Per il settantesimo anniversario della morte di Vaslav Nižinskij (Kiev, 12 marzo 1888 – Londra, 8 aprile 1950) Gbopera ricorda il grande danzatore e coreografo che ha segnato con il suo carisma e la sua arte la storia della danza del Novecento. Figura di rilievo della prima stagione dei “Ballets Russes” di Sergei Diaghilev, conferisce con le sue doti interpretative (Le spectre de la rose, Petruŝka) ancora più lustro alla famosa Compagnia, della quale diviene coreografo nel 1912 debuttando con l’Après -midi d’un faune su musica di Claude Debussy, dal testo di Mallermé. Ma la rivoluzione avvenne con Jeux, molto discusso proprio per l’allontanamento dal canone del balletto classico e l’innesto di movimenti derivati al gioco del tennis, e La sacre du printemps (di cui proponiamo il video integrale nella ripresa originale) che alla sua prima rappresentazione, il 29 maggio del 1913 al Théâtre des Champs-Élysées di Parigi, destò grande scandalo.
I movimenti in netta opposizione alle estetiche del balletto propriamente detto e la forza istintiva di un rituale barbaro, descritta sonoramente dalla straordinaria ma del tutto rivoluzionaria partitura di Igor Stravinskij, rendono questo balletto una pietra miliare nell’evoluzione morfologica del teatro di danza. La figura di Nižinskij, danzatore che ridona slancio all’uomo dopo la deviazione romantica sul divismo femminile, si tinge di fosco a causa della malattia mentale che l’Artista sviluppò dopo l’allontanamento dalla Compagnia di Diaghilev, a causa di un forte dissidio con l’impresario dopo il matrimonio di Vaslav con Romola de Pulszky.
Per approfondire, si veda Ada D’Adamo, Danzare il rito. “Le sacre du printemps“ attraverso il Novecento, Roma, Bulzoni, 1999.