) e alle tre Salve Regina è possibile ascoltare il Regina coeli (c. 1795) e i mottetti Exsurge, anima (1793)O Deus, quot me circumdant (1791), Qual colpa Eterno Dio, che, composto intorno al 1795, con le sue 279 battute non solo è il più esteso ma è anche il più efficace dal punto di vista teatrale grazie al forte contrasto tra il clima cupo di terrore che contraddistingue il recitativo e la serenità delle due arie Ombre meste e Dalla gioia e dal contento.
MOTETS. 2: Litaniae Lauretanae in A major (I-BGc 22/1) (c. 1825); Salve Regina in F major (I-BGc 307/1) (c. 1820); Salve Regina in F major (I-BGc 307/2) (c. 1810); O Virgo immaculata (I-BGc 59/8) (c. 1800); Regina coeli in B flat major (I-BGc 307/8) (c. 1800); Salve Regina in F major (I-BGc 307/5) (c. 1810); Salve Regina in B flat major (I-BGc 307/3) (c. 1830); Laudem volo cantitare in B flat major (I-BGc 59/7) (c. 1820); Ave Regina coelorum in E flat major (I-BGc 307/10) (c. 1830). Andrea Lauren Brown (soprano). Johanna Krödel (contralto). Markus Schäfer (tenore). Daniel Ochoa (basso). Simon Mayr Chorus. Choir soloists: Anna Feith (soprano). Veronika Sammer (contralto). Christoph Rosenbaum (tenore). Niklas Mallmann (basso). Concerto de Bassus. Theona Gubba-Chkheidze (maestro concertatore). I Virtuosi Italiani. Franz Hauk (direttore). Registrazione: 23-26 aprile 2014 (le due Salve Regina in F major) e 5-8 giugno 2017 (tutti gli altri brani) presso Asamkirche Maria de Victoria, Ingolstadt, Germania. T. Time 70′ 29″ World premiere recordings. 1 CD Naxos: 8.573909

Nel terzo CD, Motets 2, è possibile ascoltare alcune gemme, composte da Mayr tra il 1800 e il 1830, della sua produzione sacra  e in particolar modo le complesse Litaniae lauretanae per soli, coro e orchestra, O Virgo Immaculata (c. 1800), Regina Coeli e  altre quattro Salve Regina, delle quali la prima in Fa maggiore (1820) per soprano, contralto e basso, è in questo CD eseguita con grande professionalità dai solisti del Simon Mayr Choir, Anna Feith (soprano), Veronika Sammer (contralto) e Niklas Mallmann (basso), protagonisti, insieme al tenore Christoph Rosenbaum, anche dell’Ave Regina Coelorum (c. 1830) che conclude l’album.
Miserere In G Minor (Miserere mei Deus; Amplius lava me, Deus; Tibi soli peccavi; Asperges me; Averte faciem; Docebo; Domine, labia mea; Sacrificium Deo; Benigne fac; Tunc acceptabis). Litaniae Lauretanae Andrea Lauren Brown (soprano). Jaewon Yun (soprano). Theresa Holzhauser (contralto). Markus Schäfer (tenore). Robert Sellier (tenore). Jens Hamann (basso). Virgil Mischok (basso). Simon Mayr ChorusMembers of the Bavarian State Opera Chorus. Concerto de Bassus. Theona Gubba-Chkheidze (maestro concertatore). I Virtuosi Italiani. Alberto Martini (maestro concertatore). Franz Hauk. Registrazione: 7-11 aprile (Miserere) e 26 aprile 2014 (Litaniae Lauretanae). T. Time: 57′ 45″ World premiere recordings 1 CD Naxos 8.573782

Il quarto CD è dedicato all’unico dei tanti Miserere composti da Mayr che si avvale del testo completo del salmo 51 oltreché ad altre Litaniae Lauretanae che hanno in comune con il Miserere la tonalità di sol minore. Composto nel 1803 per la Basilica di Santa Maria Maggiore della quale era diventato nel 1802 maestro di cappella, questo Miserere godette di una certa fama e fu molto probabilmente eseguito molto spesso come è dimostrato dal fatto che nell’autografo sono state integrate le parti del clarinetto e del trombone allo scarno organico iniziale costituito dagli archi, da due oboi, da due corni e dall’organo. Formalmente è un susseguirsi di arie sia semplici (Amplius) sia bipartite (Tibi soli, Averte, Benigne), nelle quali si manifesta ancora una volta la vocazione teatrale di Mayr e soprattutto un’attenzione alla linea del canto che esalta i valori espressivi del testo.
Nei quattro CD questi lavori sono, sostanzialmente, interpretati dagli stessi artisti e dalle stesse due compagini orchestrali. Più precisamente I Virtuosi italiani, di cui è maestro concertatore Alberto Martini, a cui sono affidati i Mottetti Veneziani, si alternano, nel terzo e nel quarto album con Concerto de Bassus, a cui è affidata l’esecuzione della Messa in mi bemolle maggiore e che ha in Theona Gubba-Chkheidz il suo maestro concertatore. Sotto la supervisione di Franz Hauk, le due compagini confermano la loro dimestichezza con questo repertorio grazie a un’ottima scelta dei tempi e delle sonorità, molto belle e mai soverchianti i cantanti.
Voce dal timbro chiaro abbastanza omogenea, il soprano Andrea Lauren Brown, nonostante qualche leggerissima tensione sugli acuti, fa sfoggio di un’ottima tecnica che le consente di risolvere brillantemente le agilità e mostra una particolare attenzione al fraseggio e all’intonazione. Ottima la performance, nel Miserere, del soprano Jaewon Yun, che, dotata di una bella voce abbastanza omogenea, si destreggia con disinvoltura nel canto d’agilità dell’aria Tibi soli peccavi. Senso dello stile sostengono nella Messa in mi bemolle maggiore il soprano Dorota Szczepańska, dotata di una voce dal timbro chiaro e ben proiettata sugli acuti. Fraseggio curatocontraddistingue la prova di Theresa Holzhauser, la cui voce dal timbro più mezzosopranile che contraltile, nel complesso, si adatta bene all’aria Averte faciam da lei interpretata con partecipazione nel Miserere. Sul piano della correttezza Johanna Kröde, voce dal timbro chiaro nella Messa in mi bemolle maggiore. Per quanto attiene alle voci maschili va, innanzitutto, segnalata la prova del tenore Markus Schäfer. Interprete del Miserere, l’altro tenore Robert Sellier mostra una certa attenzione al fraseggio. Corrette le prove dei tre bassi Virgil Mischok, a cui sono affidata la Salve Regina in fa maggiore dei Mottetti veneziani e le Litaniae Lauretanae in sol minore, Daniel Ochoa, protagonista del secondo album dedicato ai Mottetti e della Messa in mi bemolle maggiore, e di Jens Hamann che, nel Miserere, affronta il Docebo con il giusto piglio. Buona, infine, la prova del Simon Mayr Chorus e dei Membri del Coro dell’Opera di Stato della Baviera.
Si tratta di quattro album molto interessanti sul piano musicologico
dal momento che propongono in prima registrazione mondiale quella produzione sacra di Mayr, poco conosciuta, ma molto importante all’interno del suo catalogo.